Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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<Adesso vattene da casa mia> {OK}

Ultimo Aggiornamento: 21/09/2015 19:37
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19/09/2015 01:37
 
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Frederik - Eris
Frederik - Eris

I due si incontrano dopo molti mesi ma pare che qualcosa li divida ora che si possa superare è ancora tutto da vedere.

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21:51 Eris [Laghetto] Serata nuvolosa nella foresta di Raad, una serata delle tante in cui però le nuvole celano parzialmente e a tratti la Luna. Qualche stella è ben più visibile in mezzo al bosco che fra le mura della citadella e così la mutaforma dopo tanto tempo chiusa nella torre degli maghi ecco che ha deciso di uscire. E dove poteva andare se non nella sua dolce foresta? Dopo tutto ha uno spirito libero, un istinto animale che non può lasciare soppresso troppo tempo e non vuole nemmeno. Indossa un abito bianco lungo e "adattato" dalla donna per essere più comodo: Ha due profondi spacchi ai lati che arrivano circa sopra il ginocchio in modo da avere i movimenti molto più agevolati. Indossa stivali alti neri che arrivano sotto il ginocchio, in questo modo ben poco si vede della pelle grigiastra della donna. I lunghi capelli neri ondulati cadono lentamente lungo le spalle. Per ora le orecchie a punta sono celate dal nero crine mentre gli occhi blu profondo ora ondeggiano verso il laghetto. Sorride divertita mentre fa qualche passo verso l'acqua fermandosi vicino ad un grosso masso. Allunga la mano sinistra per sfiorare la dura e fredda superficie, il contatto con la natura la fa stare decisamente sempre bene.

21:58 Frederik [Laghetto]: Cammina nella notte solitario, il cielo e cupo e poca luce giunge per cui non lascia il sentiero conosciuto, è stato via molti mesi nell'est ed è tornato forse diverso cambiato, ma il ricordo di quei luoghi non è scomparso. Cammina con passo deciso, pantaloni e casacca neri chiusi da bottoni d'argento, ogni bottone reca inciso un teschio, alla vita una fascia rosso sangue. Alti stivali ai piedi e spessi guanti alle mani. Dalle spalle cade un lungo mantello, il cappuccio è reclinato all'indetro ed in testa porta un cappello a falde larghe. I capelli corvini spuntano un po selvaggi da sotto e gli occhi smeraldini sono concentrati sul sentiero. Porta con se la lunga e la corta spada di fattura magnifica, tre pugnali da lancio sul petto ed un solitario pugnale nello stivale destro. Cammina senza meta e pare irrequieto mentre giunge vicino al laghetto.

22:10 Eris [Laghetto]: Non ha armi con se, non ne ha bisogno. E poi in quei luoghi, a casa sua, men che meno. Alza il capo verso l'alto come se quasi sperasse di vedere qualcosa, o qualcuno. Un amaro sorrisetto le appare in volto mentre si lascia cullare della fresca arietta che si sposta in mezzo a quegli alti alberi. Alza il capo e lo distende indietro rilassandosi e forse fin troppo e non sente nemmeno infatti l'arrivo dell'uomo. Uomo che fra l'altro non vede da tempo, troppo temo. Tempo che ha mutato sia lui ma sicuramente anche lei. Ha imparato ad accettare il suo ruolo, sempre di più e sicuramente ha studiato e si è esercitata manipolando gli elementi, unendoli alla propria volontà sempre di più. Quindi forse incauta forse no, abbassa la guardia dopo tutto non teme molto sa cosa può fare, è conscia del potere che possiede. Rimane così di spalle alla vista del mercenario.

22:19 Frederik [Radura]: Sbuca tra gli alberi in quel luogo dov'è stato molte volte, si arresta un attimo dopo qualche altro passo e fa vagare gli occhi, su quel luogo in cui la natura regna sovrana, un tempo lo trovava quasi accogliente quel luogo ora sembra guardarlo con un certo distacco dopo i mesi in cui è stato via da quella città il suo animo si è forse inaridito. Ma poi gli occhi colgono una figura che attira la sua attenzione, forse la riconosce ma non sa nemmeno lui che fare, indietreggia forse per lasciare quel luogo ma nelle tenebre non nota un ramo che pesta pesantemente e che si spezza con un sonoro schiocco.

