Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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Quando una tranquilla serata in locanda ti fa rimpiangere gli altri {OK}

Ultimo Aggiornamento: 08/06/2015 19:35
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02/06/2015 12:36
 
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Frederik – Eris – Nahyra
Frederik – Eris – Nahyra


L’umano è tranquillo in locanda con il suo vino senza immaginare che la tempesta sta per abbattersi sulla locanda, le prime avvisaglie si scorgono con l’arrivo di Nahyra che come sempre punta a scroccare il vino altrui. L’uomo ne approfitta per studiare l’impura, ma più tardi giunge in locanda anche Eris e tra le due la situazione è subito tempestosa, l’uomo tenta di limitare i danni alla locanda.


Note
- Frederik sa che Nahyra è invischiata in affari loschi.
- Eris e Nahyra sanno della reciproca esistenza ma non i nomi.
- Eris sa che Nahyra è un impura.
- Nahyra sa che Frederik conosce Eris.
- Nahyra sa che un demone minaccia la regina degli umani


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Frederik [Tavolo]: La locanda si fa affollata mano mano che la sera si fa più matura, vociare di sottofondo e fumo di pipe riempiono quella sala accompagnate dal suono di una fisarmonica persa chissà dove in mezzo a quelle genti. L'uomo è seduto ad uno dei tavoli solo, indossa abiti neri i soliti pantaloni ma una più leggera comicia nera al posto della solita casacca, gli altri stivali ai piedi. Non vi è traccia oggi del cappello o dei guanti ma le due spade sono appese alla sedia dietro di lui ed il pugnale nascosto nello stivale è sempre li. Osserva annoiato gli avventori intano l'oste si sta avvicinando con una caraffa di pregiato vino speziato ed un calice al suo tavolo.

Nahyra [Vicoli --> Locanda]: Sbuffa lievemente, l’impura, mentre silenziosa cammina per i vicoli. È un’ombra, tra le ombre. I suoi occhi possono vedere attraverso l’oscurità (//oscuro visione) nonostante la luna sia nascosta dalle nuvole. Ha imparato a muoversi in silenzio, a non essere notata, per questo è vestita completamente di nero, camicia nera, calzoni neri, e un mantello leggero, il cappuccio sarebbe calato sul capo, a nascondere gli occhi rossi e i capelli neri. Anche la sua coda non sarebbe visibile, nascosta sotto il mantello, così come non sarà visibile la sua spada, appesa al suo cinturone, al fianco sinistro. Nello stivale destro nasconde un pugnale. Si muove a passi sicuri, mentre gli stivali di cuoio morbido attutiscono il rumore dei suoi passi sul selciato. “Dovrebbe riposare, non continuare ad andarcene in giro!” obietta la voce nella sua testa, l’anima umana. Rotea gli occhi al cielo l’impura <°Non prendo ordini da te!°> risponde ad alta voce, la sua voce produce un lieve eco, mentre nel fondo della via scorge le luci della locanda. È d’accordo con l’anima umana, ha bisogno di riposo, ma questo lei non lo ammetterà di certo. Raggiunge quindi la porta della locanda, la apre, lo stretto necessario per scivolare all’interno e quindi la lascia chiudere alle sue spalle. Abbassa il cappuccio e lancia un veloce sguardo agli occupanti della sala.

Frederik [Tavolo]: L'oste lascia la caraffa sul suo tavolo di legno consumato e si gira per allontanarsi verso il bancone ma l'uomo seduto nota aprirsi la porta. Una figura di nero vestita quanto lui stesso ma sicuramente femminile fa il suo ingresso, l'osserva quindi come fanno anche altri ma quando cala il cappuccio a differenza di altri, si trova a scorgere due occhi rossi che già conosce, o meglio le conosce. Trovandosi distante si limita a fissarla per qualche attimo attendendo che lei lo noti, altrimenti cercherebbe di attirare la sua attenzione, in fondo ormai par conoscere qualche frammento di quella strana creatura.

Nahyra [Vicoli --> Locanda]: Con un gesto veloce delle mani slaccia il legaccio che chiude il mantello, se lo sfila, e lo appende ad un gancio accanto alla porta. Quando la luce incontra i suoi occhi la fa ammiccare, dopo tanta oscurità, quella luce la infastidisce. “Dovresti girare con una lanterna, così che i tuoi occhi non risentano del cambiamento” suggerirebbe la voce nella sua testa. L’impura solleverebbe le spalle <° Così che tutti possano individuarmi in ogni momento °> commenterebbe ironica mentre la coda scatterà, producendo un lieve schiocco. Si sistema i capelli, che il cappuccio ha scompigliato, quindi si avvicinerebbe verso il bancone quando, guardando verso un tavolo, riconoscerebbe un suo grande amico: il vino. Sollevando lo sguardo, per vedere a chi appartiene storcerebbe il naso vedendo Frederik <° Mai una gioia °> direbbe accigliata, non è sicura di riuscire a scroccare ancora una volta da bere al mercenario. Incrocerebbe lo sguardo con il mercenario e quindi si avvicinerebbe silenziosa, con movimenti aggraziati, in una danza senza musica, o forse seguendo una musica che ella sola può sentire. <°Avete perso il vostro cappello?°> direbbe come saluto, con voce falsamente colma di preoccupazione. Quindi slaccerebbe il fodero della propria spada dal cinturone e lo appoggerebbe contro il tavolo, in modo da potersi sedere più comodamente. Farebbe un cenno all’oste, in modo che le porti una coppa.

