Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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"stavo scappando dal bosco e dovevo venire da te e.." {OK}

Ultimo Aggiornamento: 23/05/2015 01:55
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20/05/2015 02:16
 
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Frederik - Eris

Frederik - Eris
Sfuggita per la rotta del collo dal vampiro nella foresta, Eris terrorizzata ed in forma animale si rifugia dall'umano in cerca di protezione. Il mercenario stupito dall'apparizione della muta forma nuda ed infreddolita cerca di soccorrerla e capire anche che accade. I due però a causa dell'orgoglio smisurato di entrambi seppur d'accordo sul da farsi finiscono per fare scintille ed anche se nessuno dei due lo ammette pare abbiano bisogno di rimanere insieme.

Le role con Eris sono sempre straordinarie l'unica creatura che fa perdere il sangue freddo al mercenario che prima o dopo perde la pazienza XD
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Frederik [Molo]: L'uomo camminava per il porto la parte dei moli era deserta, la luna pallida e solitaria illuminava i passi dell'uomo, non c'erano nuvole ad oscurarla e quindi riluceva nella sua cornice di stelle, Frederik aveva forse preferito quel luogo diverso dal solito per stare lontano dal chiasso dei posti più affollati. Le temperature anche se si erano alzate erano ancora fredde grazie alla leggera brezza che spirava dal mare. Gli unici rumori, quello delle onde che si infrangono sulla banchina, ritmiche quasi tranquillizzanti, ogni tanto il cigolio di una vecchia banderuola segna vento arrugginita sospinta dalla leggera brezza. I passi del uomo fanno scricchiolare le vecchie assi di legno ad ogni passo, fino a che arrivato in punta al molo si fermerebbe puntando gli occhi verdi sulla massa del mare forse pensando alle terre oltre l'immensa massa d'acqua o solo al suo passato. Indossa i soliti vestiti neri, pantaloni e casacca chiusi da bottoni d'argento e fibie, su ogni bottone inciso un piccolo teschio, dalla casacca spunta il colletto di una camicia bianca che spesso e tenuto sotto la casacca stessa, ai piedi porta alti stivali un tempo di magnifica fattura ora leggermente logori, le mani protette da spessi guanti di pelle. Porta una fascia rosso sangue stretta introno alla vita sotto la casacca, dalle spalle cade un lungo mantello nero. In testa il solito cappello a falde larghe sotto cui spuntano i capelli corvini selvaggi che incorniciano il viso. E armato come sempre per questo il sacerdote lo ha rimproverato ma a lui non importa sono poche le cose di cui si fida, non ha certo intenzione di girare disarmato in tempo di guerra. Sopra la spalla sinistra spunta l'elsa della spada lunga, dorata e decorata con scene di battaglia, draghi e lupi, la corta invece sta sul fianco destro, sul suo pomo un aquila in picchiata, entrambe armi di splendida fattura, sul petto i suoi tre pugnali da lancio e nello stivale sinistro un pugnale di scorta. L'uomo è ora immobile in punta al molo quasi fosse una statua lascia vagare il suo pensiero ad altre cose.

Eris [Molo-casse] Posto assai losco, il porto di sera. Decisamente malfamato si ma l'Arpia era in forma animale da qualche sera ormai e aveva necessità di trovare il mercenario. Era una serata decisamente limpida, questo è effettivamente a suo sfavore. Aveva sorvolato un poco l'area e li, l'aveva identificato. Aveva ben visto il proprio obiettivo e così si è decisa a tornare in forma umana. Si è trovata un bancone di casse, lontano dagli occhi indiscreti di certa gentaccia che parrebbe non essere troppo interessata ne a lei ne al mercenario. Non voleva che il poveretto sentisse le parole della donna e vedesse al suo posto un Arpia, già la telepatia è una cosa anormale per gli umani, figurati parlare con un animale! Per lei però il grosso problema è che si è trasformata li, si proprio li, ben nascosta per un ovvio motivo. La brezza del mare si fa sentire sulla pallida pelle d'ella, pelle non celata da nessun vestito poiché, ebbene si,la prescelta è nuda. Dopo la trasformazione ogni muta forma quando torna in "versione" umana si ritrova come Natura stessa l'ha visto appena nata. Stretta in se stesse, con le mani sulle proprie spalle a stringersi per coprirsi come meglio può. Le blu iridi veloci spostano spesso lo sguardo a destra e a manca preoccupata che spunti qualcuno all'improvviso. Ma finalmente si decide " Pssssss" un sibilo per richiamare l'attenzione davanti a se, verso la figura che è sul molo. Un altro forse un poco più forte ma non sa se andrà a buon fine. Non è altissimo il tono di voce per paura che risponda un altro e non l'uomo stesso che cerca mentre la donna è ben nascosta, o almeno ci prova, dietro una pila di casse di legno.

