È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Vecchie cicatrici e ricordi {OK}

Ultimo Aggiornamento: 07/04/2015 18:25
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 71
Età: 44
Sesso: Maschile
04/04/2015 02:21
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Frederik - Nahyra
Fredrik - Nahyra

Frederik e Nahyra si incontrano in locanda e condividono una brocca di vino speziato, scoprono di avere cicatrici in comune e forse alcuni punti che li accomunano, l'impura rivela gli ultimi aspetto oscuri a Frederik della sua nautra parlandogli della sua seconda anima umana. Frederik però ancora non conosce il nome dell'impura.

Grazie per la role Frederik sta imparando molte cose ultimamente.

Frederik [Locanda]: L'uomo quella sera siede alla locanda, spesso non ama quel chiasso popolano che la riempie ma quella sera forse non aveva voglia di stare solo, siede quindi ad un tavolo solo, un vecchio tavolo di cuercia rettangolare con due panche una contro la parete a cui siede l'uomo una dall'altro lato, il fuomo delle pipe riempie il locale ed un leggero brusio è udibile senza problemi, ogni tanto si sente qualche nota strimpellata da una fisarmonica, la sala è piuttosto affollata ma i popolani si sono tenuti a distanza dall'uomo. Veste i soliti abiti neri, pantaloni e casacca chiusi da bottoni d'argento e fibie, alti stivali ai piedi, i guanti di pelle sono appoggiati alla sua destra sul tavolo, il mantello ed il cappello sulla panca alla sua destra sopra di essi le sue armi di magnifica fattura la spada lunga e la corta riposano nei loro foderi, sul petto si scorgono i tre pugnali da lancio e non visto nello stivale sinistro sta il pugnale. Unica nota di colore una fascia rossa stretta intorno alla vita. L'uomo sta con la schiena appoggiata contro il muro e studia gli avventori come uno studioso potrebbe studiare una colonia di scarafaggi, mentre lo fa sorseggia costoso vino speziato tiene in mano una coppa e sul tavolo davanti a lui sta una brocca piena per tre quarti della bevanda.

Nahyra [Vicolo --> Locanda]: La notte è fredda, non troppo in verità, ma l’impura preferisce il caldo a quel clima, così le luci della locanda le paiono come sirene, al cui canto non sa resistere. Incede velocemente, ma non senza una certa grazia, punta tacco, punta tacco, pare quasi che danzi, con grazia e leggerezza. Indossa una camicia leggera, nera, sotto di essa un corpetto rosso, i bottoni sbottonati generosamente. Le gambe sono fasciate in pantaloni scuri e i piedi al caldo in un paio di stivali di pelle. Sulle spalle è gettato un mantello nero, che copre la sua coda da rettile, alla cintura porta la sua spada, al sicuro nel fodero e il suo pugnale migliore è nascosto nel corpetto, proprio tra i seni. “Quindi stasera hai deciso di darti al vino??” commenta polemica la voce nella sua testa, l’anima umana, relegata in un angolo della sua mente, inerme e prigioniera in quel corpo, guidato dall’anima demoniaca <°Si, abbiamo deciso così°> commenta ad alta voce, in risposta alla voce nella sua testa. Giunge infine alla porta d’ingresso e la spinge attraversandola poi velocemente. Si ferma un istante osservando i presenti in modo da poter scegliere il posto più isolato, ma poi vede qualcosa che la alletta molto di più: una brocca di vino quasi piena. “Ma quello è Frederik!!” esclama sorpresa la voce nella sua testa. <°Vino gratis!°> sussurra l’impura, avvicinandosi con un sorriso smagliante al tavolo dell’umano.