Frederik [Tavolo]: La donna lo noterebbe quindi e si avvicinerebbe con la coda ora a vista, parrebbe che quindi la vista della coda e degli occhi rossi abbia spento l'interesse che si era acceso in molti avventori in quella donna. Si accorge che lei lo nota e gli giunge qualche sprazzo del suo commento, ma si limita a guardarla, prende quindi con la dritta la coppa e con la mancina la riempie abbondantemente. L'impura giunge al tavolo attraversando senza ostacoli la taverna non pare che i cittadini vogliano guai con quella donna, in fondi di folli che le danno retta ce ne sono già fin troppi a Raad. Quando lei si avvicina, ha ormai la coppa piena in mano, ma ancora non beve, la solleva e la porge all'impura < buona sera donna con la spada > sorride per nulla preoccupato, è abbastanza ricco da poter offrire vino a chi gli pare. E se lei prendesse la coppa attenderebbe quella portata dall'oste per se. Dopo un attimo < questa sera non l'ho portato volevo passare inosservato a certa gentaglia ma mi avete trovato lo stesso > dice sempre sorridendo mentre lei si accomoda.

Nahyra [Tavolo]: Si sposta una ciocca dietro un orecchio, sorride e accavalla le gambe, mentre le mano destra si allungherebbe, andando a sfiorare quella del mercenario che le porge la coppa di vino. Poggerebbe quindi la coppa innanzi a sé, aspettando che l’oste ne porti una anche al mercenario, il suo sguardo continuerebbe a mantenersi sul mercenario, esibendo il suo solito sorriso beffardo <°La gentaglia è sempre in grado di ritrovare i propri simili°> gli direbbe facendo accompagnare le sue parole da un occhiolino. “Ringrazialo del vino, per la miseria, sembra che tu sia cresciuta senza un’educazione!” direbbe irritata la voce nella sua testa. Solleverebbe le labbra in un ringhio silenzioso, rivolto all’anima umana, quindi tornerebbe a sorridere, solleverebbe la mano indicando la propria testa <°Lei ringrazia per il vino°> si limiterebbe a dire. <°Stasera siete fortunato, non ho alcuna voglia di giocare con voi°> dice sollevando le spalle <°Voglio solo bere°> concluderebbe, aspettando che anche l’altro abbia riempito la sua coppa per iniziare a bere a sua volta. “Bene, stai mantenendo un comportamento da persona educata” si compiacerebbe la voce nella sua testa.

Frederik [Tavolo]: Riderebbe al dire dell'impura, < più che i propri simili la gentaglia trova sempre il vino buono > direbbe mentre riempie la coppa quindi. L'alzerebbe leggermente < alla gentaglia allora > e poi butterebbe giù un sorso di vino. L'ascolta < grazie anche a voi allora > direbbe rivolto a Nahyra, mentre poi prenderebbe un altro sorso e tornerebbe a studiarla. Sorride ancora con il solito modo un po borioso < peccato è divertente giocare con voi, mi permette di scoprire le vostre capacità, questa sera state insieme quindi, l'altra che ho incontrato nel bosco è a riposo? > si guarda intorno e fa vagare lo sguardo sugli avventori < immagino che più di qualcuno avrebbe bisogno di cambiarsi i pantaloni se saltasse fuori qui dentro > dice ridendo leggermente maligno, < ammetto che comunque al primo sguardo sbucando così dal bosco non è che fossi proprio tranquillo nemmeno io > direbbe < per farmi perdonare di avervi minacciata vi offro un po di vino buono >

Nahyra [Tavolo]: Solleverebbe di rimando il calice, e risponderebbe al suo brindisi <°Alla gentaglia, che possa non smettere mai di esistere!°> aggiungerebbe, per poi portarsi la coppa alla bocca e svuotarla quasi completamente. Una goccia di vino le scivolerebbe sul labbro inferiore, e lei andrebbe ad asciugarla con l’indice, per poi portarselo alle labbra <°Neanche una goccia di vino deve andare sprecata!°> direbbe come giustificazione. La coda lentamente si andrebbe ad attorcigliare attorno alla gamba della sedia, mentre ascolta le sue parole <°Questa ammissione mi piace, il fatto che vi divertiate a giocare con noi mi lascia pensare che non vi sia bisogno di darvi qualcosa in cambio°> solleverebbe le spalle <°Tanto meglio°> scoppia a ridere, con quella risata cupa, lievemente malefica. “Oh molto bene, questa è quasi una conversazione normale” dice fiera la voce nella sua testa. <°Oh, lei è sempre qui!°> dice, e la sua mano si posa in corrispondenza del cuore <°Sempre pronta ad uscire e spaventare gli avventori, che poi mortificati ci offriranno del vino!°> non lo dice ma è molto compiaciuta di aver spaventato il mercenario. “Già, insieme siamo malefiche!” direbbe allegra la voce nella sua testa <°Puoi dirlo piccola, puoi dirlo°>



Frederik [Tavolo]: Beve un lungo sorso di vino ed osserva gli strani modi dell’impura. Ride < certo che mi piace ogni volta scopro qualcosa in più delle vostre capacità dei vostri punti deboli, tutte cose piuttosto utili > direbbe compiaciuto, non conosceva gli impuri prima di incontrare la donna ma ora si sta documentando sta imparando informazioni che posso sempre tornare utili prima o poi. Ride ancora, < vi ho detto che non ero preparato a vedere quel muso zannuto non che ne sia stato terrificato, ma un buon prezzo da pagare visto che ora so di questa vostra capacità >. Rigira la coppa tra le mani < mi chiedo quale siano i limiti di questo vostro potere, sapete ogni volta che si mostra la propria forza per quanto sia grande se ne mostrano sempre anche i limiti >, sorride, < ma scommetto che avete ancora molte carte da giocare >. All’udire l’ultima frase < cosa dice Nahyra? > domanderebbe



Nahyra [Tavolo]: Il suo viso si adombra, poserebbe la colla sul tavolo e incrocerebbe le braccia al petto <°I nostri punti deboli??°> direbbe irritata, la voce ferma e calma lascia trasparire una punta di irritazione <°Credete che noi siamo così stupide da mostrarvi i miei limiti? Voi non avete idea. Ricordate, ed è bene che lo facciate sempre, che noi stiamo solo giocando, e se mai dovessimo fare sul serio, sareste in un mare di escrementi°> concluderebbe quindi, mostrandogli un sorriso affilato. “Ti sta solo provocando!” la ammonirebbe la voce nella sua testa. Solleverebbe il labbro superiore, come un ringhio, per poi calmarsi e tornare a sorridere. <°Dite bene, ho molte carte da giocare°> dice quasi imbronciata prendendo la coppa tra le mani e finendola in un sol sorso. <°Nahyra dice che io e lei siamo una bella coppia°> conclude, con un tono di voce neutro.