Frederik [Molo Verso Casse]: L'uomo e perso nei suoi pensieri quando un suono leggero giunge alla sua attenzione, noterà giungere da alcune casse poco più indietro un richiamo, il tono di voce è familiare, ma ancora non potrebbe riconoscerlo senza udire parole complete, ma essendo essa celata alla vista non potrebbe riconoscerla, reagisce quindi come suo solito con diffidenza ed aggressività, si fa guardingo, ruota su se stesso scrutando le ombre che avvolgono i moli poi la mano si poggia sull'elsa della spada corta, le dita sfiorano l'aquila li incisa e poi scendono, un tocco familiare e rassicurante, le dita andranno a stringersi con un leggero scricchiolio del guanto di pelle mentre si chiudono sull'elsa per poi andare ad estrarre l'arma che uscirà dal fodero emettendo un suono leggero, quasi una nota musicale, magari non vi è alcun pericolo ma è un uomo prudente e non è il luogo adatto ad esser fiduciosi. Che qualcuno dei relitti del porto sia così pazzo da sfidarlo si chiede mentre si avvicina alle casse rapidamente mentre gli occhi scrutano con molta attenzione le ombre, se non verrà fermato arriverà fino alle casse e cercherà l'origine del suono, se ella non si è spostata vedrà la muta forma o parte di essa, in quel caso lo stupore andrebbe a sostituire la diffidenza sul suo volto in quel caso sicuramente confuso da una tal visione inaspettata proferirebbe alcune parole < Eris... sei tu? >

Eris [Molo-casse]: I lunghi capelli corvini sono gli unici che le scendono sulla nuda pelle e la coprono un poco, unica esile e insufficiente barriera fra lei e gli occhi degli altri. Ma non le interessa nemmeno troppo lo sguardo altrui, è una muta forma e la natura è fatta anche della nudità da cui tanto gli uomini si riparano. Eppure un piccolo fastidio proverebbe a immaginarsi lo sguardo del mercenario su di se. Quindi onde evitare futili imbarazzi sta bella nascosta e aspetterebbe di attirarlo a se con la sola voce. Dopo tutto ha da riferire un fatto. Si, è ben nascosta e soprattutto ora, che lo vede avanzare verso di se si stringe ancora di più fra le casse e il muro. "Fermo fermo!!" un monito alquanto deciso, mentre spunterebbe con la testa e poco busto fino alle spalle. Si quel pezzo lo potrebbe vedere, di nudità della donna, ora che ormai di gran lena è giunto verso le casse. ma in teoria solo quel pezzo di pelle grigia, pallida e opaca dovrebbe vedere l'uomo. Il viso il collo e le spalle. "Non fare un altro passo" Una stretta più vigorosa a se stessa mentre tenterebbe di fare uno sguardo alquanto deciso verso di lui. "..." Ed ecco che dalle labbra dischiuse non esce più nessun suono, solo resta qualche lungo attimo a guardarlo indecisa sul da farsi. "Il...il mantello!" Si desta, deve destarsi in fretta, e allungherebbe la man dritta un poco tremante verso di lui "Presto dammi il mantello". Un leggero rossore sulle guance d'ella, che purtroppo ben si noterà, fa capire l'imbarazzante situazione. Lei ha compreso che lui ha capito, o dovrebbe ormai averlo fatto, che lei è nuda, per uno strano motivo è dietro alle casse senza vestiti.

Frederik [Molo-casse]: Scorge la figura inconfondibile ed immediatamente comprende la situazione, distratto dall'apparizione in quel luogo poco consono alla presenza della muta forma. Quando comprende che ella è nuda e tremante nella fredda brezza, provvederebbe immediatamente a riporre la corta nel fodero per porgerle il mantello, già sarebbe in movimento quando giunge la richiesta, nella sua mente dopo l'iniziale distrazione rimbombano mille domande, ma non esita si toglie il mantello rapido e poi rendendosi conto dell'imbarazzo della donna andrebbe a porgerlo distogliendo lo sguardo senza altro dire in quel momento, attenderebbe quindi che possa sentirsi più a proprio agio per poi cercar di capire che accade.