Frederik [Locanda]: L'umano è assorto nei suoi pensieri, quando una sferzata d'aria fresca accompagnata dal cigolio della porta che si apre e poi si richiude, sposta leggermente la testa per studiare la figura appena entrata, la riconosce subito, non è certo una creatura che passa inosservata la bella impura, o forse meglio dire la pazza impura, sorride leggermetne a quel pensiero, ma è sicuramente una creatura che suscita la sua curiosità, la nota per qualche secondo finge quasi di non vederla ma poi appoggia la coppa mezza piena sul tavolo e volta la testa e punta entrambi gli occhi verdi su di lei < donna con la spada, ci incontriamo ancora a quanto pare > sorride poi con una vena di malignita < non avete portato nessuno dei vostri amici questa sera > dando peso alla parola amici e pronunciandola con un tono che fa capire che non parla di amici ma che forse allude al barbaro ed all'angelo.

Nahyra [Tavolo]: Farebbe di tutto per del vino, il fatto che sia gratis le serve da incentivo. <°No, non tutto°> sentenzia poi ad alta voce, seguendo il suo filo dei pensieri. “Hai trattato malissimo quell’uomo fino ad ora, non hai nemmeno detto lui il nostro nome!” la rimprovera la voce nella sua testa. <°Ci stiamo solo divertendo!°> si difende l’impura con tono innocente, o almeno tentando di assumerlo, in quanto conosce ben poco dell’innocenza. Sorride in rimando al suo saluto compiaciuta dal fatto che ancora egli non conosce il suo nome, o meglio i loro nomi <°Sei come una pianta infestante, Lord Frederik, ovunque io vada vi trovo°> con pochi passi raggiunge il suo tavolo, e resta in piedi accanto alla sedia vuota, innanzi a lui. <°Oh i miei amici sono chissà dove, per una sera volevo starmene sola, senza qualcuno che volesse uccidermi o fare qualsiasi cosa un angelo voglia fare con un’impura°> ride. Si slaccia il mantello e lo lascia scivolare a terra, senza cercare di trattenerlo. “Sii educata, non sederti senza chiedere il permesso!” <°Vedo che hai una brocca di vino ancora pieno, possiamo farti compagnia? E magari aiutarti a finirla?°> aggiunge con malizia, abbassando lievemente il tono della voce.

Storce il naso quando Frederik cita l'ultimo incontro, chiaro segno che, probabilmente, la terza persona di cui parla non le era poi così simpatica. <Ah sì. Sembrava un mio conoscente, quel Nicholas, ma mi sono sbagliata. Credo che il mio amico la megera l'abbia sposata davvero.> Fa un sospiro abbastanza teatrale, prima di terminare il proprio dire. <Poverino, incatenato nei vincoli del matrimonio.> La reazione di Kiora la lascia stupita a dire poco, e la guarda come se stesse sproloquiando. <Eh?> Le chiede, con un sopracciglio sollevato e l'espressione dubbiosa. <Kiora, per caso qualcuno vi ha fatto bere dell'idromele? Ricordate l'ubriacone del nostro primo incontro vero?> La studia, come se volesse controllare se sia ubriaca, e poi guarda Frederik come se volesse comprendere la reazione di lui al comportamento della Maride. La guarda, in silenzio a lungo come se stesse cercando di comprendere esattamente dove lei voglia andare a parare. Poi, dopo un po', guarda i granchi. <Goffreedo.> Indica con l'indice della mandritta il granchio che dovrebbe rispondere a quell'assurdo nome, con faccia scettica e il tono di chi non è molto convinto di come la situazione possa evolversi.

Frederik [Locanda]: Il tono della donna lo diverte, non è certo un comportamento sprezzante che lo spaventa, a condiviso anni con alcuni dei peggiori assassini dell'est, i modi dell'impura non lo toccano, < io sono come una pianta infestante, allora ti devono piacere le piante infestanti visto che continui a corrermi dietro ovunque io vada > da anche lui del tu alla donna visto che lei pare farne una questione d'onore a non usare toni rispettosi. Ascolta l'altro dire di lei e sorride pensando ai due esseri, tanto strani anch'essi nei loro modi quanto l'impura, ascolta quindi la donna mentre lei si siede e nota lo strano modo in cui lei si toglie solitamente il mantello, sorride di gusto < magari con qualche brocca di vino vi si scioglierà la lingua e mi direte il vostro nome quindi > dice ma con un tono che ha poca serietà nella voce < e sia procuratevi una coppa e bevete il miglior vino che si possa trovare a Raad, questa sera avete trovato il pollo che paga per voi > lo dice indicando la brocca, è un duca della zanna dorata in fondo non gli manca l'oro e qualche caraffa di vino speziato può valere il tempo di studiare una creatura così interessante.

