Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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<io non voglio che anche tu te ne vada>. {OK}

Ultimo Aggiornamento: 12/11/2015 21:20
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04/11/2015 03:16
 
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Frederik - Eris
Frederik ed Eris si incontrano dopo più di un mese di lontananza, ma forse spronati dalla possibiltà di non vedersi più i due si lasciano una volta tanto andare e diverse verità vengon rivelate.

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22:45 Eris [Laghetto] Immersa fino alle spalle nell'acqua, la mutaforma si sta cullando nel suo ambiente naturale. Passa moltissimo del suo tempo all'interno del palazzo,come è giusto che sia. Però non ha rinunciato alla propria vita, alla natura, alla sua indole animale che viene sempre e comunque fuori. I capelli cornivi ricadono apiccicati alla pallida schiena, le orecchie a punta sono ben visibili ora. E' di schiena al sentiero che l'ha condotta li e sulla non troppo lontana riva c'è il proprio mantello, il proprio bianco abito lungo e gli stivali bassi di pelle. Gli occhioni blu profondi sono chiusi mentre le braccia ondeggiano lentamente nella fresca acqua.

22:53 Frederik [Laghetto]: Fredda e silente notte abbraccia la foresta di Raad, mezzo astro argenteo non degna della sua presenza im mondo. L'autunno abbraccia la foresta le foglie cadute segnano il terreno confondendo sentieri e bosco in un unica coperta omogenea. Una brezza leggera spira dal nord carica del freddo che presto cadrà anche su quel luogo. Un ombra si muove per sentieri deserti a passa spedito, non vede il sentiero ma ne conosce la via e guidato dalla luna argenta gettata dall'indifferente luna avanza verso il laghetto ove quaranta giorni prima è stato bandito. Avanza deciso e risoluto nel suo incedere, abiti neri come la notte stessa, pantaloni ed una casacca chiuse da fibie e bottoni d'argento, una fascia rosso sangue intorno alla vita. Spessi guanti di pelle alle mani ed alti stivali ai piedi. Stivali che non celano certo il rumore dei suoi passi sul manto di foglie. In testa un nero cappello a falde larghe e dalle spalle a cadere un lungo mantello. Giunge infine alla radura supera gli ultimi alberi senza rallentare e si ferma immobile quindi lo sguardo a vagare alla cerca di qualcosa, il viso dalla pelle chiara non mostra emozioni, ma le smeraldine iridi vagano attente. Ancora non ha scorto la donna.

23:02 Eris [Laghetto]: La temperatura sicuramente è bassa ma non sente troppo freddo la donna, non ora che è legata anche a quell'elemento in tutte le sue forme. Inoltre patisce meno il freddo di un tempo, sarà che ha passato la giornata chiusa sui libri e ha decisamente voglia di distendersi. Ha pensato di volarsene da qualche parte ma poi giunta al laghetto ha cambiato idea. Fa ampi respiri e si rilassa lasciandosi cullare dalle onde che lei stessa crea, stacca così le gambe dal fondo del lago e con un movimento concentrico di esse e delle braccia nuota verso il centro del lago. Proprio ora, ode un secco rumore provenire da dietro di se. La foresta è calma e quindi è normale per lei sentire quelle foglie calpestate, ma è ormai ad almeno 4 metri dalla riva o poco meno. Non è certo il caso di avanzare a prendere i vestiti rischiando di incappare in chissà chi. Quindi da brava Arpia attende e si immerge fino al naso nella fredda acqua del laghetto. Le verdi iridi puntate verso il rumore o almeno ci prova. Dato il tempo la visuale non sarà chiarissima ma il laghetto solitamente è un posto senza troppi alberi che ne ofuscano la visuale. Fra poco lei dovrebbe riuscire ad intravedere l'uomo. Sicuramente si dovranno notare i di lei vestiti sulla riva.

