Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

< vi ringrazio, verro ancora a trovarvi mi dovete una danza >{OK}

Ultimo Aggiornamento: 26/05/2015 15:41
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 71
Età: 44
Sesso: Maschile
26/05/2015 00:38
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Frederik - Elriel
Frederik – Elriel

Frederik incontra Elriel alla locanda, riconoscendo la donna che ha guidato la spedizione contro il vecchio mago, la invita a sedere ed ha condividere una caraffa di vino. La donna abituata ad essere vista con una nota di reverenza mista a paura dalla popolazione è sorpresa ma accetta. I due portano avanti una discussione farcita di reciproco orgoglio che si fa anche accesa in alcuni attimi, ma pongono così le basi per una conoscenza.

Note
- Frederik ed Elriel scoprono i rispettivi nomi
- Elriel scopre che Frederik è un nobile ed un ex capitano.
- Elriel scopre che Frederik conosce la regina
- Frederik scopre che Elriel comanda i cavalca draghi
- Frederik scopre che Elriel conosce la regina.
- Frederik guadagna l’accesso alla gilda dei cavalca draghi.

------------------------------------------------------------------

Frederik [Locanda]: La natura riversa la sua furia su Raad, cupi nembi ricoprono il cielo e fitte come le lacrime versate per le vittime degli altri la pioggia spazza la città, una forza invisibile ma non per questo meno reale soffia e la sua furia a reso deserte le via della città fortificata. L'uomo se ne sta al sicuro nella locanda, siede al solito tavolo d'angolo la chiena contro il muro così che possa osservare il movimento che anima quel luogo che in fondo non ama troppo. Indossa i soliti vestiti neri, pantaloni e casacca di taglio militare chiusi da fibie e bottoni d'argento ed alti stivali, una fascia rosso sangute stretta intorno alla vita. Il lungo mantello steso a sgocciolare su una sedia, allo stesso modo il cappello a falde larghe. I guanti di pelle abbandonati sul tavolo. I capelli corvini lunghi sino alle spalle ricadono stanchi e bangati ed i verdi occhi spaziano per la sala. La spada lunga di magnifica fattura riposa nel fodero vicino alla corta, entrabe sul tavolo davanti all'uomo, tre pugnali da lancio in bella vista sul petto dell'uomo appesi alla casacca e non visto un pugnale nello stivale sinistro. L'uomo siede li un po pensieroso mentre davanti a lui oltre le spade una caraffa di vino, sorseggia pregiato vino speziato del sud da una coppa.

Elriel [Esterno>interno]: Pioggia,a riversarsi sull'intera cittadina.Lacrime trasparenti di un cielo adombro di nubi scure,dense...stagnanti.Colpo di coda di un acquazzone degno di una stagione avanzante verso l'Estate.Cammina,lentamente,su quel suolo che la divide di una manciata di metri dall'ingresso della Locanda.Misurato il passo suo,suon di cuoio contro il ciottolato terreno.Snello corpo a stagliarsi verso l'alto,fasciato da quel completo blu orlato d'argento che ormai sembra esser diventato la sua seconda pelle (//Vedasi Apoteca).Poco o nulla lo spazio di pelle nuda visibile all'esterno,imperlata di pioggia,mandritta guantata a posarsi sulla maniglia,per dischiudere,infine,l'uscio designato.Varca la soglia,la Figlia dei Draghi,palesandosi all'interno della Locanda,in un cigolio di cardini di una porta lasciata chiudersi da sè,alle spalle.Arresta appena il passo,con elegante armonia,vicino al bancone,le iridi bicrome si adattano gradualmente alla penombra interna.Niente mantello a coprire le sue spalle nude,niente stoffa ad occultare il Nero Drago tatuato...la sua resistenza ai malanni non ne aveva bisogno. <Y'Ani Druak.>.Saluto,cortese,perfettamente neutro,all'Oste dietro il banco,prima che il passo venga ripreso sotto sguardi ammirati e,forse,a tratti intimoriti.Avanza senza una meta precisa...almeno per ora.

Frederik [Locanda]: Osserva la scena la donna che con passo parziale fa il suo ingresso, gli sguardi dei villici combattuti tra reverenza e timore, un sentimento non condiviso dall'uomo che non sa chi ella sia. Non gli è importato quella sera nel bosco, ma l'uomo è una creatura curiosa spinta da una mente forse fredda e fatta quasi di ingranaggi che tutto analizzano e studiano per catalogare e studire per essere pronto a qualunque evento. Quella donna ancora non riesce a catalogare, altezzosa, decisa, determinata penserebbe probabilmente come la maggior parte di que villici. Nota la donna quindi giunger al bancone e placare il suo passo, aprofitta di qualche secondo per studiare la pelle e i vestiti, il tatuaggio. Attende qualche secondo e per nulla timido e senza preoccuparsi d'esser invadente alzerebbe la mancina per attirar l'attenzione della donna appena giunta. Un tuono si abbatte e per qualche attimo l'uomo nulla dice lasciando che il suono smetta di fuggire e propagarsi fuori dalla locanda < signora, dividete una brocca di vino con me > direbbe una domanda semplice ma che forse i molti villici hanno sempre sognato di fare ma mai osato, domanda che l'uomo fa non certo per il loro stesso motivo.