Nahyra [Tavolo]: Sorride con malizia prendendo posto al tavolo, accomodandosi sulla sedia <°Hai detto la cosa più bella che una ragazza possa sentirsi dire°> allude ovviamente al miglior vino e al fatto che sarà lui a pagare, i soldi non le mancano, ma trova sempre piacevole farsi offrire da bere. <°Mi piacciono le vostre manie di grandezza, se credete che noi corriamo dietro a voi°> dice facendo cenno all’oste perché le porti una coppa vuota. <°E non basta un po’ di vino per svelarmi il mio nome°> gli fa l’occhiolino accettando di buon grado la coppa che l’oste le porge in quell’istante. In silenzio si versa del vino. “Dovresti almeno ringraziare!” le suggerisce l’anima umana nella sua testa. L’impura rotea gli occhi e sbuffa <°Grazie del vino!°> dice prima di portare lentamente la coppa alle labbra assaporando il vino. <°Ditemi, che cosa fate da queste parte, accennavate a stragi e innocenti uccisi nei nostri ultimi incontri, mi piacerebbe approfondire questo argomento°> direbbe continuando poi a bere il suo vino.

Frederik [Taverna]: Ride ancora, trova i modi della donna estemamente divertenti < lo avete detto la volta socrsa, sono solo un umano, vivrò molto meno di qualunque altra razza di questa terra, quando sarò morto vecchio e raggrinzito magari voi sare ancora giovane e bella , quindi perchè sprecare tempo a bere vino cattivo od a puntare a qualcosa che non sia in grande >, ride ancora poi udendo le affermazioni relative al nome < ovviamente altrimenti non sarebbe divertente cercare di scoprirlo se fosse semplice > aggiunge. L'osserva poi mentre si serve e rimane un po stupito dal rigraziamente < di nulla, se non altro mi solleverete dal tedio di osservare i bifolchi in questa taverna >, la guarda bere e poi ascolta l'ultima domanda dell'impura, < siete curiosa, ma non ho motivo per non soddisfare la vostra richiesta, comunque per motivi legali molto giovane fui costretto ad entrare nella libera legione mercenaria, un corpo di mercenari molto rinomati soprattutto nell'est, ho servito con lor per oltre dieci anni diventando capitano di uno dei loro reggimenti, il settimo, in quegli anni abbiamo avuto molti ingaggi interessanti, diciamo che non ci siamo fatti molti scrupoli, immagino sappiate come funziona un mercenario, lo pagate e lui fa quello per cui lo pagate, fare la guardia, scortare una carovana, spostare un villaggio sorto in un area mineraria, cose di questo genere, a volte qualcuno ti intralciava e tu lo dissuadevi > dicendo le ultime parole accarezza con dolcezza l'elsa della spada lunga sulla panca alla sua destra, < in realtà in quegli anni non mi ponevo molti scrupoli, poi sono arrivati gli altri e il nostro lord comandante ha preso il peggior ingaggico possibile, ci hanno mandato contro gli altri, tutti e dodicimila, potete immaginare com'è finita > dice tornanando a fissare la donna ed i suoi strani occhi, < perchè vi interessa? > chiede serieamente, mentre si versa altro vino fino a riempirsi la coppa, andrebbe poi a riempire quella della donna anche se non è ancora vuota.