22:28 Eris [Laghetto]: Ecco che quando sente quel ciocco sbarra gli occhioni blu e di scattosi raddrizza. Ovviamente si irrigidisce e non c'è bisogno di aver fine udito per percepire la presenza di qualcun altro. Si volta di scatto quanto meno per capire se si tratta di un semplice animale o di una persona o di qualcos' altro. Accade tutto in un secondo. Lo sguardo blu puntato in quella direzione, quella del rumore. Non è un animale, non è un "essere" è un uomo e sa benissimo quale uomo. Non può che riconoscere quello sguardo, non può che riconoscere quella figura. Resta immobile quasi le mancasse il fiato <Dopo tutto questo tempo...> Sussurra appena ma la radura è magicamente silenziosa e forse le sue parole possono gungee anche a lui. Il battito del cuore aumenta e l'istinto, il caro vecchio istinto che sempre la domina, prende il sopravvento. Inizia a correre in direzione del mercenario da prima piano poi sempre più veloce e una volta vicino a lui si getterebbe con le braccia al suo collo stringendolo in un emozionato abbraccio. Se ciò fosse andato a buon fine lei rimarebbe li stretta a lui per qualche attimo pr di realizzare quello che ha fatto. Trattenendo il respiro si stacca velocemente da lui ma senza indietreggiare, lo guarda come se avesse fatto chissà cosa <Io..emm scusa> quasi si giustifica con se stessa più che con li mentre contemporaneamente fa cadere le braccia lungo il corpo irrigidendole appena. Non pensava di poter dare tanta confidenza a qualcuno e per di più dopo così tanto tempo.

22:40 Frederik [Radura]: Quando lei si volta lui si blocca come se il tempo fosse sospeso, non sa che dire o fare in quell'attimo, da quando è tornato avrebbe potuto cercarla ma dopo averla cercata per mesi in primavera senza successo non aveva ripetuto la cosa. Quando lei balza verso di lui, l'uomo fa un passo indietro quasi intimorito, ma lei dovrebbe comunque riuscire ad abbracciarlo gettandogli le mani al collo, lui sarebbe titubante ed un po colto di sorpresa solo dopo un primo attimo andrebbe a ricambiare appena. Si ritrova ad osservarla da quella breve distanza, non sa che dire per un lungo attimo ma quando lei si ritrae < Eris, voi...tu... > dice soltanto come se si fosse ricordato di qualcosa che aveva dimenticato. Ma poi scuote appena la testa < come stai? > direbbe soltanto piano ignorando le scuse per l'abbraccio.

22:50 Eris [Laghetto]: Alza le spalle <bene>. E' davvero così, lo si può vedere nel genuino sorriso che si stampa su quel pallido visino. Non ha maschere la donna quasi mai, quello che pensa glielo si legge in volto. Non sembra disturbarle la poca distanza che intercorre fra loro per la prima volta molto probabilmente. Respira ora tranquilla emntre punta i suoi occhioni blu in quelli di lui per qualche secondo, forse molti di più, ed ecco che la voce della mutaforma si paleserebbe nella testa dell'uomo come già in passato aveva fatto. <E tu come stai?> (Telepatia III). E' strano sicuramente vederla li sorridere e nel frattempo comunicare con lui in modo che solo lui possa sentire. Lo sa che la magia lo turba ma dopo tutto sa anche che lui l'ha sempre supportata. Forse c'è un po' di imbarazzo fra i due e si riesce a sentire anche senza particolari poteri. Ma è da molto che non si vedono e chissà sicuramente qualcosa nei due sarà mutato.

23:04 Frederik [Radura]: Osserva da quella posizione i due pozzi blu che sono gli occhi della donna ma non dice nulla per un lungo attimo, è sicuramente più silenzioso e schivo rispetto all'ultima volta che lo ha visto. Si stringe nelle spalle all'udire quella voce, non si scompone forse per la prima volta da quando è entrato nella radura del laghetto sorride appena. Non distoglie ancora lo sguardo < sono vivo quindi sto bene > commenterebbe ora senza ne allontanarsi od avvicinarsi < ormai sarai una maga a pieno titolo > aggiunge quando orma si poteva pensare non avesse altro da dire. Si c'è una sorta di imbarazzo, un piccolo muro fatto di silenzi e cose non dette quando era il momento e che ora forse appaiono così lontana e difficili dopo tutti quei mesi passati.

