Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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< perchè mai ti dovrebbe piacere una come me > {OK}

Ultimo Aggiornamento: 22/05/2015 13:29
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22/05/2015 01:35
 
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Frederik - Eris
Frederik - Eris

Eris dopo oltre un mese senza che i due si incontriono va a cercare il mercenario, non sapendo dove attende in locanda sperando di trovarlo. Ed alla fine le riesce di trovarlo i due parlano di varie cose, ma l'arpia non riesce a dire ciò che vorrebbe frenata dal suo caratteraccio ed arriva fino a dubitare che una come lei possa piacere all'umano. I due si lasciano infine con l'impegno di rivedersi presso la gilda dei maghi.

Questa role si pone a più di un mese di distanza dalla precedente. La precedente è rimasta congelata per oltre un mese.
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Eris [Tavolo] Siede ad un tavolo non troppo lontano dal bancone ma nemmeno centrale, uno di quelli a cui ti siede se vuoi rimanere relativamente in disparte ma tenere sotto d'occhio anche la porta d'ingresso e relativamente bene anche l'intera sala. Infatti ha una visuale discreta su chi ci possa essere nel locale e molto buona verso la porta. Indossa abiti scuri, neri, decisamente anonimi con annesso un capuccio che tiene sul capo, difficile vedere quindi i suoi lineamenti. Davanti a se ha un calice, ed una bottiglia di un nero e scuro vino. Sospira appena, tutto quel brusio e quella gente certo non creano il suo naturale habitat, ma è li per uno scopo, per trovare qualcuno, o almeno spera...

Frederik [Locanda]: Scende le scale dal piano superiore, cammina lento forse un po annoiato, indossa i soliti abiti neri, mantello lungo, stivali alti e spessi guanti come sempre immutabile agli eventi, in testa lo strano cappello inusuale in quella zona. Le armi sempre al solito posto la lunga alla schiena la corta al fianco destro, i pugnali da lancio sul petto ed un pugnale nello stivale sinistro. Scende le scale e non bada molto alle solite facce, gente che per lui non conta nulla. Fa solo un cenno al locandiere e si avvia verso la porta.

Eris [Tavolo]: Inizia a picchiettare insofferente le dita sottili sul tavolo, dal nero mantello spunta contrastando perfettamente la carnagione grigiastra della donna. Occhi blu che vagano qua e la, decisamente impazienti finchè nota un ombra nera scendere dalle scale. Bhe non può confondersi. "Eme Em" due colpi di tosse, secchi e decisi, quando nota l'uomo passarle il più vicino possibile. Sguardo basso ancora mentre fa quei piccolo rumori per attirare l'attenzione, spera solo dell'interessato. Dopo qualche secondo ecco che alza lo sguardo, viso rivolto verso quello del mercenario o almeno così dovrebbe essere. Smette di picchiettare nervosamente la mano sul tavolo e poichè il tic dettato dal nervoso deve trovare una sostituzione ecco che allunga la mano destra verso il calice e inizierebbe ad accarezzarlo. Non per qualche segnale da mandare ma semplicemente per occupare quei pochi attimi che le faranno capire se l'uomo è stato o no attratto dal suo fare.

Frederik [Locanda]: L'uomo ode il rumore di chi tenta di attirare la sua attenzione, non rallenta il passo, ruota solo leggermente la testa nella direzione da cui giunge quel suono, svogliatamente e senza interesse. Gli occhi verdi si puntano quindi ma quando il cervello registra quella figura, prima che possa capire che accade ferma il passo. Ruota anche il resto del corpo in quella direzione e si la vede, la muta forma, non potrebbe certo confondere quegli occhi blu e la pelle lerggermente grigiastra con nessun altro. E' stupito, l'ha cercata a lungo ed ora la trova li come se nulla fosse. Fa un passo verso il tavolo senza nulla dire < Eris> direbbe più per convincersi che per richiamarla < come mai qui? ti ho cercata ma non sapevo dove trovarti > direbbe tranquillo arrivando fino al tavolo senza staccare gli occhi dai due pozzi blu della donna.

Eris [Tavolo]: Sospira un poco, sa di essere sparita per un bel po', bhe almeno non ha fatto scenate. E' già qualcosa. Si rilasserebbe un poco quindi rilassando il proprio corpo sulla sedia non certo delle più comode "Anche se non mi chiami per nome davanti.." fa un profondo respirone, avanti Arpia, non lo vedi da tanto evita di essere così acida! Ebbene si era partita in quarta ma si blocca, "diciamo che il mio nome, mi piacerebbe rivelarlo solo a chi desidero io..grazie" socchiude gli occhi, fin troppo dura come al solito. Anche se il tono poi non voleva essere dei peggiori "E come mai mi hai cercata ?" risponde con un altra domanda mentre avvicinerebbe il calice di vino verso la bocca. Non è bravissima coi rapporti umani, si vede...