Frederik [Tavolo]: L’osserva adombrarsi compiaciuto di aver suscitato una reazione in quell’essere < non ne dubito che sareste un avversaria impegnativa, ma voi non sottovalutate me, anch’io sto giocando con voi > dice serio < e si fino a che non oserete troppo non mi dovrete nulla, non ho molti amici in questa città e nemmeno voi visto quello che siete, quindi direi che la reciproca compagnia ci aiuta a vincere la noia> sorride ora ed andrebbe con la dritta a chiudere le dita sul manico della caraffa e se l’impura lo permettesse le riempirebbe la coppa per poi procedere con la propria. < non mi importa che voi due beviate il mio vino, la fortuna di non essere dei pezzenti senza una moneta dovrei pensare > dice tranquillo appoggiando nuovamente la brocca sul tavolo. < si sono convinto che abbiate molte altre capacità, dovrei rifuggire da voi come fanno gli altri, ma ammetto che la mia curiosità vince sul mio buon senso >. Pensa alle due < si siete incredibilmente diverse per essere nello stesso corpo ma immagino che abbiate i vostri equilibri, magari bisticciate ma poi trovate il modo di riappacificarvi>


Nahyra [Tavolo]: Come permette quell’umano di trattarla in quella maniera, inclina il capo lievemente, osservando il mercenario, la schiena si andrebbe ad appoggiare allo schienale, mentre le braccia si andrebbero ad incrociare al petto. Serrerebbe le labbra per poi aprirle in un sorriso <°Chi vi dice che noi non abbiamo amici perché semplicemente non ne vogliamo?°> commenterebbe sarcastica accettando la coppa di vino che egli gli andrebbe a riempire. Solleverebbe un sopracciglio <°Ora vi sbagliate, io non vi sottovaluto, sembro una sprovveduta annoiata, in cerca di divertimento, ma no, non commettete l’errore di credere che noi siamo solo quello che vi mostriamo°> berrebbe ancora un sorso di vino. Si passerebbe una mano tra i capelli, arricciando il naso <°Io e Nahyra non siamo mai in accordo, mai°> direbbe scoppiando a ridere. “Non, è vero a volte siamo in accordo!” protesterebbe la voce nella sua testa. <°Vedete, non siamo in accordo nemmeno sul fatto di essere d’accordo!°> spiega, forse dimenticandosi che egli non può sentire la voce nella sua testa. <°Ma basta parlare di noi. Avete pensato a quello che ci siamo detti al nostro ultimo incontro?°> scuoterebbe lievemente la testa <°Non avete nessuno che io possa importunare al posto vostro, per farvi un favore, o potrei cominciare a pagare il vostro vino°> proporrebbe facendo seguire le sue parole da una risata.


Frederik [Tavolo]: L’ascolta e beve il vino pregiato, < nessuno me lo dice, ma di fatto non mi pare ci sia la fila, ma non è una critica è nella vostra natura > . Ride < mai pensato che siate una sprovveduta, sarebbe un errore madornale, penso che voi siate una delle creature più pericolose in questa città, sono convinto che quello che mi avete mostrato non sia che un frammento delle vostre capacità >, sorride quindi. < si peccato non poter sentire anche quello che dice Nahyra >. Rimane a pensare < beh se avete voglia di sgranchirvi un po c’è un demone a cui far la pelle tra una quindicina di giorni, potreste darmi una mano a scuoiarlo vivo tanto per passare il tempo > sorride < sempre che per voi non sia un problema >

Nahyra [Tavolo]: Sorride. Probabilmente il mercenario ha capito che per tenerla buona deve farle qualche complimento. <°Ora mi piacete decisamente di più°> dice annuendo in segno di assenso. <°Precisamente, solo un frammento!°> direbbe sollevando il dito indice, come a voler contare tutte le sue capacità. <°Oh, non vi preoccupate, Nahyra non dice praticamente mai cose interessanti, è come una vocina fastidiosa, se avessi una coscienza avrebbe la sua voce irritante. Non fare questo, non fare quello, perché fai così e bla bla bla°> si porterebbe entrambe le mani alle tempie <°Snervante!°> concluderebbe. Quindi abbasserebbe lentamente le braccia nel sentire le sue ultime parole. <°Un demone°> sentenzierebbe, sorriderebbe complice <°Beh, sapete di poter contare su di me in questo senso°> prende un altro sorso di vino assaporandolo <°Dovrebbe essere un problema per me? Perché sono mezza demone?°> chiederebbe sarcastica. Infine poggerebbe i gomiti sul tavolo, incrociando le dita e poggiandovi sopra il mento <°Diteci di più di questa faccenda e saremo vostre alleate°> concluderebbe quindi, facendogli l’occhiolino.


Frederik [Tavolo]: Sorride forse comincia a comprendere quella mente contorta di demone che ha davanti e che pare compiaciuta per qualche piccolo complimento, sarà un demone ma sempre una donna in fondo. Sorride al suo gesto ma non dice nulla < allora voi dovete avere una gran pazienza per dividere il corpo con Nahyra, anche se penso che lei userebbe altre parole per definire la vostra pazienza >. Osserva quel gesto di coprirsi le tempie ma passa oltre. Si guarda intorno per vedere se qualcuno fosse interessato al loro dire ma pare che gli avventori si tengano lontani dal loro tavolo < come sapete sono un Duca, questo mi da dei poteri ma anche degli obblighi, questo demone ha cercato di piegare al proprio volere la mia regina, ha fallito ed ora quindi è giusto che così tanta incapacità venga ricompensata a dovere. Se poi il demone avesse come credo delle proprietà di un certo valore penso che le potremmo alleggerire e spartircele da buoni amici > dice con un pizzico di ironia. Sorride < visto che alla fine troviamo il modo di farvi giocare, sarà divertente non credete >.