Eris [Molo-casse]: Afferrerebbe in fretta il mantello quindi "Grazie..:" senza troppi giri di parole, si pone sulle spalle il mantello. Già il tepore e il contrasto fra la temperatura inizia a farsi fortunatamente sentire. Socchiude gli occhi celandosi bene dietro quel nero mantello, o meglio sotto. Esce cos'ì dal proprio nascondiglio e guarda Fred con infinita gratitudine. "Ti ho visto, dall'alto in volo e..." Sospira appena, "stavo scappando dal bosco e dovevo venire da te e.." insomma un po' di confusione ce l'ha anche lei, molta sembra. Non riesce infatti nemmeno a spiegare che è successo tanto che continua ad agitare la testa qua e la e ad alzare le spalle. "E quindi..mi sono trasformata e..." alza gli occhi su di lui lanciandogli uno sguardo per verificare seavesse capito il fatto che trasformata nuovamente in umana lei resta senza vesti.

Frederik [Molo-casse]: Comprende è rammenta che lei gli parlò della trasformazione e del fatto che doveva in quel caso rinunciare ai vestiti, comprende, ode le parole confuse di lei e capisce ascoltando con attenzione, ora che lei e sicura si avvicina ancora, lo stupore lascia posto alla preoccupazione < calma, respira con calma > dice con voce addolcita mentre con molta lentezza le si avvicina a pochi passi, < sei al sicuro > aggiunge. Nota che lei ha sicuramente patito la carezza della brezza e teme per la di lei salute. Se lei non reagisse male si avvicinerebbe, l’uomo si sfilerebbe i guanti riponendoli alla cintura sulla sinistra, le parlerebbe piano ripetendo le parole < non temere qui nessuno ti minaccia >

Eris Molo-casse: Aggrotta la fronte notando il fare del ser, ancora non intuisce le sue intenzioni ma a destarla da questi pensieri ci pensa la brezza, che niuno guarda in faccia, e soffia senza indugio su chiunque anche su di lei, vestita di solo mantello. Un piccolo fremito le percorre il corpo e la fa sussultare mentre ancora il cuore è in subbuglio, sia per il modo in cui si è presentata al mercenario sia per quello che le è poc'anzi successo. "Non lo so..." si morde il labbro di risposta e tende i sensi come sempre, come gli animali fanno spesso in situazioni di stress o pericolo. Si guarda attorno in particolare il cielo, come se avesse potuto seguirla in volo. Non ha idea di chi sia, ma sa benissimo quello che ha provato e quindi non può fare a meno che guardarsi le spalle e intorno, nonostante davanti a lei ci sia il mercenario. Dopo tutto, fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio; chi fa da se fa per tre e tutte queste cose quasi a cui la muta forma crede fermamente, essendo stata abituata, d'amore o per forza, a contare prima di tutto solo su se stessa data la sua storia passata

Frederik [Molo-casse]: La vede scioccata come mai l’ha vista ma la vede anche rabbrividire, teme di spaventarla sa quanto lei sia schiva. Quindi si ferma leggermente distante sbottona i bottoni d’argento della casacca uno ad uno e si sfila l’indumento, < indossa anche questo ti aiuterà a scaldarti >, lui rimane con la camicia bianca indosso, sente il freddo morderlo ora ma non vi bada troppo. Se la donna accettasse gli porgerebbe la casacca sicuramente grande ma più calda del semplice mantello, rimarrebbe in silenzio quindi per farla calmare, è forse preoccupazione quella che si legge negli occhi dell’uomo che discretamente fa vagare lo sguardo intorno a se in cerca di eventuali pericoli. <respira piano direbbe, ci sono io non ti lascio sola se qualcosa ti minaccia > sorriderebbe di un sorriso tranquillo più per tranquillizzarla che per altro.

