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{Un'alterigia superiore all'orgoglio} {OK}

Ultimo Aggiornamento: 13/04/2015 14:03
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24/03/2015 20:49
 
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Frederick, Laedo
RIASSUNTO: Una sera come tante, in cui il Sacerdote vaga nelle diverse località della cittadina fortificata per assicurarsi che tutto proceda secondo l'ordine pubblico, l'Antico incontra all'Accademia proprio un mercenario.
Il soldato esibisce al sacerdote - con un lungo trascorso di Maestro all'interno della stessa Accademia - la ferrea volontà di voler provare a capire gli avvenimenti che lo circondano seguendo la disciplina militare fondata dai draconici e a rispettare le loro credenze e Culti.
Viene scoraggiato dalla severità del "celato drago" e, stuzzicato, reagisce con grinta e testardaggine.
Il sacerdote comprende 'l'ignoranza' in materia da parte di un semplice essere umano e così intercederà presso la Suprema Comandante dei Cavalieri del Drago per poter approvare o meno il suo ingresso in Accademia.


COMMENTO:
Posso solo dire che Elriel acquisirebbe un valido elemento tra le sue fila.. assolutamente favorevole al suo ingresso... sarà un duro cammino ma si ha sempre fiducia [SM=g2439301]
A lei il giudizio.


°°°



LAEDO{ atrio} Il sacerdote entra nella piccola navata oscura laterale all'atrio principale camminando lungo la parete perimetrale, per non dare nell'occhio. Non c'era molta gente, forse un paio di dozzine di persone, tra maschi e femmine; alcuni dispersi tra le colonne, altri seduti su semplici panche di legno e altri ancora che poggiano la schiena contro il muro. D'altronde per molti anni ha insegnato teoria alle reclute presenti in quelle mura e la dottrina istillata nelle giovani menti sboccia, di giorno in giorno, verso una Verità più profonda e completa. Una tunica nera, bordata da strisce argentate e dorate, stretta in vita, copre le fattezze del sacerdote che mantiene un aspetto austero e severo. Solo pochi dei presenti si sono limitati a lanciargli un'occhiata sospettosa, subito placata dal gelido sguardo del Maestro. I visi marcati di quegli studenti sono il terreno ideale per seminare sogni e speranze. Il sacerdote ha cominciato ad estraniarsi, seguendo il filo dei propri pensieri. Le mani congiunte innanzi al ventre mentre il capo è celato da un cappuccio nero come le ombre stagnanti nelle viscere della struttura.

Frederik [Ingresso Atrio]: Frederik cammina a passo spedito nella notte cupa illuminata soltanto da qualche solitaria torcia, la luna giovane ancora si tiene nascosta e le temperature se pur migliori di quelle del nord sono ancora fresche. Da giorni rimugina dopo l’incontro con la prescelta e l’affermazione di questa. I suoi passi decisi quasi marziali lo hanno portato all’accademia del drago non per caso era quella la sua meta, pensieroso si accinge ad a raggiungere il pesante portone, indosso i soliti abiti neri ora però puliti e riparati, pantaloni e casacca chiusi da bottoni d’argento e fibbie, altri stivali un tempo di pregiata fattura, ma ora leggermente logori, ora però lucidati di fresco proteggono i piedi mentre spessi guanti di pelle proteggono le mani. Sulle spalle il lungo mantello un po’ consumato nella parte bassa ma ancora utile allo scopo. In testa un cappello a falde larghe sotto il quale spuntano ricadendo sulle spalle dei selvaggi capelli corvini, gli occhi verdi sempre intenti a studiare ciò che lo circonda incastonati in un viso che ora pare scolpito nella pietra forse per la tensione. Unica nota di colore oltre agli occhi, una fascia rosso sangue stretta intorno alla vita. E’ armato, si scorgono mentre cammina sotto il mantello le sue due spade la lunga appesa al fianco sinistro e la corta al lato destro, le guardia dorata della lunga ricoperta di scene che ritraggono draghi e lupi, la corta con soltanto un aquila in picchiata, due compagne che viaggiano sempre con lui, questa sera non pare portare le armi più leggere, i pugnali da lancio ed il pugnale nello stivale. L’uomo si ferma davanti al grande portone, appoggia la mano e rimane fermo per qualche secondo ma quando pare che non voglia entrare sospira e spinge la pesante porta e si fa avanti.