Nahyra [Tavolo]: Ascolta assorta il suo discorso, annuendo lentamente “Questo uomo è pericoloso, dovremmo andarcene!” dice la voce dell’anima umana nella sua testa, spaventata da quell’uomo che non sembra esattamente un uomo rispettabile <°Non essere sciocca°> la liquida con un sussurro cercando di non interrompere il racconto dell’uomo. Non le sfugge il suo gesto, e sorride vedendolo accarezzare l’elsa della spada. Alla fine del racconto sorride <°Gli Altri. Il periodo più buio della nostra vita. Abbiamo rischiato seriamente di perdere il senno in quelle battaglie, e magari un giorno potrei anche mostrarvi le miei cicatrici. Quando sarò molto più ubriaca°> conclude ridendo, e accettando di buon grado il rabbocco della propria coppa. <°Perché mi interessa?> chiede sollevando un sopracciglio, si sporge sul tavolo, come a voler diminuire la distanza con lui <°Ci comportiamo da brave ragazze da troppo tempo, avevamo bisogno di ricordare i bei tempi°> ammette semplicemente con un’alzata di spalle. Ci sono molte cose che quell’uomo non sa di lei “Che cosa direbbe se sapesse che sei a capo dell’ambasciata degli impuri? Che sei una delle due donne a capo della Mano Nera?” commenta divertita la voce nella sua testa, scatenando un sorriso malizioso nella donna. <°Chissà cosa direbbe°> ma sono troppe informazioni da rivelare, sicuramente prima dovrà estorcerle il suo nome. Beve gran parte del vino nella sua coppa <°Buono°>

Frederik [Taverna]: Ode quel nome pronunciato da lei e lo ripete < gli altri > dice e l'odio nella sua voce è palpabile e reale come quella locanda < li ucciderei tutti se ne avessi la forza > dice, < non siete l'unica ad avere sul corpo il loro ricordo, mi sono scontrato con loro per quatro volte, la prima sono quasi morto, uno di quelli volanti mi ha trafitto sfondando la corazza > dicendolo si poggia la mano poco sotto il cuore come se il ricordo per un attimo fosse doloroso, < continua la terza volta erano solo uno bloccato in una fossa, prima l'ho usato per un interrogatorio, poi l'ho bruciato vivo dov'era e mi sono goduto l'odore della sua carne che bruciava e si staccava dalle ossa >, beve un lungo sorso di vino < la terza volta erano due e li ho uccisi con la spada, sono stato fortunato >, prende un altro sorso di vino < l'ultima volta è stato poco meno di un mese fa a nord di Raad, erano in due uno era uno di quelli volanti, non ero solo, e devo dire che il drago ha fatto il suo lavoro, non immaginate l'odio che provo per quelle creature, voi dove li avete affrontati? Nella battaglia di Raad? > domanda ignaro di chi sia veramente la donna. Al commento sul vino < si è buono c'è di meglio ma in questi tempi è il meglio che si trova >

Nahyra [Tavolo]: Ed eccoli, come due vecchi veterani a discutere delle loro battaglie passate <°Si ho combattuto nella battaglia di Raad, implacabile come solo un demone può essere°> dice forse rivelando di essere demone in parte o forse cercando solo un paragone. Si rabbuia, ricorda di essere arrivata all’orlo dell’oblio, di aver combattuto con il preciso scopo di farla finita, ma i suoi istinti alla fine avevano prevalso ed era sopravvissuta. “Mi hai tenuta lontana da tutto quel male e quel dolore. Non ti sarò mai grata abbastanza” commenta amorevolmente l’anima umana che era stata totalmente esclusa in quel periodo, isolata e silente, incapace di vedere o provare qualunque cosa. L’impura l’aveva protetta a discapito della sua salute mentale. Stringerebbe i pugni ed arriccerebbe il naso in una smorfia di rabbia, aveva odiato se stessa per amare a tal punto l’anima umana da privarla di quel dolore. E si odia tuttora. Solleva lo sguardo e si ravvede di essere in compagnia. Distende le mani e torna a sorridere, finendo tutto il vino in un solo sorso prima di rispondere <°Siamo ancora in guerra anche se la gente spesso sembra averlo dimenticato°> scuote il capo, facendo ondeggiare i capelli neri <°Ma gli Altri sono ancora lì, appena fuori Raad, e aspettano solo un nostro passo falso°> sorride, e un brivido di piacere le attraversa la schiena all’idea di una battaglia, dell’odore del sangue e del fumo. <°Non odi le persone normali? Quelle che non hanno vissuto le nostre battaglie? E che sembrano vivere come se nulla fosse successo?°> chiede infine riempiendo la propria coppa.