Elriel [interno]: Cammina,lentamente,in quel passo misurato ed al contempo elegante che tanto la contraddistingue.Nobiltà di Stirpe Antica,forse,avrebbero potuto intravedere astanti esterni in quel corpo ingabbiato da vesti che ne disegnano le forme,in essenzialità di linee e cuciture.Raro vederla in abito lungo,femminile,se non in occasioni decisamente speciali.Era più a suo agio così,con casacca sbracciata,pantaloni aderenti e Spada Bastarda perennemente al fianco sinistro.Avanza,in quella tranquillità che può sempre nascondere l'irrequietezza del Fuoco,lasciando che quelle iridi verdi venate di raggi di rubino vadano a scivolare sui dintorni,percorrendo tavoli e sedie,alle nari il sentore di alcool e cibo.Poi,qualcosa giunge ad alterare la staticità della situazione,un uomo la invita a condividere il beveraggio con lui.Non arresta il suo incedere,semplicemente muta la traiettoria,indirizzandola verso l'umano.Un lampo,ad illuminarla dalle spalle,per pochi,miseri,secondi,il Tempo necessario a far brillare fiocamente,nella penombra,le miriadi di gocce intrappolate nella chioma stretta in una morsa...E quel Medaglione,portato con Orgoglio e Fierezza,sfolgora per pochi istanti sul suo petto,come un Cuore a cielo aperto,rivelando la sua appartenenza all'Ordine..Ma ciò che la penombra nasconde,è la piega fuggevole di un sorriso beffardo ad inarcare labbra scarlatte,un sorriso rapido come quel lampo di pochi attimi prima,forse generato dal piacere di quel cambio di rotta inaspettato,di quella svolta imprevista al corso della giornata...Si sa,la Fiamma è anche Caos in perenne movimento. <Deduco vogliate brindare alla dipartita di quegli esserini ghiacciati.>. L'aveva riconosciuto,certo,non dimenticava mai un volto.Si ferma innanzi a lui,prima di prendere posto frontale al Mercenario,a quel tavolo di semplice legno.Eleganza innata la sua,Fierezza intrappolata in spoglie Mortali a traspirare da ogni poro,verso l'esterno. <Vi siete comportato egregiamente..Complimenti.>.Sottile apprezzamento il suo,mentre la mandritta va a stringersi morbidamente attorno ad un bicchiere vuoto,lì,sul tavolo...come se stesse aspettando proprio lei.

Frederik [Interno]: La donna parebbe riconoscerlo ma sarebbe strano il contrario è passato poco dal loro primo ed unico incontro, l'osserva avvicinarsi, qualche sguardo forse invidioso dagli altri tavoli. Il mercenario non se ne cura più di tanto, non ha fiamma certo in lui ma non è tipo da esitar quando ha un intenzione, non certo per timore o vergogna. Studia la draconica e la sicurezza che trasuda che raramente si può vedere in una donna, studia anche quel medaglione che porta al collo con interesse ma nulla dice a tal proposito. < certo non che per me fossero un gran problema ma direi che un buon servizio è stato reso alla città > dice scrollando le spalle diplomatico, non si alza come si converrebbe per salutar una dama, ma non gli pare che la donna se ne abbia a male. Allungherebbe quindi la mancina a stringer il manico della brocca per poi colmare di vino il bicchiere della del ospite che è giunto al suo tavolo. Il nettare scuro e corposo a tratti profumato per le spezie scivolerebbe a colmar il bicchiere della donna, non un vino qualunque il migliore che la bettola possa offrire, l'uomo ha gusti non certo comuni. Ride alle parole della donna < io non ho fatto nulla tranne strisciare nella grotta e trascinare un vecchio non merito certo elogi > l'osserva qualche attimo < comunque anche voi vi siete mossa bene, non sono in questa città da molto ma deduco che sappiate il fatto vostre e che siate conosciuta da come vi guardano > fa vagare gli occhi come ad indicare gli astanti < leggo una leggera reverenza mista a timore in loro, foste solo una bella donna penso non sarebbero così timidi > parla sinceramente esponendo i frutti della sua analisi, ma non ci voleva certo un genio per capirlo ammetterebbe a se stesso.

