Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

Regni d'Oriente

La fiaba nascosta [OK]

  • Messaggi
  • Nixi92
    00 05/05/2014 23:42
    Master ludi: Izdihaar , Partecipanti: Laedo
    RIASSUNTO: Laedo, dopo aver ottenuto l'incensiere da Merewen, decide di esaminarlo per conto proprio alla terrazza dei draghi. La prima cosa che nota è il particolare profumo dell'incenso, capace di donare calma e benessere. Quando decide di aprire l'oggetto, trova che le erbe essiccate all'interno hanno un bagliore argentato e non sembrano piante comuni. Ma la cosa più importante che trova è una lettera nascosta nell'incensiere, diretta a Shorai (la bambina custodita da Merewen).


    COMMENTO: Laedo ha giocato davvero bene come sempre :D, spero che la quest sia piaciuta! Ammetto, ho improvvisato XD Ero partita con un'idea in testa ma a metà dell'opera mi è venuto in mente di meglio, così in realtà la quest un po' a sorpresa anche per me xD

    NOTE:
    - Laedo scopre che l'incenso è fatto da rare erbe luminose e al momento misteriose.

    - Laedo trova la seguente per Shorai (png) da parte di suo padre:

    Alla mia bambina Shorai,
    non dimenticare mai la storia che tua madre ti raccontava sempre, custodiscila nel tuo cuore. E un giorno ricorderai chi siamo davvero...

    Con affetto, Taamir

    "Lontano, laggiù dove sorge la luna e dove tramonta il sole, esisteva una principessa dall'animo nobile e puro come pochi vi sono mai stati al mondo. Era così luminosa nell'animo e nell'aspetto che principi da tutto il mondo venivano a chiederla in moglie. Ma suo padre non era altrettanto buono e nobile come lei, così scelse per la figlia il pretendente più potente e ricco affinchè il loro regno ne traesse vantaggio. Però quel principe era cattivo e dal cuore freddo come la neve che cade nel lontano nord, dove le montagne sono sempre bianche. La principessa non poteva amarlo, lei aveva l'amore nel cuore a differenza sua, così una notte scappò tra le dune del deserto. Viaggiò per molti giorni, fino a quando le sue poche riserve di acqua non terminarono. Ma quando si rese conto che presto avrebbe raggiunto la sua defunta madre, decise di fare una cosa meravigliosa. Il suo cuore era pieno di amore e così decise di donarlo tutto alla terra. Pianse a lungo lacrime d'argento, ma non di dolore, ma di pura gioia e benevolenza. Le lacrime bagnarono la sabbia e dal deserto arido e crudele cominciarono a nascere piante e fiori. Quando il pianto finì, la principessa non c'era più perchè era diventata essa stessa il cuore dell'oasi. E ancora oggi si dice che l'oasi esista, che le sue piante brillino d'argento e la luce avvolga chi vi entra. Ma ricorda, bambina mia, solo i cuori puri possono trovare l'oasi..."


    PUNTEGGIO PROPOSTO
    Laedo: 18 PE (la quest è stata molto semplice)