Frederik [Tavolo]: L'osserva per un attimo, non dice subito nulla, scosta la sedia davanti all'arpia con la dritta, sfila la lunga con tutto il fodero dalla schiena e l'appoggia alla sedia, va poi a sedersi, una volta seduto, sfilerà i guanti e poi si toglierà in cappello appoggiando entrambi sulla sedia dietro di lui. Non le risponde ancora < pensi che a loro importi? Comunque farò come dici per il futuro > dice con non curanza. Sospira leggermente, si e come la ricordava non vi era dubbio sempre affilata, sorride < ti ho cercata perchè volevo vederti, devo avere un motivo particolare? > domanderebbe sempre con tono tranquillo < e tu cosa ci facevi qui non è uno dei posti che ami frequentare > direbbe, si volterebbe poi verso il bancone, < un calice del solito di quello speziato > rivolto al oste. Tornerebbe poi a voltare gli occhi verso di lei < sei venuta a cercarmi l'ultima volta quella notte al molo, poi sei scomparsa, ma capisco che il tuo ruolo di impogna degli impegni > dice senza dire di che si tratti questa volta ci sta attento.

Eris [Tavolo]: Alza le spalle "A me importa che non importi a nesssuno" risponde solo per la questione del nome, sarafica senza accenno di anogoscia o megalonismi. Piano si sfila il capuccio in modo da rivelare l'intero volto. Capelli lunghi neri che ricadono sulle spalle non troppo curati, grandi occhio blu e una carnagione decisamente pallida tendente al grigiastro. Ma ecco che la risposta alla sua domanda la lascia al quanto interdetta; schiude le labbra rallenta l'incedere del calice verso le labbra e lo guarda stranita. Ma ancora prima che possa dire qualcosa sente il dire sui suoi "gusti". Ecco che dalla sorpresa passa a ergere quel muro di diffidenza che sempre la caratterizza.."Magari ho cambiato gusti!" Si come no! Alza nuovamente le spalle "già si gli impegni...sono stati quelli" Effettivamente ha passato molto tempo nella sede dei maghi, più che altro a leggere libri. Ma il perchè era li ancora non l'ha detto.."Com'è quello speziato?". Così tanto per cambiare il discorso e non tornare sul fatto che lei è li, dove sapeva praticamente certamente che l'avrebbe trovato. "Io preferisco il dolce..." sentenzia ora prendendo un sorso del nero vino e roteando gli occhioni in altre direzioni. Povera mutaforma, ha decisamente qualche problema a relazionarsi, chissà magari il mercenario è paziente.

Frederik [Tavolo]: Sorride alle parole della donna per nulla infastidito, ha passato lungo tempo con lei non lo infastiscono più come un tempo o per lo meno entro certi limiti. L'osserva togliersi il cappuccio, ne studia i lineamenti e gli occhi, sorride ancora tranquillo. Al dire sui gusti si stringe nelle spalle < hai ragione come potrei conoscere i tuoi gusti > dice per tranquillizzarla, forse comprende che qualcosa le pesa ma pare lo eviti. Giunge quindi l'oste che deposita la coppa, la stringe con la dritta e la porge alla mata forma < se ti fa piacere assaggialo, è molto più pungente il gusto ma il sapore è interessante, parla di terre lontane > direbbe come chi si intende di vini pregiati non per nulla è un duca. Sia che la donna accetti o no continuera nel suo dire, non si arrabbia come altre volte è contento di vederla quindi questa volta almeno sta passando sui soliti modi < ma ti disturbo aspetti qualcuno? sei libera di fare come vuoi ma mi sono stupito di trovarti qui> domanderebbe curioso ora, un po per cercar di caprire qualche informazione in più.

Eris [Tavolo]: Osserva curiosa il calice porto al mercenario e le parole di lui fanno il resto. Allunga la mano e porta il liquido alla bocca, appena ne sente il sapore pungente strizza gli occhi e allontana il calice dalle labbra. Decisamente acceso come sapore e scuote appena il capo. Sorride divertita riallungandolo al propietario "No decisamente non fanno per me, queste terre lontane..." sogghigna divertita facendo dopo tutto riferimento anche alla propria vita: Raad e poco oltre. Lo guarda poi decisamente divertita "Io? aspetto qualcuno?" ridacchia ora un poco più rilassata " E chi pensi che possa aspettare scusa?!" abbassa gli occhi e ridacchia ancora, sembra decisamente divertita " L'unico che conosco che sta qui sei tu!" Si, si direbbe decisamente più tranquilla, finchè non si rende conto di quello che ha appena detto. Il sorriso piano piano scema dalle sue labbra, un piccolo colpo di tosse ed ecco che torna a fissare il proprio vino. Ecco bhe effettivamente sperava di incontrarlo li...ma ovviamente ha difficoltà ad ammetterlo a se stessa figurarsi a lui. Tipico atteggiamento evasivo sfoggia ora la mutaforma, guarda il bicchiere , guarda attorno a se certando un appiglio di conversazione...