Frederik [Taverna]: Ascolta tutto quello che lei dice rimanendo in silenzio, ma la reazione di lei vale più di mille parole, capice comprende quello che lui vol dire, e non fa caso all'allusione al demone, lei gli ha spiegato cos'è un impura e visti alcuni tratti chiaramente non umani della donna, non crede certo che lei sia metà angelo. Svuota anche lui la sua coppa, una sorta di brindisi ai caduti, quelli si li rispetta. < si sono ancora li non si sono fermati, io non li ho diemnticati il ricordo mi viene a trovare spesso di notte mentre dormo >, quei discorsi risvegliano forse la parte più oscura di lui quella che da tempo cerca di dimenticare, l'assassino, il drago lo ha chiamato macellaio al loro primo incontro ed in certi momento forse non a torto lo ha appellato in quel modo, ma smembrare i corpi di quelle creature prive di sangue solo un mese prima ha risollevato una parte di lui che da tempo dormiva, è stato quasi piacevole anche se non ama ammetterlo a se stesso. Ma lei poi gli pone una domanda seria < no non le odio, le disprezzo forse perchè sono solo dei pidocchi che vivono del sacrificio di chi è migliore di loro, ma sono utili allo scopo, servono come contadini ed artigiani, almeno questo fanno anche se non li rende migliori che del bestiame che attende di essere macellato > dice ora che l'odio pare averlo abbandonato sostituito da genuino disperezzo < sono umani come me, ma a volte mi pare che appartengano ad un altra specie, io non starò qui dentro ad aspettare che gli altri vengano a prendermi se dovrò morire lo farò su di un campo di battaglia meglio consumarmi nella fornace della guerra che morire come una pecora >, la guarda forse con una nota di rispetto per il loro comune passato < e voi che pensate? >

Nahyra [Tavolo]: Sorseggia ancora un po’ di vino, come sempre quando si abbandona nei ricordi del passato <°Io li odio e basta invece°> conferma con tono duro. Incubi. Li ha anche lei, non molto spesso, ma ci sono, non solo gli Altri, ma anche i demoni, gli uomini malvagi della sua infanzia, il primo sangue versato, e tutti i suoi incubi finivano allo stesso modo: Nahyra moriva, perché nei sui sogni lei e l’anima umana erano in due corpi separati e lei doveva salvarla, ma non poteva farlo. <°Lei muore sempre nei miei sogni°> dice distrattamente, senza sapere se si sta rivolgendo a se stessa o all’uomo. “Stai tranquilla io non morirò” cerca di rassicurarla la voce nella sua testa, ma lei non le crede. <°Noi pensiamo che se vi fosse una battaglia non potremmo restare qui a guardare, dovremmo combattere, fino alla morte se questo fosse il nostro destino. Ma se dovessimo morire lo faremmo portando con noi, all’inferno, un po’ di cadaveri.°> conclude bevendo dell’altro vino <°E per quanto mi riguarda non sento di appartenere a nessuna razza, nemmeno la mia°>. Sente la testa leggera, e questo le è di conforto, perché potrà addormentarsi senza sognare gli Altri e la morte di Nahyra. <°Hai qualcuno da proteggere tu? Qualcuno a cui tieni?°> chiede e non le importa quanto personale può essere quella domanda. Vuole sapere se lei è l’unica ad avere quella debolezza.