Eris [Molo-casse]: Rimane per un attimo a guardarlo, strano gesto, o almeno così pensa lei. Ma facendo un rapido calcolo costi-benefici, insomma guardando quello che davvero le poteva convenire, ecco che sfila da sotto il mantella cauta la mano e afferra la casacca. "Voltati" se così lui avesse fatto lei si sarebbe semplicemente lasciata scivolare il mantello circa a metà schiena senza nemmeno voltarsi, indifferente ora verso altri possibili sguardi. La logica, in tutto ciò non c'è molto, dopo tutto è governata dagli istinti e in questo momento non voleva farsi vedere nuda dal mercenario in quel momento, solo questo. Così andrebbe ad infilarsi la casacca e rimettersi il mantello sulle spalle. "ho fatto.." andrebbe solo a sentenziare verso di lui. Non nota questi gentili particolari dell'uomo, non è abituata a certi gesti ed a certe accortezze, così il povero Fred non viene certo ricambiato o ringraziato "Non...non so cosa fosse" inizia piano a parlare "o chi.." scuote la testa "ma so quello che ho sentito!" Sicura di ciò che dice la ragazza fa un profondo respiro e poi un altro, iniziando a sentire il battito che si placa.


Frederik [Casse-molo]: Fa come lei dice, non discute, non lo ringrazia ma in fondo non è per avere un ringraziamento che lo ha fatto. Direbbe solo < va meglio? > quando tornerebbe a voltarsi verso di lei. Non insiste la lascia calmare, ora le è più vicino e si accorge che lo spavento sta passando. Cerca di rimettere insieme i pezzi del racconto della spaventata ragazza, le indicherebbe una cassa < siediti qui non stare con i piedi sul freddo pontile >, nota ancora i suoi modi < sai che di me ti puoi fidare? Ti ricordi? > direbbe ancora aspettando che si calmi completamente < se ti ricordi tranquillizzati, sono armato e chiunque ti minaccia non può essere peggiore degli altri che abbiamo già incontrato nel nord> . Fa vagare ancora lo sguardo < ti sta inseguendo? >


Eris [Molo-casse]: Annuisce appena alla sua domanda e si sposta accompagnata da lui verso la cassa. Con fare poco agrazziato si sistemerebbe a gambe incrociate sulla cassa, stando attenta a non lasciarsi sfuggire parti del corpo intime, magari si la gamba va bene ma ecco, solo quella. Si accoccola quindi ben stretta nel mantello e nella casacca che la copre per bene essendo certamente più grande della sua taglia. Fa un profondo respiro, si calma, non deve lasciare che le sue paure da umana siano superiori ai suoi sensi, ma forse è meglio lasciarsi "difendere" o quanto meno proteggere, almeno per questa volta. "Non lo so...io...sono solo volata via..." fa una piccola pausa ricordandosi di quella notte quando sua madre le ha detto di scappare e poi non ha più fatto ritorno "Era la cosa migliore da fare..". Anche sua madre le aveva detto così. Sguardo perso nel vuoto, nella scura e nera acqua del porto. "Non avrei potuto fare nulla..." il suo sguardo, quel ghigno ancora le martella in viso. Si morde il labbro, possibile che a parte quello non abbia nulla di più su chi possa essere.


Frederik [Casse-molo]: La guarda sedersi dove indicato ed ora è attento e quasi non fa caso alle gambe scoperte concentrato sulla spiegazione, mentre parla gli pare che lei sia altrove con i pensieri, parla di fatti da poco accaduti ma forse pensa ad altro non capisce ma l’uomo annuisce < hai fatto bene a salvarti tu sei troppo importante > direbbe, poi pare farsi serio < con calma pensa,rifletti, permettimi di capire chi è che ti minaccia ed andrò ad ucciderlo > dice soltanto, con non curanza è l’assassino che uccide senza emozione a parlare ora non certo il duca, mentre lo fa però abbassa gli occhi un po in imbarazzo < o perlomeno a scacciarlo in modo che non possa più farlo > si corregge, in effetti sta cercando di essere meno spietato, ma sapere che lei sia stata messa in pericolo lo fa arrabbiare e cerca di nasconderlo come può. Ma poi torna ad alzare lo sguardo, lo fa vagare sulla massa scura del mare per poi tornare su Eris < questa notte non tornare nella foresta, ci andremo insieme domani piuttosto, mi assicurerò che chi ti minaccia non sia li ad aspettarti > ma poi fissa lo sguardo negli occhi della muta forma < e che ti piaccia o no non ti lascerò sola sino a che sarai minacciata > direbbe quasi con aria di sfida ora.