23:10 Frederik [Laghetto]: Avanza senza preoccupare di nascondersi in quella radura, ma sembra frustrato dal fatto che non trova ciò che cerca, stringe il pugno destro, la pelle del guanto cigola tanto viene stretta forte, ma nulla di quell'emozione giunte al viso. Fa per voltarsi, quando tra le ombre intravvede qualcosa a bordo lago, degli abiti, fa quindi un ulteriore passo avanti. La testa ruota da destra a sinistra spaziando sul lago ma i suoi occhi non la colgono con quel buio. Raddrizza la schina guardandosi intorno, braccia abbandonate lungo i fianci a sfiorare i foderi delle sue armi che porta appese, a sinistra la lunga a destra la corta. Rimane quindi qualche secondo ancora silente < Eris > direbbe soltanto una parola.

23:17 Eris [Laghetto]: Assottiglia la vista ed eccolo una volta vicino agli abiti che l'Arpia lo riconosce bene. Sgrana gli occhi mentre il cuore inizia a battere troppo forte e soprattutto di colpo. Una reazione che sorprende la donna. Si morde le labbra che sono sotto la superficie dell'acqua e fissandolo tenterebbe di contattarlo come fa di solito <Che ci fate qui?! Andate via>. (Telepatia III) La voce è decisa e sicura, quasi metallica potrebbe arrivare nella mente dell'uomo mentre lei ancora non si fa vedere. Tenterebbe solo di avanzare per circa un metro dalla riva, piano piano sempre rimanendo semi nascosta dall'acqua mentre i neri capelli ondeggiano tutto intorno a lei come se fossero tentacoli di una medusa.

23:22 Frederik [Laghetto]: Non la scorge da nessuna parte ma quella voce giunge a colpirlo con sicurezza, non sa da dove venga quella voce che è solo nella sua testa. Punta gli occhi verso il lago < no > dice soltanto altrettanto sicuro < non ho alcuna intenzione di andarmene > dice con lo stesso tono. Il viso è impassibile mentre scorge l'acqua ma lo stesso non si potrebbe dire dei suoi occhi che mostrano ansia, fa vagare lo sguardo < vi stavo cercando sono venuto altre volte qui ma non vi ho mai trovato >. Si guarda intorno ed un po pare spiazzato dal fatto che lei non si faccia vedere.

23:31 Eris [Laghetto]: <E che cosa vuoi?!> Questa volta è la voce della mutaforma che si leva dal centro del lago. E così da quella distanza di circa due metri ormai la figura della giovane si potrebbe vedere fin sotto al collo, appena prima del seno. Pelle chiara, pallida priva di alcun segno o cicatrice su di esso. Contrasta coi neri capelli che ricadono lisci ora e appesantiti dall'acqua attaccati lungo il collo e le spalle, solo le punte rimangono spalmate sulla scura superficie libere di fluttuare. <Perchè mi stai cercando, mi sembra che ...ci siamo detti tutto molto tempo fa>. Sottolinea l'ultima parte come a fargli pesare quasi il fatto che non si sia mai fatto vivo. <Sapete benissimo dove abito se qui non mi trovate>. Le scappa detto a suon di sfida più che altro. Fissa ora la riva con sguardo deciso, duro, come chi difende il proprio territorio ed è quello che sta facendo l'Arpia, o forse sta difendendo più che altro se stessa.

23:45 Frederik [Laghetto]: La voce ora giunge come un colpo di balestra quasi improvvisa, gli occhi cercano il punto preciso in cui lei emerge. Rimae un attimo insilenzio perso nella sua immagine, ma si riprende rapidamente < voglio parlarti >, cerca gli occhi atrui con i propri ora. Cerca di celare ogni emozione ed a a fatica contiene un sorriso è sicuramente contento di vederla < tu hai detto tutto tempo fa io ho detto solo sciocchezze>. Non gli sfugge il tono altrui ma non china lo sguardo anche lui è determinato di sicuro non a cedere, coglie il duro sguardo ma non cede di certo. Annuisce < so bene dove abiti, ma so anche che è questa la tua casa e non volevo testimoni intorno > dice serio ed altrettanto duro affermando quella semplice verità. La scruta meglio < puoi scegliere ascoltarmi od uccidermi perchè non me ne adrò da qui senza prima averti parlato > è serito nel dire.