Elriel [Interno]: Lo guarda,naturalmente,lo osserva,in Silenzio,lasciando che quello sguardo così strano e particolare si scontrasse con quello altrui,quasi a volerne segretamente sondare l'anima.Lascia che sia lui a versarle quel vino così particolare,sentore di spezie piuttosto forte che stuzzica enormemente il suo olfatto sviluppato. <Erano un problema per coloro che non sopportano troppo il freddo...quella parte della città era in ginocchio.>. Affermazioni tranquille le sue,affiorate da labbra appena dischiuse che annunciano una realtà concreta che era stata sotto gli occhi di tutti,fino a poco tempo fa.Poggia la mancina sul legno,mandritta che ora va ad alzarsi,il braccio a puntellarsi sul gomito,per portare così alle labbra quel calice di vino inaspettato.Sorseggia con calma,lo gusta,mentre ascolta le parole altrui.Oh,certo...Lei sapeva decisamente il fatto suo. <Voi ci siete stato...semplicemente questo.>.Fa notare la presenza di lui in qualcosa di grande,implicitamente aveva salvato delle Vite,aveva partecipato...se necessario,avrebbe lottato.Gliel'aveva letto in gesti e sguardi all'interno di quella caverna.Sottile risata,fuggevole come i lampi esterni,sgorga su quelle labbra dischiuse,mentre il calice torna a posarsi sul tavolo nella stretta della mandritta. <Touchè.>.Lo assicura della Verità dei suoi ragionamenti,delle sue analisi,beffardo sorriso ad inarcare quelle labbra morbide che molti anelano,ma che quasi nessuno ha avuto l'ardire di avvicinare. <Voi...Chi pensate che io sia?>.Capo che va reclinarsi un poco verso sinistra,con noncuranza,avambraccio sinistro a puntellarsi sul gomito,rialzandosi ritto,per consentire alla mancina guantata chiusa a pugno di poggiarsi un poco e sostenere la guancia.Gioca con lui,lo stuzzica...d'altronde era Figlia del Fuoco...e lei,come i Draghi Rossi suoi Antenati,era fatta così.

Frederik [Interno]: Scrolla le spalle al dire di lei < si c'ero ed ho fatto la mia parte, ma penso che di questi tempi anche quelli come me debbano pensare all'insieme e non ai singoli > direbbe come se fosse un dato di fatto ormai collaborare per salvar chi ancora è sopravvissuto. Riflette ed archivia informazioni è sempre stato un comandante meticoloso pignolo che nulla amava lasciare al caso, usa la testa prima delle spada questo gli era stato insegnato nella legione e non se lo era mai dimenticato. La donna lo sta forse sondando riflette < non siete di certo una nobildonna annoiata, sebbene il vostro corpo sia più interessante > parla senza peli sulla lingua senza malizia però < vi muovete come un soldato > riflette ad alta voce, < non certo un soldato qualunque visto il vostro modo di dare ordini, ordinate come chi è abbituato ad essere obbedito > sorseggia un sorso di nettare dalla coppa e poi torna a posarlo sul legno < quindi siete un comandante di qualche tipo il che significa che avete capacità da vendere, altrimenti come donna ve lo avrebbero impedito > ancora par riflettere < direi anche visto il vostro saluto venite da Druk Yul quindi potreste essere una cavalca draghi, penso che esser una cavalca draghi vi darebbe il tipo di sicurezza che possedete > si zittisce < combattere con una di quelle creature che ti copre le spalle ti da una certa sensazione di sicurezza, almeno a me l'ha data > chiude con una frase enigmatica giusto per far venire qualche dubbio alla donna sicura comunque non mente anche lui ha combattuto con un drago una volta, niente meno che l'antico.