Frederik [Taverna]:Vuota la sua coppa, si rende conto che sta bevendo troppo, percepisce una certa leggerezza solitamente non si esporrebbe ad essere così vulnerabiel, ma certi ricordi hanno un prezzo per essere evocati. Lui sogna spesso la valle della battaglia, l'ultima della legione, rivede i vessilli dei dodici reggimenti e i suoi compagni schierati, vede nei suoi sogni le creature venire massacrate a centinaia eppure continuare ad attaccare, vede la seconda armata di bestie che arriva alle loro spalle il terzo giorno della battaglia, il tradimeno, chi doveva avvertirli fuggito venendo meno al dovere. Sogna tutte queste cose, sogna anche il temporale che spazza il campo di battaglia, la mischia disperata affondati nel sangue e nel fango, ricorda l'urlo della bestia alata, glabra e lucida sotto il temporale con ali da pipistello. Sogna tutto come se fosse li, il momento in cui la creatura morta lo trascina nel fiume ancora con la coda affilata come una spada piantata nel suo petto. Si ricorda e sogna tutto, i fantasmi tornano a trovarlo a volte ed il vino li scaccia per qualche momento, li fa smettere di ululare nella notte. Si zittisce e per un attimo pensa ad altro [ sai perchè non li odio, quando ero quasi morto in coma, un uomo un medico mi ha tirato fuori dall'acqua e mi ha protetto ed ha vegliato su di me non era tenuto a farlo, magari posso disprezzare la sua debolezza, ma mi è stato utile, quella pecora mi ha salvato la vita ], riempie i calici ancora una volta, la caraffa è vuota per due terzi [ dopo sono tornato a casa alle mie terre al mio castello ma era tutto stato evacuato, non c'era nessuno, ho vissuto li solo per oltre un anno per riprendermi dalle ferite, poi sono tornato a Raad ]. Quando ode l'ultima domanda esita, per un attimo forse il vino o forse perchè trova molte affinità con quella creatura decide di rispondere [ da qualche parte c'è la mia famiglia, mi madre, mia sorella e mio fratello, non ho altri ma non so dove siano, sono da prima dell'arrivo delgi altri che non li vedo, la mia gente ha abbandonato le mie terre ma non so dove siano potrebbero anche essere morti ] prende un altro sorso di vino [ ora ho una persona da proteggere, la prescelta delgi elementi, l'ho accompagnata nella sua missione in cambio di molto oro, ma ho visto il potere che possiede sugli elementi, ha chiesto il mio aiuto ed ho deciso di darglielo, un potere del genere forse può opporsi a quelle creature, anche se odio la magia, può servire allo scopo, anche se io continuo a preferire l'acciaio temprato in una buona fucina ] si zittisce po rigira la domanda [ e voi chi proteggete? Perchè da come parlate sono sicuro che proteggete qualcuno ] dice guardandola negli occhi rossi .

Nahyra [Tavolo]: Beve in un solo sorso tutto il vino, perché non ama fare quel genere di confidenze “Dopo questo basta, o farai sicuramente qualche sciocchezza stasera” le consiglia la voce nella sua testa. <°Si, concordo°> le risponde ad alta voce, per poi rivolgersi nuovamente all’uomo. <°Amare e proteggere qualcuno rende deboli, vulnerabili, questo pensiamo. Non abbiamo famiglia, non l’abbiamo mai avuta. Certo nostra madre e nostro padre forse sono ancora vivi, ma li odiamo profondamente per quello che ci hanno fatto°> si interrompe un istante facendo respiri ampi e profondi, allo scopo di calmarsi, non appena la rabbia sarà scemata continuerà <°C’è una persona che noi… che io proteggo. È debole ed indifesa, incapace di difendersi. L’avete conosciuta, al nostro primo incontro, era quella patetica creatura riversa sul selciato°> ride, ma è una risata priva di allegria. <°La detesto, vorrei che non esistesse, ma non posso fare a meno di lei°> solleva una mano e se la porta al petto <°Lei è qui. Lei non sono io, ma è una parte di me. Noi siamo la stessa°> scuote leggermente la testa <°Ma anche due creature profondamente diverse°> ha condiviso molto con quell’uomo, cose private che probabilmente non ha mai rivelato a nessuno, quindi va fino in fondo <°Lei è la mia anima umana°> conclude. “Sono commossa, non avevo idea che tu tenessi tanto a me, se potessi piangerei, ma ho solo i tuoi occhi per piangere!” la voce nella sua testa è seguita da una strana sensazione, avverte i suoi sentimenti e una strana sensazione che potrebbe anche essere amore. Sente gli occhi prudere <°Se ti azzardi a farmi piangere giuro che ti punirò!°> minaccia rivolta all’anima umana, che timidamente ritira le sensazioni che stava condividendo con lei. <°Il vino è quasi finito°> osserva, forse nel tentativo di cambiare discorso.