    21:27 Laedo [[terrazza - F.drago]]: I sonni notturni non perdurano nel loro manifestarsi, un canto di voce mortale ancora permane intatto nella sua mente che non è rauca e non è muta, ed in giorni malvagi nasce e si nutre ..fra malvagie lingue; i Draghi circondati da molti pericoli, nascosti nel buio e nella solitudine, come gargoyle osservano la vita che sforna macabri ed ignoti misteri. Turbamenti che non solo vengono a visitare i sonni notturni ma anche quando la mattina imporpora l'oriente. Governa ancora il ruggito dei draghi e vive lì, nelle terre del Druk Yul, e stanno cercando, forse qualcuno che li ascolti, anche fossero pochi. Ma i loro figli sono tenuti al riparo e segregati tra le barbare mura erette da clan clandestini al loro sangue. Un vaso..un incensiere lo ha chiamato la mezzosangue dall'espressione umana che tradisce parte del suo stesso sangue. Eppure conta su di lui, così come anche la comandante dei Draghi, Elriel..per cui l'Antico deve cancellare dal cuore i dubbi che gli sono sorti; continuando a interrogare i suoi poteri, continuando a porsi domande, ancora senza peccato, pieno di desiderio per svelare ciò che più gli premeva sapere: cosa contiene quel che pare un fragile involucro? L'oggetto è stato posto al centro della Terrazza dei Draghi al terzo piano, nell'edifico ormai divenuto da molto tempo - dalla conquista del suo mondo da parte degli Altri - la sua tana. L'antico giace immobile, ritto sulle quattro zampe, sul lato destro della medesima tanto che potrebbe sembrare un'immensa statua dedicata a qualche divinità; non emette bagliori e nemmeno gli occhi sono scrutabili da luna, stelle, pioggia o nubi perchè velati dalla dura pelle che li racchiude, come un prezioso scrigno che racchiude gioielli di inestimabile valore. Non il freddo non il caldo dei suoi tormenti animano narici o la barba composta da tanti filamenti di carne e nervi. Solo il petto, quasi impercettibilmente, s'alza e s'abbassa in maniera regolare senza far sferragliare scaglie o membrane. Pare sia in raccoglimento, in comunione con se stesso.

    Le terre del nord, luoghi silenziosi e resi deserti dalla guerra, ma un tempo vivi e splendenti nella loro gloria. La notte ha steso il suo velo di silenzio sulle montagne, insieme all'oscurità che dovrebbe essere preludio del riposo ma invece è quello della paura da quando gli Altri sono sbucati dalla terra. Ma tra quelle montagne c'è ancora qualche creatura che non teme di lasciare l'unica città sicura su tutto il continente. E' una creatura che scintilla come l'oro più puro, simile ad una delle statue delle divinità di questo luogo sacro, eppure molto più prezioso e imponente di queste: il più antico di tutti i draghi viventi, Laedo. Stanotte ha trovato riparo in quella che è diventata la sua tana, la terrazza dei Draghi. Egli sta sul lato destro dello spiazzo, mentre al centro è posato un oggetto che rispetto a lui è minuscolo e quasi invisibile, un incensiere di pietra. Dall'oggetto non viene nessun segno di vita, ma un fiuto sottile come quello di un drago certo può percepire la fragranza che viene da questo, sebbene sia ancora spento. E' un odore appena percettibile, poichè le erbe non stanno bruciando, eppure è chiaramente un profumo insolito. E' solo questo fatto a rendere diversa questa scena che potrebbe sembrare altrimenti solo la meditazione di un drago antico.

    21:58 Laedo [Terrazza - F.drago]: Per narrare le opere generate da tali creature - i Draghi - non saranno mai sufficienti le parole: ma quale lingua e quale cuore potrebbe mai comprenderle? Eppure tutto ciò che la mente può essere capace di capire, il cuore..deve conoscerle. Perchè la conoscenza è come il cibo, e si deve opporre la temperanza all'appetito, sapendo che in misura può contenere la mente, che un peso eccessivo diversamente la opprime e subito trasforma la saggezza nella follia, come ogni cibo, col tempo, si muta in vento perchè marcisce e scompare. Eppure la mente dei draghi non ha limiti..contiene la storia di millenni..un sonno di un drago racchiude la nascita e la morte di numerosi imperi a sua insaputa. Le palpebre rivelano un occhio ferino; come quello di un predatore pronto a balzare sulla preda. L'espressione del Drago si mantiene severa e quasi crudele nel mirare quell'oggetto che ora così pacifico lo turba da numerose notti. Non deve muoversi, ma solo allungare i suoi 9m di collo di modo da trovarsi con le frange del mento sopra l'incensiere di pietra distanziandosi, in altezza, per circa 5m. Ha sfruttato la vista per giorni ma mai l'oggetto ha dato segni di vita così si prepara ad ascoltare..ma solo il frastuono del silenzio coglie il suo sottile oto. Così le narici, tagli simmetrici sul muso della mastodontica creatura si serrano e si riaprono come a cogliere qualsiasi aroma presente nell'aree e..percepisce. Un intenso e sconosciuto profumo che non raccoglie nella sua memoria altresì forma se non quella dell'oblio. Un basso ringhio parte dal ventre morendo in gola.. (come un 'mmmh' umano). Le pupille verticali, oscure feritoie dell'anima, scrutano attentamente lo spazio vuoto poco innanzi senza mirare effettivamente qualcosa. Il muso viene alzato di poco per poi puntare lo sguardo sull'incensiere. Potrebbe essere un incantesimo, un'illusione, un veleno...cosa induce l'istinto dell'antico? Creatura elevata al sacro, dall'infinita saggezza edificata su millenni di storia. Un gesto semplice, animalesco..il muso, duro e ruvido, si poggia sulla superficie laterale dell'oggetto dandole una piccola spinta quel poco che basta per, a rigor di logica, farla rovesciare su di un fianco.