Nahyra [Tavolo]: <°Oh ma che carino che siete, come un paladino dalla splendente armatura che protegge la dama in pericolo°> direbbe con tono sarcastico <°Anche noi siamo state importunate da uomini o demoni o altri esseri, ma ce la siamo sbrigate da sole°>. Quindi tornerebbe seria <°Non mi interessano i suoi averi, o le sue proprietà, mi interessa solo giocare con il demone°> direbbe quindi strizzandogli l’occhio. <°Oh si, siete un così brav’uomo, pensate sempre al mio divertimento!°> continuerebbe scoppiando a ridere. Tornerebbe a farsi seria, complice <°Avete già qualche idea su come agire? Avete bisogno del nostro aiuto per adescare il demone, sono una persona interessante, e non desto sospetti se voglio fare amicizia con della gentaglia°> commenterebbe in tono ironico, lanciandogli una frecciatina. “Aspetta. Questo mi sembra un azzardo, non conosciamo nemmeno la regina, dovremmo rischiare la nostra vita per cosa?” cercherebbe di farla ragionare la voce nella sua testa <°Per divertimento°> spiegherebbe all’altra parte di sé.


Frederik [Tavolo]: Riderebbe lui ora < a parte il mio dovere ovviamente, avere dalla propria parte una figura come la regina non nuoce di certo e poi ha appena accettato di concedermi i fondi necessari a ricreare il mio corpo di mercenari, un demone in cambio di un esercito mi pare uno scambio interessante > sorriderebbe < oltre ovviamente alla soddisfazione di aver fatto il proprio dovere > direbbe con una finta faccia innocente. Riflette < il demone ha dato un ultimatum che scadrà tra quindici giorni, ora non so dove sia, ma c’è chi sta cercando in quella direzione tanti piccoli passerotti che si aggirano per Raad pronti a cantare per noi >, berrebbe un piccolo sorso < se mi aiuterete potrete divertirvi con il demone, farne ciò che volete purché non sia più un pericolo, perdere la regina sarebbe uno spiacevole inconveniente preferisco rimanga dov’è ancora a lungo >.



Nahyra [Tavolo]: <°Questa prima parte vi si addice sicuramente di più!°> dice facendogli l’occhiolino, svuoterebbe quindi il bicchiere in un sol sorso e si passerebbe la coppa da una mano all’altra. <°Ma la prossima volta non aggiungere il fatto del senso del dovere, non con me comunque, se volete ammaliare qualche altro genere di fanciulla invece omettete la prima parte e sottolineate la seconda°> suggerirebbe. Tace, non dice che anche lei è una regina, degli impuri, regina folle precisamente. Ma non le importa, non le piace vantarsi, e non vuole dare altri pretesti perché il mercenario trovi “punti deboli o limiti”. <°Sapete qualcosa di questo demone? Conoscete la sua forma umana o anche quella demoniaca?°> ha vissuto per anni in un villaggio di demoni, per cui li conosce molto bene. “Kahi, non sei costretta ad aiutarlo, diglielo!” protesta la voce nella sua testa. Ma lei la ignora, senza risponderle. <°Potrei esservi molto utile. Ma le mie informazioni sui demoni hanno un prezzo°> direbbe sollevando un sopracciglio.


Frederik [Tavolo]: L’impura sottolinea l’ovvio sicuramente le è sfuggita l’ironia di una parte del suo discorso ma non se ne cura, < grazie per i saggi consigli allora > . L’ascolta < non molto solo che ha gli occhi rossi, piuttosto alto con capelli scuri, veste in maniera comune ed è sempre armato, ammetto che per un attimo mentre mi parlava di un individuo dagli occhi rossi che terrorizza la corte pensavo fosse uno dei vostri giochi per passare il tempo > riflette un attimo < no non si è mai trasformato, per quel che ne so in realtà potrebbe essere anche un impuro in effetti > affermerebbe e sorriderebbe alla seguente affermazione < mi pareva fosse troppo bello, che il vostro aiuto non avesse un prezzo > andrebbe a riempirle ancora la coppa < e ditemi di grazia qual è il vostro prezzo? >.


Nahyra [Tavolo]: Riderebbe divertita <°Ci lusinga che voi abbiate pensato subito a noi! Delle pazze squilibrate dagli occhi rossi che vagano a terrorizzare la gente°> ci penserebbe un istante <°Sarebbe divertente°> proferirebbe. Per lei è tutto un gioco, non importa chi siano i giocatori, o quanto sia pericolosa la situazione, si tratta solo di un gioco. <°Un impuro dite, conosco tutti gli impuri, credo di poter escluderlo, insomma, conosce un solo maschio con gli occhi rossi, ma nella descrizione mi avreste detto un particolare molto evidente. Probabilmente non si tratta di lui°> pensa ad Eilwood, se fosse lui, si dovrebbe tirare indietro, e anzi, magari schierarsi dalla sua parte. Ma non è in quel modo che lavora la mano nera. <°Credevo ci conosceste, sapete bene che noi non facciamo nulla per senso del dovere°> si propenderebbe in avanti, sul tavolo, in modo da diminuire le distanze tra loro, abbasserebbe anche il tono della voce, in modo che egli, per udire le sue parole, sia costretto a chinarsi verso di lei <°C’è una cosa che mi piacerebbe avere da voi°> lo fisserebbe negli occhi, mordendosi il labbro inferiore, pregustando la sua richiesta. <°Prima avete parlato di un comando di mercenari, o qualcosa di simile, e se io ne avessi una parte? Non molti, mi servirebbero quattro, cinque spade al massimo che mi aiutino nei miei lavoretti sporchi°> concluderebbe esibendo un sorriso dall’aria innocente.