23:25 Eris [Laghetto]: Rimane per qualche secondo ferma a scrutare il ser, non dice nulla ma sente che qualcosa non va o meglio che la confidenza che così duramente si era creata sembra quasi persa ora o quanto meno celata da qualcosa. Non dice nulla però la mutaforma, lei che di sentimenti non ne ha mai voluto sentir parlare, spera che se non da troppo adito a questi tarli che le entrano in testa si potrà "salvare". <Ti va?> Allungherebbe così la mano sinistra distanziandosi da lui e volgendola verso il lago <Ero qui per rilassarmi un po'>. E così facendo riprenderebbe la via verso le sponde del laghetto annuendo alla sua ultima affermazione <Si, ho imparato molto e ho accettatto il mio ruolo di guida dell'Equilibrio>. Sorride appena a dire quella frase che Kalinor le ha tanto ripetuto, quasi le suona surreale. Si volta poi per vedere se l'uomo la sta seguendo <Siamo una bella coppia>. Riferita ovviamente a lei e agli elementi, ma quel che è ovvio per lei può non esserlo per gli altri. Lascia cadere qualche minuto per poi riprendere <tu dove sei stato...non ho avuto notizie di te per molto tempo>. Forse sperava in una missiva, in una visita, in qualcosa che potesse farle capire che lui era ancora li...

23:46 Frederik [Radura]: Osserva il suo invito e si piano la segue verso il bordo del laghetto < so che questo posto lo hai sempre sentito come la tua casa e forse è ancora così > dice con un tono che pare essere quello di un tempo. All'udire le altre parole sorride amaro < forse era il tuo destiono diventare la bilancia dell'equilibrio chi può dirlo magari un giorno mi si paleserà anche il mio > afferma standole dietro mentre avanza. Sente quell'affermazione sulla coppia < lo pensate, non saprei > dice neutro ma forse nemmeno quello a cui fa riferimento lui può essere chiaro. Assapora il lungo silenzio con lo sguardo ora fisso alle acque del lago < sono stato ad est ne cuore dell'avanzata degli altri > si zittisce per un lungo attimo < mi erano giunte voci che speravo mi conducessero alla mia casata, ma ad est c'è solo morte, quelle creature avanzano in branchi e distruggono tutto ciò che trovano, la terra stessa sembra morire al loro passaggio > si zittisce lo sguardo perso nei ricordi < ho vagato per settimane in terre morte, spingendomi sempre più ad est, alla fine ho deviato a nord ho deciso di tornare a casa mia Rocca Scura > racconta ancora. < la mia casa è ancora la disabitata e vuota, ma almeno la valle è stata ignorata per ora da quelle creature ma è ridotta a poco più di un isola in mezzo al nulla >. Sospira forse sotto il peso dei ricordi < per settimane ho incontrato solo scheletri, alberi secchi e rovine, avrei voluto scrivervi, ma come avrei potuto e poi voi ora avete una responsabilità importante non vi servono certo distrazioni > affermerebbe, ma qualcosa non dice l'umano un peso che sembra avere ma a cui non vuole dare sfogo.

23:56 Eris [Laghetto]: Annuisce e sospira piano alla sua prima affermazione <si, sarà sempre casa mia, le mura del palazzo mi stanno strette lo sai>. E' sempre stato così anche se ha fatto l'abitudine nel mutare le proprie passeggiata fre gli alberi in quelle del marmoreo corrodoio della sua sede. Ma il contatto con la natura la chiama, l'ha sempre chiamata e così farà per tutta la sua vita. E' un mezzo animale e questo non la disturba ne lo sente come un peso per tanto da sfogo al suo essere di tanto in tanto. Si zittisce ora quando sente il viaggio fatto dall'uomo e il ricordo del suo primo incontro con gli Altri le torna vivido nella mente. Un moto di rabbia misto forse alla nuova forza appresa le direbbe quasi urlerebbe di fare qualcosa, di muoversi che adesso ne ha la forza e le capacità. Ma rimane silente quietando quell'animo intraprendente e istintivo che così tanto la caratterizza. Guarda il lago fiondandoci dentro le profonde iridi finchè non sente più come una scusa le parole ultime di lui ma decide anche lei di non dar troppo peso a quello che potrebbero essere futili sentimenti ma bensì di giocare un poco. Alzerebbe appena lo sguardo verso di lui con un sorrisetto furbetto <Perchè pensi che tu possa essere una distrazione per me?> palese frecciatina mentre le braccia si muovono conserve sotto il petto imponendosi in quel modo buffo anche con il corpo. Aggrotta poi un poco la fronte come accorgendosi solo ora di qualcosa che non va <E poi perchè mi dai del voi...insomma abbiamo passato insieme> alza le spalle <Un viaggio gelato verso nord, una convivenza forzata, gli Altri e una prova con sei elementei!> Il tono sarebbe stupito e scherzoso allo stesso tempo, strano che sia lei a stemperare per la prima volta una situazione di tensione fra i due.