Elriel [Interno]: Strano come il Destino possa fornire svaghi e risvolti inaspettati in una giornata che,altrimenti,sarebbe rimasta completamente monotona,succube della logorante quotidianità. Lo fissa,lo studia,mentre le parole della Regina dei Cavalieri ancora sembrano aleggiare nell'aria,in una divertente sfida.Ogni dettaglio di quel volto maschile viene incamerato nella Memoria,aggiungendosi al ritratto sommario già disegnato in precedenza,al loro primo,movimentato incontro.Poco o nulla si cura degli sguardi altrui,di quegli astanti che stanno lontani da lei,per Timore o Reverenza...o forse entrambe,nutrite nei confronti del Ruolo che rappresenta.E tra essi,saltuarie,spiccano forse anche occhiate di funesta Invidia per tutto ciò che lei era.Alcuni la amavano e rispettavano...altri la odiavano,temevano e la ritenevano insopportabile.Ma non le importava molto..in fondo,così andava la Vita,in un miscuglio continuo di Bianco e Nero,per creare un'infinità di sfumature grige.Sorregge il bicchiere con la mandritta,mediante i polpastrelli,mantenendolo lievemente sollevato dal piano del tavolo,rotazione del polso consentirebbe d'imprimere lo stesso moto anche al vitreo contenitore,facendo ondeggiare in piccoli cerchi quel vino rosso scuro.Ascolta,al contempo,i ragionamenti a voce alta dell'uomo,le labbra che s'inarcano in un sorriso beffardo ma al tempo stesso accattivante.Le iridi di due colori diversi sembrano brillare di una loro Fiamma interna,sfolgorando appena maggiormente nel sentir nominare i Cavalieri dei Draghi.Quell'uomo era tutt'altro che sciocco,doveva ammetterlo,e ciò lo differenziava da molti suoi parirazza. <Avete un ottimo intuito...>.Lascia in sospeso la frase,per permettere all'altro di assaporare quel complimento sottile,prima di continuare. <...posso dedurre che siete o siete stato un soldato..>.Certo,sapeva che ragionamenti così lucidi e precisi derivavano solo da una solida carriera militare.Si prende un attimo di ancora di pausa,prima di rivelare il vero Ruolo da lei ricoperto. <Non sono solo una Cavalca-Draghi,come li chiamate voi...ne sono la Signora.>.E sorride adesso,in modo leggermente più ampio,prima che il calice venga portato alle labbra e ne vengano rubati sorsi.

Frederik [Interno]: L'osserva con entrambe le braccia appoggiate al tavolo di legno vecchio e consumato, la mancina si solleverà a spostar i capelli bagnati mentre l'uomo ascolta il dire della donna, sempre attento. Dalle espressioni che attraversano gli occhi della donna capisce di aver colpito nel segno e no l'uomo è forse arrogante e borioso, ma non certo sciocco e abituato a riflettere ed ha valutare ed ora è la donna ad esser esaminata. Accetta il complimento < ma l'intuito è una dote fondamentale, sul campo di battaglia come nella vita di tutti i giorni> direbbe < vi ringrazio >. All'udire le parole della donna e la presentazione del suo grado non si scompone < vi pensavo più vecchia > un affermazione semplicissima seguita da un inarcarsi delle labbra in un sorriso. < comunque si sono stato un capitano prima che gli altri ci ingoiassero saranno un po più di tre anni molto più ad est, da quel che ne so sono l'unico sopravvissuto del mio esercito, e vi assicuro che per un po sono stato morto pure io > dice con non curanza ma nella voce forse si percepisce una leggera venatura di rabbia. Ritorna poi sulla presentazione della donna < probabilmente quindi il vecchio potevate anche prenderlo da sola, ammetto che non conosco molto la vostra stirpe> non si capisce forse se si riferisca ai draconici od ai cavalca drago < ma ho avuto a che fare con l'illuminato e con l'antico dorato e diciamo che ho imparato qualche cosa in più, c'è sempre qualcosa da imparare > direbbe sorridendo, sorriso che si trasformerebbe in una risata sonora < beh il più nobile dei guerrieri di Raad condivide il vino con un ufficiale senza un esercito una delle creature più patetiche e inutili di questo triste mondo > ride divertito e nonostante si definisca in maniera non proprio nobile non pare poi così depresso dalla situazione.

Elriel [Interno]: E cosi le carte sono state scoperte,almeno in parte...Piccoli giochi che s'intrecciano,su una scacchiera strana,improvvisata,avente le sembianze di un semplice tavolo di legno scuro. Ascolta il dire dell'altro,rimane in Silenzio mentre ogni singolo verbo altrui viene catturato dall'orecchio ed imprigionato nei meandri inaccessibili della sua Mente. <Dunque avevo ragione...avete armi e battaglie nelle vene.>.Sorride,beffarda,labbra morbidamente inarcate a spaccare quella lastra di marmo fatta dai lineamenti di un viso inclinato con accortezza ed eleganza. Aveva già capito da un pò che ei era stato addestrato come soldato. Il sopracciglio destro s'inarca,scettico,l'avambraccio sinistro abbandona la posa statica,tornando a poggiarsi sul legno,lasciando che il capo ritorni ad esser ritto. <Avete avuto a che fare con l'Illuminato e anche con l'Antico...siete fortunato,è cosa rara.>.Non chiede,non domanda motivazioni ulteriori,solo lascia che quelle labbra si dischiudano ancora,lasciando trasudare un'ironica risata trattenuta. <Quel vecchio poteva essere molto più pericoloso...>.Per un attimo lascia in sospeso la frase,prima di riprendere <...ma a dire il vero,non credevo che l'annuncio potesse scatenare così tanto successo.>.Ed eccolo,di nuovo,quel sorriso insopportabile che in pochi apprezzano ed amano,seguito da una risata. <Suvvia,non dite così...Non siete poi così male...per essere un umano.>.Lo stuzzica,con stoccate fatte di parole,gli occhi di brace puntati su di lui,come Fiamme incandescenti. <Potrei almeno conoscere il nome di chi ha avuto il fegato di farmi sedere al proprio tavolo?>.Lo vuole sapere,certo. Lo chiede con un sorriso accennato,prima di rubare sorsi di vino,lentamente. In fondo...lui aveva osato ciò che altri nemmeno contemplavano nel reale.