Frederik [Taverna]: Ascolta colpito da quelle che lei dice, qualcosa aveva già compreso non è uno sciocco e poi è istruito ha letto molto nella sua vita, mai riferimenti diretti agli impuri ma ora collega alcuni frammenti, < in questo caso non penso siano una debolezza visto che non ho loro notizie da anni, ma avete ragione, l'amore istupidice gli uomini e li rende malneabili una debolezza eccessiva >, si zittisce e riflette qualche secondo <comunque siete una creatura straordinaria, non pensavo che due anime potessero esistere in uno stesso corpo, e comunque voi siete mezzo demone, gli occhi e la coda non sono certo angelici, comunque a me non importa, fino a che non tentate di prendere la mia vita non mi importa quale sia la vostra natura > la guarda e la studia ancora un attimo < non capisco però perchè la vostra parte umana che ho conosciuto sia così debole, anch'io sono umano eppure non piango in mezzo alla strada, ma se siete due entità immagino che voi donna con la spada siate quella che dirige l'orchestra, è interessante, una cosa che non avrei mai immaginato, dovete avere una mente molto forte per ospitare due persone > ma poi torna a concentrarsi sul vino < si ma io finito questo mi fermo, ho già bevuto troppo parlando di debolezze > sorride < non vorrei compiere qualche passo falso, in particolare con pericolose creature demoniache in giro per Raad > allude ovviamente a lei scherzando per rompere la tensione creata.

Nahyra [Tavolo]: È giunto il momento di ricordare la sua infanzia ora <°Sei umano, è vero, ma sei anche un Lord, avrai vissuto in un palazzo, protetto da uomini, istruito e addestrato°> sorride, ma non c’è felicità nei suoi lineamenti, solo amarezza <°Noi siamo state abbandonate da bambine, abbiamo vissuto in mezzo alla strada per tutta la vita. Ci sono uomini che fanno del male alle bambine sole e abbandonate. Lei ha avuto sempre e solo me, io l’ho protetta, forse troppo perché ora è molle e indifesa°> solleva le spalle <°Si, ora sono io a governare questo corpo, ma una volta era lei, glielo lasciavo fare, fino a quando non avevo voglia di uscire. Non mi poteva fermare°> ride di gusto, perché si è sempre divertita a riemergere quando Nahyra non voleva, non si poteva opporre a lei <°Eravamo poco più che bambine quando ho ucciso il primo uomo, lo chiamavamo il mangia-bambini. Se io non fossi esistita lei sarebbe morta, e forse un po’ lo è per questo motivo è così debole. E poi non la lascio mai uscire°> si ferma un attimo a riflettere sulla questione e poi decide di parlare <°Un giorno ve la farò conoscere, non è realmente così patetica come può sembrare°> ammette. “No, grazie, quanti complimenti!” risponde sarcastica la voce nella sua testa, scatenando un sorriso divertito sul volto dell’impura. Riguardo alla sua ultima affermazione gli strizza l’occhio <°Aspettiamo solo un tuo passo falso per fartela pagare, per aver trattato male la mia sorellina°> raccoglie il mantello da terra e lo tiene in grembo. Dopo di che, con attenzione e lentamente, si alza dalla sedia, mentre la coda da rettile si muove convulsamente per permetterle di riacquistare l’equilibrio. <°E noi siamo creature terribilmente vendicative°> aggiunge poi, come se fosse una cosa importante. Quindi gli sorriderebbe <°Credo sia arrivata l’ora che noi andiamo a letto. NOI°> ripete indicando se stessa per essere sicura di essere stata chiara. <°E se vi siete messo in testa strane idee, sappiate che ho il sonno leggero, e dormo con un pugnale sotto il cuscino°> dice per scoraggiare ogni tentativo di seguirla. <°Buona notte Lord Frederik, forse un giorno scoprirai il mio nome, e allora ti mostrerò le mie cicatrici°> aggiunge maliziosamente, e con questo, se egli non tentasse di fermarla, se ne andrebbe al piano superiore, nella propria stanza.