Eris [Entrata-locanda]: Fuori la pioggia batte incessantemente, il ticchettio di questa sulle finestra del palazzo dei maghi le dava i nervi, questa sera. Così ha chiuso il librone di incantesimi, si sta formando intanto la prescelta, sempre più interessata a ciò che può fare insieme agli elementi. Il nero mantello copre del tutto la sua figura e anche il vestito, non lascia trapelare manco il volto. Ogni ciuffo di capelli è ben protetto così l'Arpia che non ama certo bagnarsi come un pulcino va verso la locanda. Un tarlo le frulla in testa da un po' di tempo e deve sanarlo al più presto, si perchè quando ha in mente qualcosa non riesce a concentrarsi su altro se prima non l'ha risolta. Intravede quindi la porta della locanda e lesta si dirige li, sa o spera almeno, di poterlo incontrare in quel luogo. Apre così la porta della locanda e subito un aria più calda e mista ad odore di carne cotta e bevande varie la pervade. Allungherebbe le braccia, entrambe e farebbe scivolare il cappuccio del mandello sulle spalle lasciandosi così vedere ed eventualmente riconoscere. La pelle grigiognola spiccherebbe come palese anomalia della donna, le orecchie a punta però sono nascoste dai capelli neri che fluttuano lungo le spalle. Gli occhioni blu profondo andrebbero a scandagliare la sala nella speranza di incontrarlo li a bere qualcosa, così da non dover chiedere e salire nelle sue stanze. Già la cosa porprio non le andrebbe.


Frederik [Tavolo]: Ride alle parole della donna < si tratta di un maschio o comunque di qualcuno che possiede fattezze maschili e di sicuro non siete voi, non vi sono dubbi su questo non sembrate lontanamente un uomo >. La studia mentre prosegue < si capisco a chi vi riferite e no non può essere lui > dice soltanto, non ne conosce il nome ma ha visto un uomo dagli occhi rossi durante la questione delle farfalle di ghiaccio ed ha anche notato che i due parevano conoscersi, quindi se vi è un solo impuro a Raad non può che essere quell’uomo, ragiona l’umano che osserva e immagazzina sempre ogni informazione ed ora pensa di aver fatto i giusti collegamenti. Ne ascolta il dire < lo so infatti aspettavo che mi chiedeste il vostro prezzo come io avrei fatto con voi > l’ascolta e riflette un attimo < penso si possa fare, un accordo, diciamo che quando selezionerò gli uomini potrei scartare alcuni taglia gole ed indirizzarli a voi, così che non siano riconducibili a me direttamente, comunque potremmo avere una certa collaborazione se non ci pestiamo i piedi a vicenda, ci sono alcune persone in questa città che non devono essere toccate per nessun motivo, una è la regina dell’altra ve ne parlerò se necessario, accettate e potrete avere più che qualche uomo in caso di bisogno >. Percepisce l’aprirsi della porta, volta stancamente la testa e la scorge li ferma sull’uscio, è stupito di vederla di a quell’ora, ma non può certo ignorarla, non avrebbe voluto rivelare informazioni sulle sue conoscenze all’impura ma ormai non può certo evitarlo. Solleva una mano per attirare l’attenzione dell’arpia.


Nahyra [Tavolo]: China il capo e sul suo viso si dipinge un’espressione confusa <°Mi dareste i vostri scarti?°> scuoterebbe la testa contrariata, senza essere arrabbiata, non ancora almeno. <°Sarei in grado di trovarmi da sola degli scarti°> rotea gli occhi al cielo <°Vi darò gli scarti delle mie informazioni allora! Così non saranno riconducibili a me°> sbufferebbe. Poggiando le mani aperte sul tavolo. <°Non voglio qualcuno da dover pagare per i loro non servizi, voglio che mi prestiate qualche uomo una volta ogni tanto, se mi dovesse servire.°> si ammutolirebbe. <°Ripensando questo non sarebbe vantaggioso per me. Sarebbero fedeli a voi, e questo sarebbe un problema per i miei traffici°> si poggerebbe allo schienale della sedia, ponendo un dito sulle labbra e poi sollevandolo, come a chiedere la parola <°Vada per gli scarti, ma che non siano degli incompetenti, altrimenti riavrete le loro teste e dovrete darmene altri. Non metterò a rischio i miei affari per voi°> direbbe in tono colloquiale, senza che vi sia alcuna minaccia, velata o meno, nelle sue parole, solo una mera constatazione. “Credo che non commenterò, tanto è come parlare da sola, poi sembrerei pazza” dice la voce nella sua testa. <°Potremmo contrattare, ma non posso permettervi la salvezza di nessuno, se dovessero intralciare la mia strada sarei spietata. E qualche uomo in più non mi farà cambiare idea°> ribadirebbe. La sua attenzione viene quindi catturata dalla porta della locanda che viene aperta, lo scorge con la coda dell’occhio e ruota lievemente lo sguardo, scorge una figura femminile all’ingresso, ma non si interessa minimamente di lei, torna a guardare il mercenario innanzi a lei.


Eris [Locanda- F.u.]: Ancora intenta a guardare la sala, diversi generi di persone sono ancora la, sarebbe quasi curiosa di rimanere li e indovinare le palesi personalità che si sono sedute su quelle sedie. Ma per fortuna nel suo gurdare nota una mano alzata e seguendo la linea del braccio ecco che presto scorge il mercenario. Perfetto. C'ha messo poco, come sperava, si avvia quindi decisa verso il suo tavolo e solo mentre va verso di lui nota l'altra figura. Non la conosce o almeno sul momento non le viene in mente nessun incontro collegabile a quel viso. Trattiene un sospiro, a quanto pare deve fare relazioni sociali, la cosa che ama di più! Per il momento non ci da troppo peso, restando apparentemente tranquilla. Si dirige verso di lui quindi "Speravo di trovati qui." fa una piccola pausa ".sapevo più che altro.." ironico il tono mentre sposta lo sguardo verso la donna. Un attimo per squadrarla,effettivamente ben poco educatamente, subito gli occhi rossi di lei catturano la propria attenzione, Istintivamente pensa a generi di creature che lei ben poco sopporta se non peggio, ma lascia stare, sa di essere fin troppo impulsiva, magari si sbaglia e basta. Dopo tutto pensava che anche il draconico di tanto tempo fa fosse un demone! Annuisce appena come saluto "Se .." alza la mano col palmo verso l'alto indicando appena l'impura e tornado a guardare Frederik "Hai da fare torno più tardi". Non accenna nemmeno a domani, quando ha qualcosa in testa appunto, se la deve togliere subito.