Frederik [Interno]: Sorride all’udire le parole della donna, parole solo parole che come una piccola battaglia incruenta fatta domande e risposte che si alternano. L’uomo non ha motivo di non soddisfare l’altrui curiosità, nessun segreto nulla che gli importi in fondo < dite il vero, ho avuto il mio primo maestro di spada all’età di cinque anni e da allora che mi alleno ogni giorno, la spada è parte di me e sarei incompleto senza. E vi assicuro che le possibilità di impiegarla non mi sono mancate > .Sorride ancora come a sottolineare le parole < anche di voi si dice per la città che sappiate tenere in mano un spada > in realtà ha sentito parole ben più importanti ma l’uomo par tenersi sul vago, preferisce saggiare il terreno dello scontro, prima piccoli passi per mettere alla prova la donna. Scrolla le spalle ad udir del drago dorato e del sacerdote che ei non sa esser la stessa persona < se lo dite voi che la mia è stata fortuna ci crederò > non pare così entusiasta ma null’altro dice. L’ascolta cambiar argomento e passar su quel unico momento che hanno già condiviso nella foresta < allora meglio così, quello sciocco vecchio a pagato per i suoi crimini le farfalle non ci sono più, direi una vittoria per noi, peccato che è solo una piccola battaglia mentre perdiamo la guerra > pare serio leggermente duro, stringe la coppa per un paio di secondi ma poi rilassa la presa ed ancora lo porta alla bocca a prender un sorso del liquido. La donna ride, l’osserva ma da sconosciuta non nota nulla di strano o che lo impensierisca < neanche voi siete troppo male per non esser umana, ho visto creature peggiori fuori dalla città > pronuncia le parole con una finta aria seria quasi pomposa, sta forse ora scherzando senza troppe remore. L’ascolta mentre butta giù un sorso ancora del vino pregiato < strana città questa se per invitare una donna a condividere una caraffa di vino bisogna avere fegato > ride leggero ma subito riprende < avete ragione sono scortese non mi sono presentato, Lord Frederik duca di Rocca Scura al vostro servizio > una presentazione formale che stona forse fatta in maniera così pomposa in una locanda, ma all’uomo non pare importare. Resta silente a studiar la guerriera che probabilmente solletica la curiosità dell’uomo. Quando sembra che si sia zittito riprende < e voi di grazia come vi devo chiamare > direbbe andando a stendersi quasi stiracchiandosi sulla sedia.


Elriel [Interno]: Sorseggia quel vino speziato dal bicchiere,molto lentamente.Piccoli gesti di labbra scarlatte posate su sottile bordo di vetro,lasciando che il gusto assapori ogni singolo ingrediente di quella bevanda così particolare.Elegante,dannatamente elegante in quei suoi modi armoniosi e tranquilli,Nobiltà intrisa in un Sangue antico quasi quanto il Mondo.Lo osserva,lo ascolta,non perdendosi nemmeno un'informazione,lasciando poi che il calice torni a posarsi sul tavolo,stretto da quella mano guantata che nasconde l'Anello di rubino,l'altro suo Simbolo di Rango. <Un soldato come voi sarebbe sprecato se vivesse d'inedia...mi auguro abbiate un'occupazione.>.Sorride,beffarda,lancia dardi acuminato con lingua tagliente,tra labbra morbide di Donna.E quello stesso sorriso permane a dipingersi in viso,enigmatico,nell'udire la frase seguente in riferimento all'Antico...evidentemente,il Mercenario non sapeva che erano la medesima cosa. <La Spada è il mio braccio,ser...>.Ennesima stoccata all'indirizzo altrui,come al solito...Poi,quel sorriso beffardo svanisce,lasciando spazio ad una morsa sottile rotta soltanto dalle parole. <La Guerra non sarà nè vinta nè persa finchè ci sarà ancora qualcuno a combattere in essa.>.Un istante tace,prima di riprendere <Le creature che dite devono apprezzare ogni loro singolo momento di Vita...perchè arriverà il momento in cui diverranno cenere.>.Brillano le iridi bicrome di Fiamma,Incendio a divampare dentro e fuori di lei,come a voler incenerire qualsiasi cosa.Si riferisce agli Altri,ovvio.E nella penombra interna le fiaccole della Locanda sembrano voler risaltare quella sottile cicatrice bianca che le solca il collo...un regalo di quelle Oscure Creature sputate dall'Inferno.Ma fuggevole quell'espressione di durezza,di nuovo il viso cambia,mutevole come il Fuoco,lasciando che le labbra s'inarchino di nuovo in enigmatico sorriso. <Molti vedono solo la parte esterna della conchiglia...E chi ha Animo debole,s'allontana prima di scoprirne la perla.>.Parla per enigmi,come sempre...Tipico della sua stirpe,in fondo.Ascolta il dire altrui,cattura quel nome come se fosse oro.Le identità,i nomi...spesso sono Potere. <Io sono Elriel...Campionessa del Druk Yul.> Si presenta così,con il Titolo che ormai molto Tempo addietro le era stato affidato dal suo Sovrano,mentre alza appena il calice dal tavolo,in muto segno di brindisi formale di presentazione.