LAEDO{ atrio} Dall'ingresso qualcosa interrompe la quiete dell'atrio; i suoi sensi, in particolare l'udito, captano qualcosa nel raggio di 100m: passi pesanti, sempre più vicini, accompagnati da un rumore metallico. Come se qualcuno scuotesse delle lamine o agitasse delle spade. Uomini in armi dietro la porta, a quell'ora. Quanto tempo è passato dal momento del coprifuoco per le reclute? Si sente disorientato. Cerca con lo sguardo un segno che gli restituisca il senso del tempo, ma al di là della stretta finestra il cielo nero non mostra ancora traccia dell'alba. Oltre la porta il tintinnio continua, come se un soldato si agitasse in attesa di qualcosa. L'Illuminato stringe più forte le labbra, incerto sul da farsi. Il Comandante Supremo avrebbe dovuto dar ordine agli alabardieri di vigilare l'ingresso, soprattutto di notte, alla guardia dell'Accademia. "Messer Frederik?" Non può ormai esitare. Conosce quell'individuo e non sarà certamente un caso il suo penetrare in una scuola appartenente ad un Credo religioso differente e soprattutto ricolma di draconici. Forse richiede la sua autorità per il bene pubblico, ma per quale motivo avrebbe dovuto ricercarlo in quell'edificio? Nessuno, a parte i frequentatori, sanno degli insegnamenti del sacerdote. Davanti a lui appare l'uomo armato come se dovesse entrare in guerra in quel preciso istante. Spade sono riposte nei foderi legati alla cinta in bella mostra lungo i fianchi. Il sacerdote rimane senza parole e la mano destra sale velocemente al bordo del cappuccio per abbassarlo dietro al proprio capo come fosse quasi un gesto di stizza. Gli occhi non celano il suo ardore per quell'affronto e gli studenti, vedendo nel Maestro una delle autorità supreme in quel luogo, temono il peggio e si allontanano come colombi spaventati dal passaggio di una carrozza all'interno di una piazza. " Esiste il divieto in questa Accademia di circolare armati dopo il coprifuoco. Soltanto banditi e tagliaborse si azzardano a violarlo e ne scontano il fio sulla forca" prosegue il Maestro in tono di avvertimento. Si rilassa per un momento prima di proseguire " E quale motivo vi spinge a varcare la soglia di questa Accademia?" domanda infine dopo essersi avvicinato di qualche metro al mercenario umano.

Frederik [ Atrio]: Entra nella sala, fa vagare lo sguardo sull’ampio atrio, ne osserva per qualche secondo la struttura con occhio militare, come a valutarne i punti di forza ed i punti deboli, nota varie figure che si allontanano ed una che gli si avvicina, non si aspetta di certo di trovare il sacerdote in quel luogo, ma vedere un viso conosciuto seppur forse non apprezzato e motivo di sollievo "Sacerdote" risponde in modo educato alla domanda forse scambiata per un saluto, ma poi nota l’aria alterata dell’uomo ed ascolta il suo dire, per una volta forse appare insicuro ed a disagio come mai il sacerdote lo ha potuto vedere in situazioni ben più pericolose, si concentra sul volto del sacerdote " scusatemi non conoscevo questa regola altrimenti sarei venuto disarmato, non era mia intenzione arrecare offesa a voi od all’accademia, se mi indicate dove riporle mi priverò delle mie armi e le recuperò all’uscita " afferma con tono dispiaciuto par evidente che per il soldato sia uno sforzo stare in quel luogo dove forse si sente estraneo, ma poi ode la domanda che rimane sospesa nell’aria "da quando siamo tornati dal nord ho letto molto, ho molte più domande di quando sono partito e pensavo di poter trovare delle risposte e delle soluzioni in questo luogo " afferma infine rimanendo fermo nell’atrio, le braccia distese lungo i fianchi.