23:50 Eris [Laghetto]: E' duro lo sguardo che presenta la mutaforma mentre sotto la superficie dell'acqua i pugni si chiudono stretti. <Oh ti caverei gli occhi ben volentieri e sai che potrei farlo!>. Stringe gli occhi, gli chiude rapidi e abbassa un attimo il volto riaprendo le blu iridi sull'oscurità in cui è immersa. Fa un profondo respiro e solleva le gemelle andando ad appoggiarle sulla superficie delle acque. <Sicuramente erano sciocchezze quelle che avete detto...mi chiedo solo se ci credete o meno>. Passa dal tu al voi, da formale a informale. Non sa mai come comportarsi con lui. Il tono è più basso ora, parebbe più calmo mentre rialza verso di lui il volto ma rimane immobile per ora. Ferma con l'acqua che le circola attorno mentre la brezza decisa della sera inizia a farsi pungente sulla parte del corpo fuoriuscita dal laghetto.

00:28 Frederik [Laghetto]: L'ascolta rimane in silenzio poi solleva la dritta ad un certo punto, fa cadere il cappello indietro come a scoprire il volto per poi avvicinarsi di un passo al bordo del lago. Si slaccia quindi il cinturone con le armi e lo getta lontano seguito dal pugnale nello stivale e dai pugnali da lancio sul petto. Torna poi a guardarla < ecco fatelo, cavatemi gli occhi e se pensate che lo meriti uccidetemi non mi opporrò al vostro giudizio ma non prima di avervi parlato >dice serio abbassandosi sulle ginocchia ora ed allargando le braccia come a volerla accogliere la morte. Si zittisce al dire altrui ascolta < no ho detto delle schiocchezze, la mia mente era turbata da ciò che ho visto ad est e per la prima volta in vita mia sono stato un vigliacco, e che ho paura di voi > dice serio. Si zittiesce un attimo poi continua serio < volevo parlarvi un ultima volta almeno per dirvi che ho detto solo schiocchezze ed ora lo vedo, e l'ho fatto per paura di ammettere che ho bisogno di voi, le parole che ci siamo detti qui più di un mese fa mi hanno ferito più a fondo di quanto mai potranno fare lame od artigli >. Si zittisce ancora lascia passare alcuni secondi non gli viene facile ammettere le proprie mancanze < so che non merito il vostro perdono ma volevo che voi lo sapeste che sono stato solo uno schiocco e che rimpiago ogni singola parola che ho detto e che non abbandonerò la lotta contro quelle creature e contro l'oscurità sino a che avrò vita, lo farò per prestar fede a ciò che vi dissi quando viaggiavamo verso nord, magari andrò a Castel Granito così che non dovrete sopportare la mia vista ma non esiterò mai più> rimane il silenzio per un lungo attimo. Si alza quindi andando a raccogliere il cappello < solo questo volevo dirvi e non sono stato capace di dire allora > ora guarda verso le sue armi per andare a riprenderle e magari tener fede a quanto detto ed andarsene.