Frederik [Interno]: Osserva e studia i movimenti controllati di quel viso e di quel corpo allenato, non si sofferma sul bell’aspetto che sicuramente colpirà i cuori dei giovani di Raad, no la studia la valuta conosce il suo mestiere e non perde l’occasione di valutare le capacità di quel guerriero anch’egli sorseggia il vino che parla di terre del sud terre lontano, bevanda preziosa vista la scarsità in tempi di guerra. Le stoccate lo colpiscono ma non lo scalfiscono il suo animo è indurito da tempo forse anche inaridito < avete ragione sono sprecato ma conto che la Regina mi dia qualcosa da fare a breve, voi avreste suggerimenti degni della mia spada? > dice ora serio. La studia al dire di lei ne osserva il braccio quasi fosse realmente di metallo temprato < allora visto che avete accettato una bevuta, se ne avrò la possibilità vi inviterà a danzare, ma sarà una danza adatta a noi, una danza in cui il metallo suona e canta > sorride < giusto per vedere se la vita agiata mi ha rammollito, sempre che un guerriero del vostro calibro abbia qualche attimo da perdere per un umile spadaccino > ancora lo dice senza alcuna umiltà, ma si sarebbe curioso ti provare quella donna e veder se le sue abilità sono all’altezza di ciò che si mormora per Raad. I verdi occhi puntati in quelle iridi che parrebbero voler lanciar fiamme, senza timore la sfida anima il corpo di quell’uomo che è si arrogante ma che ancora non ha trovato degno avversario per le sue abilità. L’osserva ancora in silenzio nel dire dei tempi di guerra, osserva la donna quasi par emanar calore le semplici fiamme paion illuminare i freddi e perfetti lineamenti, nulla dice l’uomo solo alza il bicchiere < all’ultimo guerriero che si ergerà alla fine di tutto > dice un brindisi che appare tetro ma è ambiguo non parla ne di vittoria o di sconfitta, pare però malinconico per pochi attimi forse un pensiero fugace a quegli abomini che ha affrontato più volte l’ultima nel Druk Yull con l’antico, ma va più indietro con i ricordi comprende per un secondo intimamente la donna in quel momento, ha visto bruciare quelle creature ed è stata una delle visioni più belle che abbian toccato la sua anima quasi si trattasse di una magnifica opera d’arte, ora sorride la pensiero ed al ricordo dell’odore di una di quelle creature che brucia viva. Ma giunge quel nome che anch’esso immagazzina con attenzione, per quando tornerà utile < è un onore conoscervi > direbbe formale ora ma poi lasciando in un battito di cuore tale rigidità < ed ora avete altri progetti in cui impegnare i guerrieri di Raad >