Frederik [Tavolo]: L'osserva assaggiare il vino e ridacchia < si forse è un po forte ma a me non dispiace > direbbe riprendendo la coppa andando ad allungare la dritta che si stringerebbe sulla coppa sporta dalla donna, l'avvicinerebbe quindi alla bocca e ne prenderebbe un lungo sorso. Ridacchia ancora < si lo so la foresta è la tua casa e non ne desideri un altra > direbbe a bassa voce ora. Ascolta poi il resto del dire della donna un po stupito, appoggia la coppa, < allora potremmo dire in via teorica che non trovando nessuno altro che conosci ti sei messa ad aspettare me > sorride ma non preme troppo su quel caso sa come sia schiva cerca di metterla a suo agio. < qualunque sia il motivo che ti ha portato qui sono contento di averti invontrato > direbbe tranquillo, si solleverebbe quindi in avanti andandole vicino, puntando alla sinistra di quelle orecchie appuntite < vi devo portare i saluti di una tua simile, Litea > poi si scosterebbe e tornerebbe a sedersi.

Eris [Tavolo]: "io non ti stavo aspettando" Puntualizza subito da vera Arpia "Al massimo, in linea teorica, ero quasi certa di trovarti qui" Aggiunge ora guardandolo e sorridendo appena, un sorriso beffardo e buffo allo stesso tempo. Ma ecco che nota quel gesto così naturale per lui e rimane bloccata, l'avvicinarsi di qualcuno la mette sempre a disagio e quando può se non è lei a desiderarlo schiva volentieri. Chiude appena ritmicamente le palpebre quando sente quel sussurro, non ha idea di cosa le voglia dire, o cosa voglia fare. Solo si irrigidisce, questo è ovvio, tesi i muscoli e i sensi anche, la mano stringe appena di più il calice del vino. Ma ecco che nulla di più arriva che notizie di Litea. Spalanca gli occhi e il respiro le pare fermarsi. Lo guarda come se avesse parlato di un fantasma, e senza nemmeno aspettare che si sia rimesso in posizione ecco che si allungherebbe un poco verso di lui, impercettibilmente e stando comunque molto attenta a non invadere lo spazio del mercenario, lei non gradirebbe che qualcuno invadesse il suo come ha già dimostrato. "Dove l'hai vista? E quanto tempo fa? Come sta?" lo bombarderebbe di domande rimanendo ora molto seria..

Frederik [Tavolo]: Pare leggermente divertito < va bene allora diciamo che in linea teorica mi hai trovato per caso venendo in un posto in cui mi trovo spesso > studia quella risata un po strana che accompagna da sempre la donna. Nota che lei si irrigidisce al suo avvicinarsi ma non vi bada minimente ha smesso di preoccuparsi di queste cose da tempo, nota però la di lei curiosita, ma si siede lentamente e poi prima di rispondere prende un sorso di vino < l'ho incontrata diverse volte, pare che tutto sommato io piaccia a quelli come te anche se non è facile aver a che fare con voi, l'ho incontrata parecchie volte nel bosco e qui in città e venuta anche qui una delle ultime volte, penso che potreste facilmente incontrarvi > dice tranquillo e poi continua < ma ce ne sono altri nella foresta, da quando tu sei mancata pare che i tuoi simili spuntino come funghi > dice senza cambiare tono. Ma poi pare pensare ad altro < ma torniamo a noi adesso siamo qui ed è un po che non ci vediamo, pensavo di venirti a trovare qualche volta ma non so se mi farebbero entrare non ho gli abiti giusti per quella gilda > dice scherzando.

Eris [Tavolo]: "Tu non mi piaci", fredda, decisa e senza un minimo di tatto, come sempre quando realmente ha in mente altro. Essere "civile" le è sempre riuscito male e chiudere il becco ancora peggio. Così tanto per chiarire che lui non piace a quelle come lei. Sospira appena "L'ho cercata a lungo..." aggrotta la fronte poi sente il dire sui parirazza...già è da tempo ormai che non entra più a casa sua, deve tornarci...Sogghigna poi "il tuo amico orso..:" scuote il capo, non si ricorda nemmeno se lui sapeva del mutaforma ma lascia cadere il discorso concentrandosi su altro. "Puoi venire quando vuoi lo sai" Rialza il viso e pare quasi rimproverarlo, "le guardia o chiunque ci sia di guardia, sanno di poterti lasciare entrare" sorride appena "e poi mi potresti fare comodo, non ho un Drago d'oro che mi protegge sai?" aggiunge scherzosa anche se con un pizzico di tristezza, non vede l'Antico da parecchio tempo, troppo per i suoi gusti. Riprende il calice e con un lungo sorso lo finisce, sospira appena "Pensi di potermi dare una mano?" domanda fissandolo appena, e come al solito nella sua mente ha tutti i discorsi, ma solo qualche frase le esce. Lo guarda come se dovesse capire a chi o cosa si stia riferendo la donna e solo dopo qualche attimo, la mutaforma si chiarisce "Per Litea, per cercarla...mandala da me, o magari dimmi dove sta" Pare proprio che ci tenga particolarmente a quella ragazza.