00:39 Eris [Laghetto]: Si acciglia notando il suo primo fare. Irrigidisce le spalle e si prepara da buon animale a reagire a qualsirsi situazione le si pari d'innanzi. Ma sta ferma, zitta e non lo interrompe. Odia ammetterlo a se stessa ma quando sente le sue parole il cuore inizia ad accelerare, i battiti si fanno più forti quasi dovessere uscirle dal petto, come se fosse stretto li dentro. <Avete bisogno di me..> Unico eco che esce dalle sottili labbra rosate <Nessuno ha mai avuto bisogno di me...>. Sussurri quasi le sue parole mentre si fa pensosa, anche il viso lo lascia trapelare. Pensosa per ciò che le viene detto e per come reagisce. Ma ecco che sbuffa e veloce inizierebbe ad avvicinarsi alla riva notandolo riprendere capello e armi. I suoi vestiti sono li vicino e dopo tutto, è pur sempre governata da un istinto animale. Non si vergogna di come è, del suo fisico, di quello che vedono gli altri. Indi l'acqua cala la propria prese sulla donna, la cui figura ben presto andrebbe a delinearsi nella sua interezza, come dopo una mutazione avanzando verso la riva <Voi uomini e i vostri sentimenti!> Sbotta tutto d'un tratto fingendo di non provarne. Quella che in realtà ha paura è decisamente lei in questo momento. <Prima dite una cosa e poi ve la rimangiate!> Lo guarda seria e fissa cercando le altrui iridi prima di andare ad afferare il primo indumento che nota ossia il mantello. <Non potevate dirmelo subito? Io ...> fa una piccola pausa <Noi...>. Non sa bene come continuare negando a se stessa l'opportunità di lasciarsi andare. <Non so nemmeno poi perchè ho reagito così per te, dopo tutto!>. E quindi andrebbe ad appoggiarsi il mantello sulle spalle e stringersi ad esso dopo che un brivido ha percorso il corpo della mutaforma.
00:56 Frederik [Laghetto]: Sente smuovere l'acqua mentre si allontana e torna a voltarsi cogliendo l'altrui fisico ma non cede a nulla di malizioso in quel momento, si arresta soltanto e l'ascolta dopo che lei ha raggiunto il mantello. La guarda un po stupito per quella repentina emersione dalle acque e per le parole che seguono, si arresta innanzia a lei < io sai cosa sono eppure ciò che ero, l'anima oscura che mi portavo dietro è stata incrinata da te, cosa avrei dovuto dirti io non sono abituato a tutto questo, non ho mai avuto bisogno di nessuno prima d'ora > incerto nel dire non sa nemmeno lui bene come contiuare. Ora che se la trova davanti a così breve distanza vacilla < io voglio restarti vicino, non so che sarà di questo mondo, forse si salverà forse brucerà sinceramente non mi importa se potrò scoprirlo insieme a te >, si rende forse conto di ciò che ha detto ora ma ha forse dato sfogo a ciò che si portava dietro da tempo, ma lui teme di averla persa al loro precedente incontro non spera veramente che lei possa perdonarlo.

01:02 Eris [Laghetto]: <Nemmeno io>. Alza le spalle <Tutti...> Lo guarda diretta e decisa come sempre, sicura come solo un'Arpia può essere eppure le parole a volte faticano ad uscire <Quelli a cui mi sono affezionata sono andati via>. Basse sono i toni usati, cupo è il pallido viso della mutaforma. Si stringe fra le braccia, le propei braccia. <E anche tu te ne andrai...come fanno tutti>. Stringe gli occhi mentre cambia la propria visuale portandola sul lago. <Starò male, come ho fatto con tutti e poi mi rialzerò...è così che funziona per me>. Vorrebbe urlare che non vuole più una vita del genere che vorrebbe cambiare, che anche lei vorrebbe stargli vicino perchè è l'unico che ancora non è sparito. Ma l'orgoglio della giovane è prepotente e ha la meglio su tutto. Eppure non si muove di un passo, non muove un muscolo se non per racchiudersi a riccio ancora di più per far fronte alla fredda aria che ora si fa sentire sul proprio corpo. <e..> la voce le esce dannatamente strozzata <io non voglio che anche tu te ne vada>.

Frederik [laghetto]: Ascolta serio ed al dire altrui < io non adrò via se non sarai tu ad allontanarmi >, vorrebbe dire altro ma non sa bene che dire. Riflette per poco e per una volta osa sproanto dalle ultime parole, allunga le braccia tentando di afferrarla, se vi riuscisse la tirerebbe verso di se stringendola in un abbraccio. Senza dire altro se non < io non me ne andrò > ripete.