Elriel [Interno]: Le ore passano,la Luna piano s'alza nel cielo scuro esterno,mostrandosi solo per metà ai Mortali.Quello che nel meriggio era iniziato come semplice giro di controllo per le strade di Raad,s'era trasformato in ben altro...qualcosa di molto più allettante per quell'Animo di Fiamma e Brace racchiuso in corpo di Donna.Un continuo Gioco,una Partita movimentata nata dal nulla e giocata quasi ad armi pari...certo,quasi,semplicemente perchè l'interlocutore era un umano.Certo,gli umani avevano contribuito a far nascere la sua stirpe...ma il Mercenario doveva ancora meritarsi il suo Rispetto,sebbene il suo Cuore di Fiamma lo ponga già leggermente al di sopra di tanti altri...Ei riusciva a non soccombere innanzi a lei,come la maggior parte di coloro che incrociavano il suo sguardo.Si studiano a vicenda,Predatori voraci che non vogliono cedere e passare dal lato della Preda.Orgoglio a trasudare da entrambe le parti...ed è questo,in fondo,ad allettarla ed a divertirla di più.Lo ascolta,con attenzione,carpendo il riferimento alla Sovrana Lannister. <Di certo la Regina Eshlyn avrà qualcosa in serbo per un uomo del vostro calibro...>.Snocciola le parole con calma e naturalezza,lasciando perfettamente intendere la sua conoscenza con la Sovrana,poi conclude il verbo. <...In caso contrario,potreste accedere all'Accademia.>.Naturale,tranquillità quasi sfacciata la sua nel proporre l'Ordine militare al momento più forte di tutta Raad.Sorride poi,di nuovo,piega di labbra inarcate e beffarde,ebbre di quel nettare prelibato ricco di Divertimento. <Oh...io non disdegno mai una Danza simile,Duca...>.Il sorriso parrebbe,per pochi attimi,farsi ferino,mostrando la genia antica dei suoi Progenitori...Poi,più nulla,solo quel brindisi muto,i calici in alto,il proprio che poi vien portato alla bocca per rubarne ancora un paio di sorsi. <L'unico vero impegno è la Guerra.Siamo pochi ed è difficile tenere sotto controllo Oldaine.>.Già...erano rimasti in pochi,troppo pochi.E Loro erano tanti,fin troppi.


Frederik [Interno]: Quella chiacchierata si fa lunga, l’uomo si accorge di non aver ancora cenato, < si fa tardi vi posso offrire anche la cena visto che ormai siete al mio tavolo > farebbe poi un cenno deciso all’oste perché si avvicini senza nulla dire alla sua attenzione. Non cede davanti a quella donna non egli che mai ha ceduto davanti a nessuno, lo stesso abominio che ha quasi preso la sua vita lui lo ha portato con se nelle profondità del fiume, non china il capo mai un arroganza senza pari o la consapevolezza di chi si è già sentito morto quindi non teme più lo spegnersi della fiamma vitale che lo anima, follia o saggezza questa e la domanda che non ha risposta non ora almeno. Non par stupito che la donna conosca la sovrana visto il suo ruolo, anzi nota forse per la prima volta che molti poteri forti sono ormai in mano a donne, ma non gli importa molto in realtà una lama ti taglia a prescindere che la impugni un uomo od una donna, non è così stolto da sottovalutarla, la sicurezza di poterla sconfiggere in uno scontro non lascia i suoi occhi. E’ un nobile è arrogante è sicuro è stato allevato per non avere dubbi, abituato a comandare ed essere obbedito, ma negli ultimi anni la sua corazza si è incrinata, ma non lo da a vedere certo ora, ma nonostante questo non sottovaluta la donna, se ha raggiunto il suo posto ed è in grado di mantenerlo sicuramente dietro quegli occhi ardenti si nasconde qualcosa di pericoloso. All’altro dire < bene organizzeremo un incontro se sarà possibile > sorride è entusiasta di poter impugnare la spada contro un avversario che gli dia filo da torcere almeno per un po. L’ascolta < vediamo che mi dirà la mia regina, l’accademia? > pare pensieroso < non penso che faccia per me ma vi rifletterò >. Sorride ancora < la guerra> direbbe < la guerra è la mia vita, combatto da prima che quelle creature arrivassero continuerò a farlo dove sarà necessario fino a che non saranno tutte morte e ridotte in polvere > ora un ghigno cattivo appare sul suo volto manifestazione della voglia d’uccidere e dell’odio che prova per quegli abomini.

Elriel [Interno]: La Notte cala,avanza incontrastata,tra sfavillio lontano di Stelle invisibili e bagliori soffusi di torce accese dentro quelle quattro mura che sembrano una Gabbia di mattoni.Sorseggia l'ultimo vino rimasto nel bicchiere,calice ormai vuoto che ora torna a posarsi sul tavolo,inerte,la stretta della mandritta che lascia la presa. <Non per me,devo rientrare.>.Orgoglio purissimo in stille di parole,unito a semplice cenno di diniego con la mandritta guantata.Non avrebbe accettato elemosine da nessuno...o meglio,quelle che lei riteneva alla stregua di elemosina.Sorride adesso,di nuovo,scaltra,beffarda...e con una luce terribilmente incendiaria nelle iridi bicrome,bagliore differente dai precedenti. <In tal caso abbiamo qualcosa in comune.>.Tono basso il suo,caldo e vibrante,lava incandescente che ribolle in segreto,pericolosa...Eccola,la Fiamma Nera,il Germe Oscuro lasciatole dall'altra metà del suo Sangue..da Kronos,il Drago Nero.Si alza infine,facendo leva sulle gambe flesse,mani a poggiarsi sul tavolo per donare supporto.Si staglia verso l'alto,statua d'alabastro fasciata d'abiti di cobalto,un ultimo sguardo all'uomo. <Se doveste averne necessità,bussate al Portone dell'Accademia e vi sarà aperto.> Serio il suo dire,un'occasione unica per il Mercenario,una concessione rara da udire da quelle labbra. <Godetevi la cena,Duca...Sono certa che ci rivedremo.Y'Ani Druak.>.Non si inchina,non abbassa il capo davanti ad ei.Irrispettosa,oltraggiosa forse...ma era fatta così.Si allontana,infine,volge le spalle all'uomo e,più in là,oltre quell'uscio che si richiude,anche alla Locanda.Se ne va,così com'era arrivata...sotto un cielo che adesso era privo di nubi.Niente pioggia...solo Stelle e Luna.(//exit).