Frederik [Taverna]: Ascolta e pensa riflette < si avete ragione sono cresciuto in un palazzo con tutori e maestri di spada, ho avuto una vita facile, fino al giorno in cui ho sgozzato un uomo mentre usciva dal tempio con la famiglia, ovviamente se lo meritava, da li dovetti scegliere tra un processo o il servizio mercenario, così scelsi la seconda via e non crediate che i primi tempi nella legione siano stati facili, ero un damerino per loro la vittima ideale per i loro scherzi, non fosse stato per la mia abilità con la spada non penso che sarei durato molto >, lei parla del suo rapporto con l'altra anima Frederik ascolta un po rapito quante informazioni tutte in quella sera < non so se sente, ma sono curioso di conoscere anche lei se lo conderete e mi scuserò con lei per come l'ho definita > mentre parla emergono un po delle buone maniere del duca, in fondo anche in lui vi sono due persone, il duca ed il mercenario, così diversi eppure parte della stessa creatura. Ride alle parole di vendetta < e poi dopo che mi avrete ucciso chi torturerete la sera con la questione del vostro nome >. Riceve il congedo < non temete, sarò ubriaco ma non al punto di infilarmi a forza nel letto di un demone più cattivo di me e comunque grazie di avermi detto dove tenete il pugnale > scherza l'uomo . Ride ancora < magari vi mostrerò le mie > scherza ancora mentre lei si allontana, la guarderà sparire ed attenderà che lei si ritiri poi anche lui salirà al piano superiore per raggiungere la propria stanza, la regina lo ha invitato a soggiornare a palazzo ma per ora ha preferito non mischiarsi con la flaccida nobiltà.

OFFLINE
Post: 924
Sesso: Maschile
07/04/2015 18:25
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Role Approvata!

Frederick: 10 pe
Nahyra: 10 pe






Laedo, detto l'Antico,
Capostipite della Razza dei Draghi d'Oro
Supremo Sacerdote del Culto del Drago,
Signore dei Draghi dei Regni D'Oriente.
__________________,` ____________d888888
_________________,P____________dP___`888.
________________,8` ___________8 ______`888
_______________,dP____________`________`88
______________d8`______________________`8b
_____________,d8`_______________________`8b
____________d8P_________________________88_
___________,88P_________________________888
__________d888`____.d88888888P"""""""____888
_________d8888b._d88888888888888ba______888
________,8888888888888888888888_________888
_______,8`.;88888P"""""""788888888ba._____888
______,8;_,8888`_________`88888"_________d88
_____)8e888`____________,88888be._______888
___,d888`_____________,8888888`"""_____d888
_,d88P`______________,8888888Pb._____d888
_888`______________,88888888`""____.d8888
_`88_____________,888888888____.d888888
__`P____________,8888888888bd888888
_______________d888888888888d888
_______________88888888888888b
_______________888888 88888888888b


“Che uomo è un uomo che non rende il mondo migliore”

Amministra Discussione: | Riapri | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:00. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com