01:24 Eris [Laghetto]: Aspetta che finisca il discorso, o almeno è quello che per lei sarebbe logico fare. Rimane ferma avvolta dal mantello e tutta bagnata, non fa nulla, si aspetta solo altre parole dopo tutto. Ma ecco che lui si lancia praticamente contro di lei, un caldo abbraccio la circonda e la mutaforma rimane impietrita. Spalanca le profonde iridi blu, i muscoli si irrigidiscono impulsivamente e il fiato viene trattenuto forse più del dovuto ma non certo per questo le gote pallide si tingono appena di rosso. <Io...>.Non si muove di un millimetro quasi stesse cercando di scappare da un predatore più potente di lei <io...> le trema la voce in gola non riuscendo ad aggiungere altre parole a quelle. Deglutisce a fatica mentre il cuore inizia ad accelerare i battiti a più non posso, le gemelle si spostano sul petto dell'uomo e un turbinio di emozioni invade la giovane prescelta. Per qualche secondo resta in quella posizione finahcè piano non spinge lontano da se l'uomo. Dannatamente lento quel movimento che farebbe per la prima volta avere un contatto più profondo alla ragazza con qualcuno specialmente del sesso opposto. Tenterebbe così di spostarlo di poco giusto quel che serve per liberarsi delle sue braccia ma non staccherebbe le proprie mani da lui. <Io...ho..difficoltà con questo genere di cose>. Lo sguardo è decisamente spaventato. Odia non saper gestire le situazioni, la mutaforma che ora cerca di fare profondi respiri per calmarsi <e non so quanto piacere possa recarvi starmi accanto>. Ecco, finalmente ha ammesso una buona parte delle sue infantili paure, ma dopo tutto nessuno le ha insegnato a gestire quelle situazioni che per lei sono così difficili.

01:47 Frederik [Laghetto]: Sente il corpo altrui freddo e per quel breve attimo gli dona il suo calore, la strine e si gode quel contatto che placa il suo animo per un attimo. Quando lei si spinge indietro, non la trattiene la lascia libera sa che in lei c'è un animale e che intrappolare un animale è controproducente. Annuisce piano < perdonami se ti ho messo in imbarazzo ma è stato il mio modo per dirti ciò che penso, non trovavo le parole adatte > sospira quasi nel dirlo. ascolta il seguente dire < io non vi obbligo a nulla e se non lo gradite non vi toccherò più, ma credetemi se vi dico che non cerco altro che poter stare con voi non cerco altro piacere ne voglio imporvi costrizioni >. Sorride ora e non si scosta dal tocco di quelle mani < vi chiedo solo di permettermi di rimanere con voi alle vostre condizioni non mi importa non vi è molto per me lontano da te, non voglio lasciarti > , parla chiaro e non si cela dietro le sue paure questa volta.

01:59 Eris [Laghetto]: Schiude le labbra appena mentre lo sguardo si addolcisce e finalmente per la prima volta gli dona un piccolo sorriso. Rimane con le proprie mani poggiate sul petto dell'uomo mentre farebbe un mezzo passo avanti. <I gesti sono le parole che preferisco..> andrebbe a dire ora facendo vagare lo sguardo blu sulla figura dell'uomo. Sorride appena decisamente più tranquilla ora, ora che si sono parlati, chiariti e che si sono esposti, quanto meno lui. <Dovrete invece insegnarmi molte cose..>.La voce muta così come lo sguardo che ora riporta su di lui, malizioso si direbbe quanto meno ce n'è un ombra mal celata sopra. Si avvicina a lui ancora piano in modo che anche dal polso al gomito possa poggiare sul petto del ser. Questo le richiede sicuramente fatica, ma anche lei si sforza un po', dopo tutto. <Ho solo paura di quello che..> Cerca così gli occhi altrui <Provo per te>. Fa una lunga pausa <Non l'avevo mai provato prima d'ora e ho paura perchè....non ho mai visto qualcuno innamorato e veramente felice..>. SI morde il labbro quindi capendo solo ora quello che ha realmente detto. Labbro inferiore stretto nella morsa dei propri canini mentre fiammeggia una nuova volontà negli occhi vivaci della mutaforma.