Frederik [Interno]: Ascolta il rifiuto della donna, non se ne preoccupa la sua era un offerta cortese ma pare che ella abbia altri impegni. Studia la figura della donna un corpo femminile ma non certo flaccido, non dubita che sia un guerriero e questo fa più interessante poterla affrontare, incrociare le sue lame con il campione di Druk Yul sorride un interessante modo di passare il tempo, se potrà non dimenticherà. E’ un po’ stupito dall’invito < grazie magari verro a vedere cosa potete offrimi o cosa io possa offrire a voi > dentro di se però è compiaciuto del fatto che potrà accedere a quell’edificio, è un guerriero ma come ogni nobile è anche un animale politico, un cacciatore che caccia anche nella città, si è guadagnato in pochi giorni l’accesso a molti dei palazzi di potere di Raad ed è compiaciuto da tutto questo. L’ascolta ancora < statene certa non sarà un palazzo e le pietanze saranno semplici ma ti tolgono efficacemente la fame > direbbe , da mercenario e soldato sa apprezzare anche il cibo semplice ma abbondante. Ascolta il di lei congedo < vi ringrazio, verro ancora a trovarvi mi dovete una danza > direbbe a voce più alta giusto per lasciare un po’ invidiosi gli astanti, visto che non sanno di che danza si tratti e se lo sapessero di sicuro non ne sarebbero invidiosi e poi sicuramente le voci corrono e si ingigantiscono, la conoscenza di una tal persona potrebbe essere utile per muoversi in certi ambienti e lui non si lascia scappare alcun vantaggio, prendi tutto ciò che hai ed usalo al meglio per quanto insignifiacante sia una delle massime dei mercenari. Fa solo un cenno incurante del saluto poco elegante della donna < alla prossima occasione > direbbe, la seguirebbe quindi con gli occhi fino a che non esce e poi rivolto all’oste < dannazione lo venite a prendere il mio ordine o dobbiamo fare notte >, resterebbe a cenare ed a riflettere sulle novità inaspettate che ha portato la giornata <exit>
OFFLINE
Post: 315
Città: ROMA
Età: 33
Sesso: Femminile
26/05/2015 14:58
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Bella role ragazzi! nulla da ridire :) mercenario e signora dei cavalieri che si incontrano...gli astanti in locanda altro che reverenza e timore! scappavano dalla paura che la locanda prendesse fuoco! Troppe scintille per un posto di legno e mattoni ahahah [SM=g27987]
Comunque attendo il seguito di questa Danza!

GDR APPROVATO

Annotazioni:

Visto che nessuno lo fa: Entrambi recuperano i 2 punti mente persi nella quest delle farfalle QUI in quanto la giocata è stata tranquilla.


- Frederik ed Elriel scoprono i rispettivi nomi
- Elriel scopre che Frederik è un nobile ed un ex capitano.
- Elriel scopre che Frederik conosce la regina
- Frederik scopre che Elriel comanda i cavalca draghi ed è il Campione del Durk Yull
- Frederik scopre che Elriel conosce la regina.
- Elriel scopre che Frederik conosce l'Antico e l'Illuminato ma come persone distinte e non come unica creatura
- Frederik scopre che Elriel conosce l'Antico e l'Illuminato, ma non sa che lei li conosce come un unica creatura
- Elriel propone a Frederk di far visita all'Accademia dei Cavalieri, se ciò accadrà non avrà impedimenti da parte delle guardie

ELRIEL: 12 PE
FREDERIK: 12 PE

PUNTEGGI AGGIORNATI

[§ Il Giglio Nero - Ascalyn Syrus §]


OFFLINE
Post: 71
Età: 44
Sesso: Maschile
26/05/2015 15:41
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

La prossima penso che andrò all'accademia dei cavalca draghi a far danzare un po di metallo XD
Amministra Discussione: | Riapri | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:36. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com