Frederik [Tavolo]: Ride < allora è solo per questo che sei qui per cercare una guardia del corpo > direbbe duro , < se è solo per quello allora dovrò rifiutare non sto più vendendo la mia spada > dice ora serio, forse comincia un po a scocciarsi di quei modi, ogni volta sembra che bisogna ricominciare da capo con lei < ci dovrò pensare > dice ora un po distaccato. Poi tornanando sui muta forma < non solo la lupa e l'orso anche la leonessa direbbe > non sapeva che l'orso fosse un muta forma ma ormai fa due più due. Al dire di lei < ti posso dire dove trovarla conosco il suo territorio di caccia la incontreresti di sicuro si è stabilita non lontano dal tuo laghetto, non penso che tu abbia bisogno di me visto che non ti piaccio > dice ora e continua < sono solo io sciocco che ti ho cercato tutto il mese perchè tu a me piaci anche se mi chiedo il perchè > un po irritato forse si sbilancia più del solito. Va poi a prendere il calice e lo svuota tutto dun fiato per poi rimmetterlo sul tavolo consumato.

Eris [Tavolo-uscita]: Alza le spalle mentre allungando le sinuose mani afferra il cappuccio e lo riporta sul capo pronta ad uscire. "Fai come preferisci, mi fa piacere se vieni a trovarmi". Si farebbe silente per sentire il dire sulla Lupa, annuisce attenta e si ripropone di fare un salto nel bosco e presto anche. Inoltre sente di altri mutaforma, si deve proprio andarci, anche con l'orso le piacerebbe riparlare. Almeno capire che danni ha fatto. Ma quando sente il suo ultimo dire non può che guardarlo storta, più che altro sorpresa. "Io ti piaccio?" le sembrano solo parole al vento e ridacchia "ma dai, per favore!" Si azla come se lui la stesse solo prendendo in giro. "Vienimi a trovare dai maghi vediamo di trovare la Lupa, ne ha bisogno" Decisamente apprensiva per quelli della propria razza. "E poi perchè mai ti dovrebbe piacere una come me" Proprio non ci vede nulla di che in se stessa, o almeno non crede che possa interessare ad un mercenario o molto più semplicemente non ha mai pensato che fosse possibile una cosa del genere. L'amore è cosa ben lontana per lei, figuriamoci il semplice piacere! " Vado adesso..." lo guarda dall'alto in basso, gentilmente "Mi ha fatto piacere tornare a vederti..." fa una piccola pausa "Grazie..." (Telepatia II) ed ecco che nella mente dell'umano dovrebbe farsi sentire la propria voce "Sai per quella sera al porto..forse non te l'ho mai detto............" (TelepatiaII) continua a farsi sentire solo da lui mentre si congeda con un sorriso. Andrà nella sede dei maghi, nelle proprie stanze, almeno per sta notte.

Frederik [Tavolo]: Annuisce < si verrò a trovarti e se avrai bisogno rimarrò a proteggerti lo sai ma non certo come mercenario> direbbe ora serio mentre lei si alza per andarsene, aggiunge però < non penso sia difficile trovarla come ti ho detto ma ti aiutero si a cercare la lupa e poi sono in debito con lei> dice quindi. Ascolta il resto del discorso della donna sul fatto che gli piaccia < non ho altro da dirti pensa a ciò che ti ho detto se ti sembra così assurdo> ma poi ascolta il saluto < anche a me ha fatto molto piacere > l'osserva allontanarsi e sente ancora la voce della maga scivolargli nella testa ormai la telepatia non gli pare più una cosa così strana < di niente, sai dove trovarmi se hai bisogno di me > direbbe soltanto. La guarda quindi uscire e non aggiunge altro. <exit>
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Città: ACCIANO
Età: 36
Sesso: Femminile
22/05/2015 13:29
 
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GDR APPROVATO.

Eris: 10 pe.
Frederik: 10 pe.


Commento:Ma quanto sono belli questi due!!Li adoro! [SM=g2439325]

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