Frederik [Tavolo]: Mentre la muta forma si avvicina si rivolge all’impura < va bene penso potremmo trovare un punto di incontro che sia favorevole ad entrambi > direbbe < non parlo di scarti solo che ci sono degli equilibri che mi preme mantenere invariati e diciamo che io mi posso esporre per voi ma voi dovete farlo per me >. Pare riflettere. Intanto la donna appena giunta si avvicina al tavolo < buona sera > direbbe, poi guardando l’impura < direi che i dettagli li possiamo discutere con calma al prossimo incontro riflettete sulle vostre posizioni io farò lo stesso per le mie e poi vedremo dove si arriva, vi va bene? > .torna poi a rivolgersi alla maga < no ho finito qui tra poco penso potremmo parlare se avete pazienza > usa il voi per mantenere le distanze non ci tiene a far pubblicità alle sue frequentazioni.


Nahyra [Tavolo]: Quando si avvicinerebbe a sufficienza, a circa 5 m dall’impura, Eris sentirebbe un senso di disagio pervaderla, come un’inadeguatezza, e guardando Nahyra proverà un’istantanea diffidenza nei confronti dell’impura e un singolo brivido freddo le scuoterà il corpo non appena si avvicinerà a sufficienza, se non avesse capacità in grado di contrastare quel potere passivo dell’impura avrà anche difficoltà a concentrarsi, come una lieve confusione (//incutere timore- Liv 3). <°Certo ci verremo incontro°> dice con un tono esasperato <°Certo, la segretezza prima di tutto!°> commenterebbe facendogli l’occhiolino. La mutaforma si avvicina, e sembra quasi un pesce fuor d’acqua in quel luogo, e sembra che lei e Frederik si conoscono, tanto che lui attira la sua attenzione per farle raggiungere il tavolo. Svelta l’impura afferra la caraffa e si riempie la coppa, non ha intenzione di rinunciare ad una bevuta per colpa della nuova arrivata. Guarda il mercenario <°Lei SPERAVA di trovarvi qui°> direbbe in tono ironico, farebbe una faccia trasognata <°Che carini°> storcerebbe quindi il naso, guarderebbe la mutaforma e poi il mercenario, cercare un uomo nel cuore della notte sperando di trovarlo, tornerebbe a sorridere <°Debolezza?°> chiederebbe senza aggiungere altro, sottointendendo che quella ragazza possa essere la debolezza del mercenario. <°Abbiamo finito?°> chiede l’impura inclinando lievemente il capo. <°Mi state cacciando via?°> chiede contrariata, ma poi solleva lo sguardo di fuoco verso la nuova arrivata e fa schioccare la propria coda, in caso ella non l’avesse notata <°Oh capisco, avete bisogno di intimità!°> gli strizzerebbe l’occhio. Quindi indicherebbe un tavolo vuoto in un angolo <°Se lo desiderate, andate a sedervi a quel tavolo, io da qui non mi muovo°>


Eris [Tavolo- F.u.]: Aggrotta la fronte sentendo le parole così distaccate di lui, non capisce perchè un tono tanto freddo, "Allora vuoi che me ne vada?" schietta e diretta come sempre. Non ama gli enigmi e tanto meno non capisce il perchè di fare un finto distacco del genere, le ha sempre parlato come se parlasse ad una che conosceva da tempo, all'inizio la cosa la innervosiva ma poi l'ha accettata e ora? Fa come se fossero due estranei? La razza umana proprio non la capirà mai. Sospira appena e nel frattempo sente un brivido percorrerle la schiena. Di scatto si volta verso la ragazza più la guarda e più avverte una strana sensazione, pericolo misto a preoccupazione. Come se lei stesse le stesse cercando di dire qualcosa, una sorta di segnale d'avvertimento. Un piccolo giramento di testa la induce a chiudere per un secondo gli occhi, troppi pensieri e soprattutto quella sensazione di disagio la pervade da cima a fondo. Inoltre il suo istinto animale le dice chiaro e tondo che quella ragazza corrisponde ad un pericolo (Istinto Animale). Distoglie quindi appena lo sguardo da lei tornando a cercare quello del mercenario, è ancora in piedi non sapendo bene che fare. Un briciolo di "gentilezza" se così la vogliamo chiamare ce l'ha ancora anche lei. Quello che ha ben poco è la pazienza e quando le arriva lo sguardo infuocato dell'impura bhe certo non può che andare ad esaurirsi velocemente. Ma che ci fa il mercenario con una come lei? Per fortuna che le diceva sempre belle parole su l'aver chiuso col passato. Ed ecco che ora nota, a causa della mossa di lei, la coda. Gli occhi istintivamente si esandono un poco, la mascella si serra e i muscoli facciali si contraggono. "Fatemi indovinare...non siete certo un draconico riuscito male.." Fredda la voce e decisamente calma, immagina di avere davanti chi tanto odia, o almeno un rappresentante di quella lista. Il fatto che sia femmina la distoglie un poco da ricordarle quelli che hanno ucciso sua madre ma ciò non toglie che l'ostile presenza della donna si faccia sentire sul'Arpia. "Se avessi avuto bisogno d'intimità col mercenario sarei andata nella sue stanze" fa una piccola pausa e la guarda sogghignando appena "O forse ha un luogo da suggerirmi? magari è esperta in fatto di intimità?" Senza ritegno, istintiva come un animale, diretta come un lupo e fredda come l'artigli di un Aquila quando si serrano sulla preda. Ha preso il meglio di sua madre e del'altra anima che si cela in lei. Sbuffa alla sua ultima affermazione e torna su Fred "Quindi?" Spazientita lo esorterebbe.