LAEDO{ atrio} Il mercenario rimane senza parole nel vederlo avvicinarsi. Non sembra un individuo pericoloso, nonostante la sua aria marziale. Mentre gli rispondeva, il Sacerdote non ha mai perso di vista le sue mani, ora riposte tranquillamente lungo i fianchi. L'Illuminato si sporge col busto verso il militare cercando di leggere i tratti del suo volto celato in parte dalla penombra. Ora lo riconosce meglio, ma altrettanto non può dire delle sue parole.."Ebbene narratemi i vostri dubbi e perchè presupponete che codesto sia il luogo giusto per poterli assolvere" gli si rivolge mentre ora gli volta le spalle per andare al centro dell'atrio, dando finalmente importanza alla grandezza del luogo, facendo apparire forse per la prima volta il sacerdote così minuscolo in confronto all'imponente struttura. "Lasciatemi giudicare quello che è o non è oscuro nella vostra mente. In fondo Tutto ci sorprende, se non sappiamo" esordisce ora aprendo le braccia e indicando il luogo che li custodisce entrambi "Voi non siete certo il più adatto a riconoscere che cosa avvenga secondo natura e cosa in suo contrasto. Solo l'attento studio e la piena consapevolezza di ciò che è, uniti alla conoscenza di ciò che non è, autorizzano il sapiente a tracciare il confine tra l'ordinario e il mirabile. Comprendo che forse gli ultimi eventi, insieme alle letture di cui parlate, vi possano aver alquanto confuso.." conclude per poi domandargli "Dunque, riferitemi ciò che è, non ciò che vi appare" attende dunque conferme di quanto ha fino a poco sostenuto.

Frederik [Atrio]: Ora studia meglio il maestoso ed ampio salone, il sacerdote in effetti pare così piccolo in quell’immensa struttura, vagamente gli ricorda la maestosità delle scogliere di Druk Yul un tempo dimora dei draghi ma è solo un pensiero che lo sfiora e scivola via. Si toglie il cappello pare riflettere per qualche secondo poi verbia rivolto al sacerdote " io ho passato molto tempo accecato dalla vendetta, volevo distruggere quelle creature quegli abomini a qualunque costo a qualunque prezzo, ma ho compreso di essere in errore " si zittisce come se quelle parole gli pesassero " ho capito che le mie forze non saranno mai sufficienti, l’ho capito vedendo il potere che si è risvegliato lassù, da oltre un mese siamo tornati, ho impiegato la mia mente in biblioteca per cercare delle risposte in parte e servito, ma alcune notti fa la prescelta è venuta da me è mi ha dato molto da riflettere " raccoglie per un attimo i pensieri distogliendo lo sguardo da quello del sacerdote ".. e difficile ammetterlo per me ma credo che questa accademia rappresenti l’ultima possibilità per un guerriero come me di fare la differenza , non voglio stare a guardare la guerra contro quegli esseri e se per farlo devo cambiare e sottomettermi a questa accademia sono disposto a farlo, sempre che ci sia posto per chi ha fatto tanti errori nella propria vita" torna a fissare il suo sguardo in quello del sacerdote, uno sguardo deciso di chi ha affrontato forse alcuni dei fantasmi che lo assillavano.

LAEDO{ atrio} Quell'ultima affermazione sembrava essergli costata molto. Il sacerdote lo fissa in volto, mentre una smorfia gli increspa gli angoli della bocca sottile. "Non con gli occhi si vede, mercenario, ma con la mente. Il vostro istinto sono i vostri occhi..agite per vendetta, dite, ma ancora siete vago.." introduce dandogli indicazione che è ancora lontano dalla giusta strada "Qui non siamo mentori per il gusto di esserlo e non siamo un manipolo di soldati che si ritrovano per duellare come novizi...." lo ammonisce "..Sapete almeno cosa accade in questa Accademia? In che Culto si crede e si vive? Siete in grado almeno di dirmi quanto sia antico quest'Ordine?" si avvicina a lui con frettolosi passi sino a giungere a circa un metro di distanza "Voi sapete qual è il Credo Superiore di questa Accademia?" gli domanda. Quesiti essenziali per poter garantire il solo pensiero di potersi avvicinarsi a tale congregazione. Non è un semplice pugno di soldati che corre in guerra in preda alla cieca rabbia o per chissà quale riscossione...qui non si rivendicano atti morali e nè si riscattano colpe o torti. Non è un purgatorio. Ma il Paradiso di chi davvero comprende la fortuna che solo questa congrega può donare a chi ne abbraccia il suo Fine.