00:13 Frederik [Radura]: Annuisce al dire di lei sul palazzo e per quel che l'ha conosciuta comprende quel suo richiamo. Nota forse un quizzo di rabbia in lei al sentir parlare di quelle creature, lui le odia ed è disposto a pagare qualunque prezzo per schiacciarle, ma non manifesta questi sentimenti rimane ancora quasi freddo a quel dire. Sorride ma è amaro < perchè una volta mi hai detto che ci tenevi a me, ed ho pensato che sapermi in pericolo ti avrebbe potuto distrarre dal tuo cammino> risponde soltanto con un altro sorriso. Ora sorride < le vecchie abitudini non ho mai marlato con tale confidenza a nessuno nella mia famiglia il voi era d'obbligo ho fatto un eccezione solo per te > direbbe ora tornando a guardarla < già ne abbiamo passate molte insieme, ma mentre tu sali la scala io sprofondo nelle tenebre, sono sempre stato insensibile a tutto ed a tutti, ma ciò che ho visto il mondo che marcisce eroso da quelle creature mi ha colmato il cuore non di speranza o voglia di proteggere la vita rimasta, ma soltanto di odio e rabbia, forse sto scivolando nella follia e sto tornando ad esserei il macellaio che ero nella legione > sorride ora rivolto a lei, un sorriso sincero sicuramente < per un po ho creduto di essere migliore stando con te in quell'incredibile viaggio ma l'oscurità mi reclama e non vorrei esserti causa di dolore > sospira piano.

00:25 Eris [Laghetto]: Asserisce sentendo quello che proferisce l'uomo, il sorrisetto divertito scema piano piano ma non smette mai di guardarlo in faccia. Lo sguardo da serio diventa severo <Ma cosa stai dicendo?>. Si volta ora completamente verso di lui lasciando cadere le braccia lungo i fianchi <Io...io non ho fatto nulla eri tu> alza un braccio indicandolo come a voler sottolineare il fatto che era proprio lui, si lui in persona <Eri tu che mi dicevi che nelle persone c'era del buono che mi hai spinta ad andare oltre che mi hai accompagnata nel viaggio dove ho scoperto...me stessa!> Alza le spalle quasi sconcertata <Come fai a dire che ..che riflettevi solo la mia luce!>. Proprio non si capacita di ciò che gli sta dicendo l'uomo e soprattutto sa bene che quello che sta o quanto meno che forse, vorrà intraprendere se da credito a ciò che dice sarà sicuramente in contrasto con quello che lei difende. <Cosa ti è successo durante il viaggio?> ora addolcisce un poco i toni. Mentre allungherebbe ma destra per poggiarla piano sulla spalla di lui. Uno sforzo enorme nel non irrigidirsi, nel tentare di rimanere tranquilla anche accorcindo in quel modo le distanze fra loro. <Vedi...anche io sono cambiata ma..> Vorrebbe dire non in peggio ma si blocca. Lo guarda negli occhi cercando di placare quel fiume di parole poc'anzi uscitole. Ma nel suo sguardo c'è più altro paura, paura che quelle parole da lui dette possano diventare fatti. <Tu sei migliore di quello che eri...lo siamo tutti>. Si riferisce sicuramente a se stessa mentre sospira piano come se quelle parole le avessero fatto davvero male.

00:50 Frederik [Radura]: Sorride ora e non interrompe il contatto con gli occhi di lei < la verità è che se tu sei la luce io sono l'ombra è stato sempre così > abbassa la testa appena < ho visto la tua forza piegare gli elementi, sei una maga la prescelta puoi cambiare questo mondo, io sono un assassino so solo uccidere questa è la verità > rialza il capo cercandola con lo sguardo < non ti farò del male questo no > dice come se ve ne fosse bisogno. Ancora pare riflettere < cosa mi è successo, ho visto la fine di tutto, quelle creature lasciano solo terre fredde e vuote, quel freddo mi è penetrato dentro ed ha reclamato le mie membra, non provo più emozioni se non quelle legate al desiderio di uccidere quelle creature, per questo quando sono tornato una settimana fa non ti ho cercata >. Sente quel tocco e si irrigidisce lui, quel viaggio durato qualche mese sembra che per l'uomo pesi come un viaggio durato anni in solitudine in mezzo alla morte. Ascolta le parole e si rende conto che si è cambiata, trasformata come un fiore che sboccia questo almeno lo rallegra. All'ultimo suo dire < vorrei che fosse come dici ma sento un vuoto nella mia anima che va colmandosi di fredda oscurità giorno dopo giorno > ma poi sorride ancora < ma questo non vale per te tu sei migliore, ma lo eri anche prima di essere una maga, la differenza tra me ed il drago era quella, lui voleva renderti migliore io credevo che tu già lo fossi >