Frederik [Locanda]: E li e se le parole uccidessero sarebbero seduti in un obitorio in quel momento, non comprende completamente cosa stia accadendo, nota l’astio profondo tra le due donne si rivolge ad Eris < no non voglio che tu vada via > direbbe abbandonando il tono più formale precedente, si alzerebbe in piedi e si rivolgerebbe all’impura < tenetevi pure il tavolo ed anche il vino ed un conto se avete a che fare con me altrimenti non dovete farvi gli affari miei > direbbe serio cercando di raffreddare gli animi. Ritornando sull’arpia < se mi devi parlare possiamo andare fuori dove l’aria è meno pesante > direbbe quindi cercando di fermare i problemi sul nascere.


Nahyra [Tavolo]: Scuoterebbe leggermente il capo, ridendo lievemente alle sue parole <°Un draconico riuscito male, questa non l’avevamo ancora sentita!°> aggiungerebbe sogghignando in silenzio. Poi si farebbe seria cogliendo la sua domanda provocatoria al volo, fingerebbe di pensare alle sue parole <°C’è la foresta, tutti quegli alberi offrono una buona intimità, c’è anche una casetta abbandonata che è deliziosa, anche se polverosa, e alla giusta ora della notte va bene qualsiasi vicolo buio. Potrei andare avanti tutta la sera!°> non la colpisce l’acidità nella voce, e se anche per qualche motivo ella avesse un’antipatia nei suoi confronti, la cosa non la scalfirebbe minimamente, è abituata, e detesta chi la odia solo per la sua natura. “Come se i loro parenti fossero tutti santi!” sbotterebbe adirata la voce nella sua testa “Vengono qui, da noi, a vomitarci addosso il loro odio e noi che abbiamo fatto? Niente! Siamo state bastonate e picchiate da uomini e demoni, ma non siamo acide con ogni forma di vita umanoide che incontriamo!!” prosegue irata la voce nella sua testa. <°Complimenti°> dice rivolta alla mutaforma poi si copre la bocca con una mano e cercherebbe di rivolgersi solo a Frederik, abbassando la voce <°è riuscita a fare arrabbiare lei°> direbbe sfiorando la propria testa, per poi scoppiare a ridere. Incrocerebbe le braccia guardando seria il mercenario <°Quindi?°> chiederebbe a sua volta. Alle parole del mercenario non si scandalizza, non si arrabbia, ma la scenata a cui ha appena assistito la farebbe sorridere: ora non ha più dubbi, senz’altro quella ragazza è importante per il mercenario. Si alzerebbe in piedi, finirebbe in un solo sorso il vino nella coppa e poi afferrerebbe la caraffa. <°Grazie, di tutto°> dice semplicemente, perché ora anche lui ha un punto debole, e il suo ha un volto, ed un corpo umano. Quindi, se non venisse fermata da uno dei due, cercherebbe di salire al piano superiore, a finire in tranquillità il suo vino.


Eris [Tavolo- F.u.]: "oh i miei complimenti" Risponde sorridendole, un sorriso ovviamente non troppo accentuato, non vuole fare troppa fatica nemmeno nel fingere "Immaginavo fosse un'esperta" addolcisce perfino la voce fin quando nota il mercenario alzarsi. Si distrae e lo guarda sentendo il suo dire ora finalmente meno formale. "A me va benissimo parlare qui...dipende se va bene anche alla tua amica..". Non le ha fatto nulla di particolare la povera ragazza, semplicemente quella sensazione, quella coda. Spiegato perchè la tratta e la tratterà molto probabilmente come uno zerbino o poco meno. Per lei, cosa del tutto naturale. Al -complimenti- di lei si volterebbe di nuovo sbuffando appena e posando la mano destra sul fianco parallelo per poi notare che bisbiglia qualcosa verso Fred. Aggrotta la fronte ma non tenta nemmeno di percepire qualcosa, probabilmente dato i sensi sviluppati riuscirebbe a farlo, ma non è di suo interesse. Ancora più stupita rimane dalla risata e dalla sua affermazione ultima. Ovviamente non sa di cosa stavano parlando i due o quale rapporto ci sia fra loro, anche se sarà sicuramente la prossima domanda che farà al povero mercenario. Dopo tutto è curiosa di natura, la donna. Nota la figura della ragazza alzarsi e si scosterebbe appena come a voler avere il meno a che fare possibile con lei, non la ferma di certo, anzi è ben felice che lei e quella insana sensazione che provoca se ne siano andate. Resta qualche momento in silenzio per poi parlare seria verso il mercenario "Noto che non sono la sola che ti piace". Pensando alla loro ultima conversazione, atona e decisamente fredda nel dirlo.