Eris [Molo-casse]: Quando sente quella parole, l'essere così importante, lui che ucciderebbe per lei. Insomma, con un caratterino come il suo non può non arrabbiarsi, sbuffa e si alza "Non sono una bambolina che si può rompere con un filo di vento sai!". Scuote il capo, come all'inizio, lui e il sacerdote a guardarla come una povera creatura indifesa! E' una cosa che la infuria. "Non tornerò nella foresta ma andrò nella sede dei maghi..SOLA" Sottolinea ora bene questa parola. Sfida tranquillamente lo sguardo di lui, implicitamente gli ha detto dove risiederà quella notte ma comunque il suo orgoglio dice di fare ovviamente la sostenuta. Dopo tutto è sempre stata uno spirito...libero? quanto meno selvaggio! "Anzi..penso che sia tardi è meglio che..vada" Socchiude gli occhi "Vuoi..." fatica anche solo a dire quelle parole, dopo tutto è stata una serata imbarazzante per lei a dir poco! "Venire con me?". Aspetta quindi una sua risposta mentre si accorge solo dopo qualche istante di aver detto una frase ambigua, almeno per la sua estrema "sensibilità". "Cioè...per accompagnarmi lungo la strada non per.." si blocca guardandolo e gesticolando appena "Oh insomma" E così facendo si volterebbe facendo qualche passo verso la città.


Frederik [Casse-molo]: Sbuffa alle parole sprezzanti di lei < so bene che non sei di porcellana, probabilmente sei più dura di me ma non puoi certo fare tutto da sola e poi non sei un guerriero, tu pensa alla magia che alle questioni pratiche penso io > ora anche il tono di lui è alterato. Sostiene quello sguardo, prova ad esser gentile ma quella donna, quella donna riesce a fargli perdere la pazienza quando anche davanti agli altri in battaglia non manifesta alcuna emozione. Sbuffa ancora < io venire con te? non ci penso nemmeno, io sto andando alla sede dei maghi se poi tu mi seguirai è affar tuo > dice una cosa senza senso visto che a lui di sicuro da solo non lo farebbero entrare alla sede dei maghi, ma anche lui è orgoglioso e non riesce più a chinare troppo la testa < e poi hai i miei vestiti addosso se permetti io vado dove vanno i miei vestiti se poi tu sarai con loro è un problema tuo non mio> direbbe quindi avviandosi anche lui verso la città dietro alla donna avvolta in quei vestiti troppo grandi, noterebbe ora con i suoi pugnali da lancio ancora infilati sul petto della casacca, nella confusione se li è pure dimenticati, cosa non proprio da lui. Borbotterebbe < ma tu guarda questa qui, chi è che vuole andare con lei, stavo così bene senza di lei ultimamente> comunque la seguirebbe da vicino e nonostante le parole cercherebbe di vegliare su di lei passo passo senza staccarsi, per il tragitto ed anche dentro la gilda dei maghi se lo lasciassero entrare <exit>

Eris [Molo-casse]: Manco fossero marito e moglie, che litigano sempre ogni volta che si vedono! e infatti quando ascolta il suo secondo dire, nonostante sia di spalle, spalanca la bocca e lo guarda con uno sguardo incredulo "Ma che stai dicendo?" Strani giri di parole per arrivare entrambi alla stessa conclusione poi! Non aveva mai reagito così il mercenario e ovviamente all'Arpia non sta certo bene. Ma dopo tutto non le poteva sempre andare bene no? Quindi si volta nuovamente e finge di non ascoltare quello che dice il ser facendo strane smorfie davanti a lui. "Dai muoviti che sta notte almeno dormirai in una stanza decente!" Così tanto per lanciargli ancora qualche frecciatina sulla sua situazione, dopo tutto era rimasta che vagava fra biblioteca e locanda, non aveva parlato di casa. Quindi entrambi si dirigono verso la città <exit>
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22/05/2015 13:01
 
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GDR APPROVATO.

Eris: 10 pe.
Frederik: 10 pe.


Commento: Nulla da dire se non...come siete carini! [SM=g2439323] Alla fine chi si odia e non si sopporta...si ama!Voglio leggere il seguito!

PUNTEGGI AGGIORNATI.
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22/05/2015 19:09
 
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No no, Eris darà solo due di picche ahahhaha povero Fred ahahahha [SM=g2439279]
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23/05/2015 01:48
 
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Infatti si vede che sono tre role che va lei a cercare lui, ma poi chi la vuole quella sgorbuta acida dell'arpia, non so Fred che sta ancora a darle retta. Tra un po dovrà cercare qualcuna che lo consoli allora Prrrrrrrrrrr.
[Modificato da Frederik_Vendergast 23/05/2015 01:55]
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