Frederik [Atrio]: Ascolta le parole del sacerdote vorrebbe esprimere pensieri più profondi ma sono parole che non è abituato a dire "so che l’ordine è molto antico, nato per proteggere il culto del drago e le terre di Druk Yul oltre che il suo regnante" si arresta per qualche secondo quasi cercasse le parole < so che alla base di tutto vi è un legame importante tra draghi e cavalieri un patto che sancisce un impegno tra popoli diversi per un unico scopo > si zittisce ma poi aggiunge "ammetto di essere ignorante, ma non credo che i più infimi accoliti conoscano tutti i segreti dell’accademia al momento del loro ingresso" dice con un po’ della grinta che lo ha sempre contraddistinto che emerge nel suo sguardo "so anche che ora l’ordine non è più solo legato alla protezione di Druk Yul ma di tutta questa terra minacciata da quelle creature" si raddrizza poi e con orgoglio aggiunge " vi sbagliate se pensate che io sia qui in cerca di redenzione o perdono, il mio passato resterà tale qualunque cosa io faccia, sono un assassino e non posso cambiare il passato, ma posso mettere le mie capacità al servizio di qualcosa di più importante ", afferma e poi aggiunge " forse e dico forse mi sono preoccupato troppo di uccidere quando era più importante proteggere, ma se ciò che dico vi sembra così sciocco forse ho sbagliato a venire qui, io sono un guerriero non un oratore od un filosofo, se già comprendessi ogni aspetto di questo luogo non avrei avuto bisogno di venirci, visto che le mie domande hanno ottenuto solo altre domande da parte vostra" dice ora forse un po’ stizzito dall’accoglienza, si è presentato in quel luogo con umiltà ingoiando il suo orgoglio perché ha ritenuto di trovare un modo per aiutare chi farà la differenza, ma il dubbio di aver sbagliato a presentarsi li si fa forte.

LAEDO{ atrio} L'ego dell'uomo è pari ad un gigante e sentenzia l'offesa come mezzo per ritornare sui propri passi. Non è stato lo stesso orgoglio a erigere l'Accademia dei Cavalieri del Drago? La città da qualche tempo a questa parte sembra preda della frenesia. Il mercenario è come una rovina, guastata e malridotta da troppe guerre..non nel corpo ma nella tempra dell'animo. Distruggere e Ricostruire. Osserva restando in silenzio il militare..Abbattere chi si innalza e poi cercare di sovrastarlo con nuova alterigia, mentre l'invidia si annida nei cuori come una serpe. Non lo considera un vigliacco ma teme che ei non possa capire appieno il vero significato della gilda se non apre il cuore e gli occhi a nuove e terrificanti conoscenze. Il sacerdote si dirige verso Frederick "L'Accademia dei Cavalieri del Drago nacque come voto di devozione a quelle millenarie creature che - come ogni mortale in Oldaine ne è a conoscenza - sappiamo essere le più Antiche di questo mondo: i Draghi" inizia a spiegare per la prima volta con calma e pazienza incarnando le vesti del Maestro. Poteva forse rinfrancarlo con le parole appena proferite tuttavia decide di continuare. È forse la sua coscienza a pungolarlo: come Sacerdote e Maestro non è forse un padre ed una guida per i suoi fedeli e reclute? Il loro sangue non è forse il suo? Deve agire senza indugi, senza riguardi per nessuno, seguendo quanto gli suggeriscono ragione e coscienza. No, è vero non occorre essere filosofi ma avere un minimo di informazione è indispensabile per intraprendere un difficile cammino. "Esatto, l'ordine è stato creato per lo scopo che voi dite, ma ciò su cui si fonda e ciò che ci tiene uniti sono i suoi valori e l'assoluta venerabilità nei confronti di creature più antiche e potenti del cielo e terra stessi. Finora i guerrieri che hanno bussato a questa porta sono stati devoti e sottomessi ai rigidi dogmi di congrega..voi aspirate ad una ribellione o siete pronto in cuor vostro di accettare e onorare le leggi su cui essa si poggia?" non potrebbe utilizzare parole più umili...in quanto l'ordine è stato fondato da Draghi e Draconici...sangue antico, razze che mai potrebbero sottostare ai capricci di altre avverse, superiori per brama e nobilità, nel loro Credo d'esistenza, tanto che il mercenario prende a male le parole del Maestro. Non sta facendo altro che essere se stesso. Occorre avere una marcia in più per chi non possiede sangue di drago nelle vene..avere pazienza e dominare gli istinti..nessuno direbbe mai che possa essere facile. "Se accettate avrete modo di incontrare la Suprema Comandante dei Cavalieri del Drago, lady Elriel Falassion. Intercederò per voi e sarà il suo giudizio a decretare la continuità in questa congrega"... il tutto sempre che Frederick accetti..accetti l'immenso lavoro fisico e teorico, sopporti la fatica, il dolore ed il peso di nuove conoscenze trasmesse solo a chi è parte di questa congrega per ottenere la più grande conoscenza che domina questo mondo.