Frederik [Locanda]: Lo scambio di parole resta infuocato tra le due ma poi l’impura si ritira da quello scontro e la scia il mercenario con la muta forma, è un po arrabbiato anche lui di sicuro non voleva dare informazioni alla mezzo demone. Sparita l’impura si concentra sulla muta forma < non è mia amica, non credo che le creature come lei possano essere veramente amiche di qualcuno > direbbe quindi guardandola ora < vuoi sederti almeno un attimo? > e se lei lo seguisse andrebbe ad un altro tavolo vuoto. Sia che siano seduti che in piedi continuerà < scusami se ti ho trattato così formalmente prima non volevo far capire a quella creatura che ci conosciamo non mi fido di lei, ma non mi importa > direbbe quindi. La guarda e la studia ma quando giungono le parole di lei sono come una martellata < di cosa stai parlando > direbbe con tono leggermente alterato < pensi che mi intrattenessi a quella creatura prima che a te, se vorrai saperlo ti spiegherò in ogni dettagli di cosa parlavamo > dice sinceramente < ma dimmi per cosa mi cercavi spero tu stia bene, nulla di grave? > direbbe ora più incuriosito che apprensivo

Eris [Tavolo-f.u.]: Lo segue non guardandolo continuando a guardare dove è sparita la donna, come un vero animale che fino all'ultimo segue le mosse del "nemico" o della preda o del predatore. Non ha ancora pensato a chi possa essere cosa. Si siede nel nuovo tavolo quindi sfilandosi il mantello che prima aveva tenuto addosso. "Non ho molto tempo, sono stanca" puntualizza l'Arpia mantenendo un certo distacco nella voce. Rotea poi gli occhi al cielo quando sente tutte quelle parole, la pressione di quelle attenzioni "Il viaggio è finito e io sono prescelta, puoi smetterla di preoccuparti così tanto per me". Ma dopo tutto la sua offrta l'alletta "Vorrei sapere perchè sembravi parlarci amabilmente se non è tua amica". Dopo tutto lei non parla amabilmente con chi non è suo amico...quindi non parla amabilmente con nessuno in pratica! "In ogni caso ti ho certato per sapere se avevi informazioni" E nella mente di lui si sentirebbe la voce della donna dire "Di Litea" (Telepatia III). "E poi per pensare..."si ferma un attimo è difficile per lei spiegarlo "una specie di piano o azione preventiva, che ne so!" sbuffa alzando le mano appena davanti a se e ributtandole sul tavolo di legno. Ha passato la serata a leggere per formarsi meglio e la notatta è iniziata ancora peggio. "Per via di quella creatura che ho incontrato nel bosco...non vorrei insomma...lo percepisco bene il pericolo." Fa fatica a spiegarsi per il semplice motivo che mette in ballo dei sentimenti, i suoi sentimenti per i pari razza. "Non voglio che si stanzi li e possano incontrarlo altri..."si guarda appena attorno e abbassando il tono di voce direbbe "Animali.." lasciando intendere al mercenario che si tratta della sua specie.


L’ascolta con calma, < quella creatura è un impura, mezza umana e mezzo demone, una creatura pericolosa, ma la mia regina, la regina degli umani è minacciata da un demone ed ho pensato che questa creatura possa fornirmi informazioni su di lui, non ho intenzione di lasciare che quella creatura abbia successo e così stavo discutendo proprio di questo quando sei arrivata >. L’ascolta quindi comprese le parole sussurrate nella sua testa < ultimamente non l’ho più vista, ma sono stato poco nel bosco > riflette un attimo < si hai ragione, comunque con la lupa abbiamo trovato delle rovine nella zona est del bosco un luogo malsano e privo di vita, la creatura che ti ha minacciata potrebbe essere in quella zona > pensando piegherebbe la testa poi tornando ad alzarla < ma se organizzerai qualcosa per stanarla sai che puoi contare su di me ti aiuterò, te e quelli a te simili> direbbe serio. Rapito poi da altri pensieri < so che forse non ti fa impazzire di felicità, ma la regina degli umani vorrebbe incontrarti.
< so che non ne hai bisogno ma se tra poco rientri al tuo palazzo mi permetti di accompagnarti, così sgranchisco un po le gambe > non ne ha alcun bisogno ma preferisce non saperla sola di notte per le strade di Raad ma l’arpia è suscettibile bisogna avere pazienza e sapere come prenderla


Eris [Tavolo-f.u.]: Si morde il labbro quando lui le dice palesemente che genere di creatura sia "immaginavo..." una delle razze che odia di più. Così subdoli e polari. Così fin troppo dediti al male fisco e mentale. Ecco come li vede lei. Lo ascolta e sospirando nasconderebbe il viso fra le mani, è tardi e tutte quelle informazioni non le avrebbe assimilate come vorrebbe. " Ascolta..." rialza il viso "Andiamo al palazzo dei maghi, ti farò preparare la stanza degli ospiti e domani..parleremo di tutto." farebbe per alzarsi e rimettersi il mantello ma ecco che si volta verso di lui "Non ti scoccia? voglio dire venire dai maghi per la notte?" In attesa della risposta prima di andare, si sistema il mantello, in ogni caso l'avrebbe accompagnata come aveva detto. (exit)


Frederik [Tavolo]: L’ascolta < si capisci perché non volevo mostrarti di conoscerti, non volevo che nemmeno sapesse della tua esistenza >, non mi fido di lei ma mi serve, non posso lasciare che quel demone si muova libero per Raad e porti dolore e sofferenza a chiunque incroci la sua straha. Sorride < non mi scoccia affatto anzi mi fa piacere venire con te così domani potremo parlare con calma di tutte le cose che vanno fatte > si alzerebbe anche lui quindi e la seguirebbe fuori accompagnandola fino al palazzo dei maghi per poi passare li la notte, la mattina seguente avrebbero avuto il tempo di parlare con calma. < exit>
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02/06/2015 21:35
 
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Ah, con questa role Nahyra dovrebbe aver recuperato i 2 pm persi durante la quest delle farfalle ;)
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08/06/2015 19:35
 
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Role Approvata

Eris 12pe
Frederik 12pe
Nahyra 12pe +recupero 2PM

Annotazioni:

- Frederik sa che Nahyra è invischiata in affari loschi.
- Eris e Nahyra sanno della reciproca esistenza ma non i nomi.
- Eris sa che Nahyra è un impura.
- Nahyra sa che Frederik conosce Eris.
- Nahyra sa che un demone minaccia la regina degli umani



Laedo, detto l'Antico,
Capostipite della Razza dei Draghi d'Oro
Supremo Sacerdote del Culto del Drago,
Signore dei Draghi dei Regni D'Oriente.
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“Che uomo è un uomo che non rende il mondo migliore”

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