02:10 Frederik [Laghetto]: Sospira ma è più una sorta di rilassamento ora certe cose vengono fuori < parole ne abbiamo dette molte ora vi donerò tutti i gesti che sarano necessari > accoglie e cerca le irdi blu nelle sue verdi. Coglie quel cambiamento quel dire che lo stuzzica ora < vi insegnerò tutto ciò che volete, il tempo non ci manca > afferma serio cogliendo per la prima volta in lei qualcosa di simile a malizia. Lascia che lei ampli in contatto e non si sottrae anzi non è per nulla dispiaciuto si direbbe. Ascolta il seguito e ne è in parte stupito < io non pensavo che voi provaste quello che provo io > dice con una nota di felicità ma quando sente la parola "innamorato " si blocca un attimo mille emozioni gli balenano nella mente < non posso dirti che tutto andrà bene non lo so, solo posso dirti che non me ne andrò >. Quindi se lei fosse ancora vicina a lui con lentezza così da permetterle di scostarsi se per lei fosse troppo andrebbe ad appoggiare la fronte contro la fronte altrui per poi scivolare come fanno certi animali per strofinare il proprio viso al suo e sfiorare le labbra altrui con le proprie se lei no rifuggisse.

02:22 Eris [Laghetto]: Annuisce al suo primo dire schiudendo le labbra e rilasciando così la prema che aveva prima su esso. <Se non andrai via, allora andrà tutto bene>. Sicure le parole, per la prima volta è sicura di se stessa la mutaforma, per la prima volta sicura in questo campo a lei così sconosciuto. Quindi notandolo avvicinarsi andrebbe a chiudere gli occhi e tentare di modulare il respiro. Ancora una volta il cuore inizierebbe a battergli troppo forte ma non ci da peso, la prescelta, che ora rimane ferma a sentire quello strano e nuovo piacere che la pervade. Piega un poco il viso seguendo le linee che fa l'uomo per strofinare il volto al proprio per poi sentire quel lieve tocco sulle proprie labbra. Le mani si stringono come due artigli alla casacca di lui e sembrerebbe che lo facciano per spingerlo via ma invece la giovane si da solo la forza per avvicinarsi di più a lui, tirandosi verso l'uomo in modo da poggiare del tutto le proprie labbra su quelle altrui. Un contatto effimero, veloce ma è già molto per la prescelta che comunque ha dimostrato di non essere del tutto di pietra, almeno non con lui. <E' meglio...andare adesso>. Scostata di un soffio riprenderebe <Andiamo a palazzo...io devo stare li e tu...>. Sorride appena <Ho una stanza molto grande sai....>.

02:42 Frederik [Laghetto]: Si gode quel contatto tra i loro visi e lei non lo ostacola, per una volta forse dopo molti anni da quando entrò nella legione sente l'oscurità affievolirsi dentro di lui l'animo si fa quieto come non era da anni. Le sussurra vicino all'orecchio < io non andrò via >. Si abbandona poi a quel contatto sente gli artigli contro la casacca ma lei non si allontana anzi ricambia quel gesto. Quando le labbra si sfiorano vorrebbe proseguire l'umano ma si trattiene. Ascolta le ultime parole, sorride è felice come forse mai lei lo ha visto. Andrebbe a raccogliere le armi < si fa freddo rivestiti ed andiamo > attenderebbe che lei si rivesta e sorride quasi ghigna al dire altrui sulla stanza < non vedo l'ora di vederla > sorride ancora. Quindi una volta pronti entrambi lui si sfilerebbe il guanto della dritta e le porgerebbe quindi la mano perchè lei la prenda e che lo facesse o no i due si avvieranno verso la città verso la sede della gilda dei maghi. <exit>
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12/11/2015 21:20
 
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Ottimo ragazzi! Role approvata!

Eris: 15pe
Frederik: 15 pe


A quando una role con il vostro "Vecchio" [SM=g2439375] ?


Laedo, detto l'Antico,
Capostipite della Razza dei Draghi d'Oro
Supremo Sacerdote del Culto del Drago,
Signore dei Draghi dei Regni D'Oriente.
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“Che uomo è un uomo che non rende il mondo migliore”

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