Frederik: Ascolta le nuove parole del sacerdote, lascia scemare il moto di stizza che ha provato, rimane concentrato e riflette sul suo dire parla sinceramente quando risponde alle prime affermazione dell’uomo "comprendo cosa vogliate dire ed ho grande rispetto per quelle creature, ma ancora devo comprendere la devozione, sinceramente non so se ne sarò capace, io non sono cresciuto in una congrega io ho lascito presto la mia casa e sono cresciuto in battaglia, il rispetto l’ho sempre concesso a chi se lo è meritato ai miei occhi, ma non sono così sciocco da credere che un drago abbia bisogno di guadagnarsi il mio rispetto" dice ripensando alla propria vita, non ha sicuramente molta esperienza in fatto di draghi ha visto l’Antico, ne ha vista la forza e la potenza nel combattimento contro gli altri, ma non potrebbe certo venerarlo solo per la sua forza, lui schiaccia le mosche ma non per questo le mosche lo venerano. Si chiede se ci sia qualcosa di più in quelle creature, qualcosa che sfugge all’umana comprensione, dovrebbe venerarli solo perché vivono a lungo e sono grossi, forse vi è qualcosa di più, qualcosa che non comprende ne è convinto, ma sarà in grado di venerare un drago, sinceramente non lo sa, vorrebbe sinceramente saperne di più capire se siano degni di un rispetto condizionato come richiesto da quel luogo e da quella congrega. Eppure si chiede che bisogno hanno i draghi di avere dei cavalieri, che vantaggio può avere un drago nel legare la sua vita a quella di creature dalla vita più breve, sicuramente anche per una creatura di tali dimensioni permettere ad un creatura molto più debole e fragile di cavalcarla deve avere un significato più profondo quasi la sottomissione andasse nei due sensi, cose che vorrebbe comprendere. Si rivolge ancora all’uomo "vorrei capire ed impegnarmi, non mi spaventano dolore e privazioni e neanche mettere alla prova la mia mente, ma se mi permetterete di parlare con il comandante potrei comprendere se sono adatto a ciò che cerco" afferma ancora sinceramente, non sa nemmeno lui se potrà far parte di quell’ordine, ma ci ha riflettuto a lungo e desidera mettersi alla prova ancora una volta. Si concentra ancora sul sacerdote "vi ringrazio per le vostre parole, e vi chiedo ancora di perdonare il mio errore la prossima volta se mi sarà concesso entrare verrò disarmato, vi auguoro una buona notte" fa un saluto formale poi si volta ed a passo rapido lascia l'atro e torna fuori nella notte con la mente affollata di pensieri




Laedo, detto l'Antico,
Capostipite della Razza dei Draghi d'Oro
Supremo Sacerdote del Culto del Drago,
Signore dei Draghi dei Regni D'Oriente.
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“Che uomo è un uomo che non rende il mondo migliore”

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13/04/2015 14:03
 
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-Galian erede di Gandar-
centauro di Plutone
Supremo Custode della natura

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