01:05 Eris [Laghetto]: Continua ad ascoltare quelle parole e piano la mano le scivola via non tanto per l'irrigidimento altrui quanto per quello che emanano le parole dell'uomo. La toccano nel profondo e sente una rassegnazione tale che è difficile da superare, un oblio oscuro dal quale sarà difficilissimo risalire. Scuote il capo appena come a voler negare quello che sente. E' l'unico di cui forse si è veramente fidata insieme al Drago, che per altro non vede da fin troppo tempo. Vorrebbe quasi farlo smettere ora che parla solo di morte e oscurità, lei che certo non la nega per il ruolo che assunto ma che se ne guarda bene nello sprofondarci come aveva rischiato di fare in passato. E quell'ultima frase le fa talmente male che sembra le abbiano dato un pugno nello stomaco, forse realizza molte cose, forse ne nega ancora di più in un moto di rabbia <Ti odio>. Sentenzia velenosa come una vipera, deicisa e fredda come un'Arpia. Si volta di scatto guardando l'infinità del lago sentendo le lacrime salirle agli occhi e cercando in tutti i modi di contrastarle. <La morte insensata non porta a nulla, ricordatevelo>. Come a voler marcare quel distacco che ora sta prendendo da lui torna a dargli del voi. Un monito forse che gli dice, un avviso scorgendo in lui davvero fin troppa oscurità. Continua a non guardarlo mentre serra la mascella e ripensa ancora a quelle parole come se fossero una decisione indissolubile come se le stesse dicendo in qualche modo addio. E purtroppo l'Arpia si sa, non eccelle con i sentimenti e l'altruismo, almeno non con le parole e di fatti fa la cosa che le riesce meglio: allontanare quelli per cui prova anche solo qualche sentimento. <Adesso vattene da casa mia>. Sibila fredda e letale. Attenderebbe la dipartita dell'uomo prima di sprofondare sull'erba lasciandosi andare ad un pianto decisamente liberatorio. Prima o poi dovrà fare i conti coi propri sentimenti. <exit>

01:24 Frederik [Radura]: Cerca di spiegarsi di dare un senso con le parole a tutto ciò che sta provando e la vede distaccarsi da lui e diventare Fredda ed a vederla così lontana qualcosa si smuove. Quando dice quelle semplici parole "ti odio " gli fa male, in un modo che non pensava fosse possibile, quasi come se fosse stato nuovamente trafitto come tre anni prima, vorrebbe forse obbiettare, trovare le parole ma non ci riesce, non credeva fosse possibile ma il vuoto che sente si fa più ampio, ma non dice nulla rimane li e viene colpito da quelle parole che arrivano in profondità. China appena il capo < la morte insensata porta solo altra morte insensata, questo l'ho imparato già tempo fa > mormora soltano ed ad un certo punto solleva la dritta quasi a volere fermare quel fiume di parole < Eris... > cercherebbe di dire qualcosa, ma lei lo scaccia e le ultime parole muoiono prima ancora di nascere. Si alza dal masso e piano come avesse un macigno sulle spalle si avvia verso la voresta, sente il modo di parlare di lei cambiato ed anche questo lo ferisce, fa alcuni passi ed anche lui si sente come se lei lo abbia voluto scacciare per sempre dalla sua vita ma forse pensa che è giusto che finirebbe per farle del male. Arresta il passo solo un attimo e solleva la testa come se tutte quelle parole dette non ci fossero state < avrei dovuto dirvi subito che mi siete mancata molto ora forse non significa più nulla per voi > le da del lei come la donna ha voluto poi si volta e va a sparire tra gli alberi, da quel giorno eviterà quel laghetto, è stato cacciato da quel luogo e tornare sarebbe forse doloroso anche per uno come lui. Cammina tra gli alberi e scuro e vede poco ma sembra che non gli importi la direzione solo allontanarsi <exit>
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21/09/2015 19:37
 
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Siete due gemme per questa land! Sempre MOLTO bravi..nella buona..e nella cattiva sorte [SM=g2439315]
Non vi si vedeva da un pò ma è sempre bello leggere le vostre role! Bravi!

Eris: 12pe
Frederik: 12pe




Laedo, detto l'Antico,
Capostipite della Razza dei Draghi d'Oro
Supremo Sacerdote del Culto del Drago,
Signore dei Draghi dei Regni D'Oriente.
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“Che uomo è un uomo che non rende il mondo migliore”

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