    Un basso ringhio che spaventerebbe facilmente le creature più deboli e che invece non è altro che un suono frutto dei pensieri del drago, ecco l'unico rumore che per un momento rompe la quiete della terrazza. La creatura millenaria osserva l'oggetto dall'alto della propria maestosa stazza, ma l'incensiere sembra voler sfidare coraggiosamente la sua pazienza, semplicemente rimanendo del tutto inanimato e apparentemente privo di qualsiasi particolare rilevante, tranne che per il profumo. La fragranza però non è sfuggita a Laedo, un odore così raro che persino per la sua quasi sconfinata esperienza finisce per risultare sconosciuto. Con una spinta delicata del muso, il drago spinge l'incensiere il quale si rovescia di lato. Il coperchio di pietra si toglie e rotola via per poi andare a fermarsi un metro più in là, facendo un rumore probabilmente fastidioso in contrasto col silenzio notturno. Dall'incensiere caduto fuorisce una parte del suo contenuto, che altro non è che erbe essiccate... eppure non possono affatto dirsi erbe normali! Una leggera luminescenza argentata e fredda proviene da quelle erbe, impossibile da notare con il coperchio chiuso. E poi accade qualcos'altro. Una vaga sensazione si impadronisce del drago, di pace e benessere. E' comunque molto poco intensa, praticamente appena percettibile. [GDR PLAY - VAI LAEDO]

    22:19 Laedo [Terrazza - F.drago]: L'Antico ha abbandonato l'essenza dei cieli e quelle fresche nubi a quelle loro dispute che altro non avrebbero portato se non gelida pioggia, lasciandole sole nel rimodellare il cielo e celare le stelle e si ritrova a terra, pensando a come usare quell'oggetto e in che modo disfare, creare o escogitare un metodo per rendere logiche le apparenze. È come tentare di accerchiare le increspature sull'acqua...ponendo limiti astratti ad ogni ciclo ed epiciclo, di orbita in orbita. Indovino della propria ragione,sprezzante dell'ignoto, temerario nella sua crociata auto-indetta ..sarà lui a guidare i posteri su posizione che li aiuteranno a svelare i misteri del mondo? L'anima del contenitore si riversa al suolo e la curiosità nuovamente brilla come una fiamma che inspiegabilmente sorge dalle ceneri. Erbe essiccate..o per lo meno così sembrano..eppure Vivono. Una luminescenza argentata, come quella rilasciata dalle stelle che traversano di corsa i cieli, viene rilasciata dalla vegetazione morta. Risplendono come rispecchiare la gioia delle stelle più brillanti e non può esserci nulla di negativo nella luce...l'Antico può sapere che tutto ciò che è luce è bene...per gli occhi, per il cuore e per l'anima. A risposta del bagliore emanato i suoi occhi prendono a rischiararsi come se la luce conservata dentro al suo corpo avesse cominciato a brillare e lo sguardo non riuscisse più a contenerla. Una sensazione di benessere invade le membra del Drago che ora muove la zampa anteriore destra in avanti verso l'incensiere, mentre le scaglie della spalla sferragliano appena, il tempo di sistemarsi.

    Le erbe rilucono come piccole stelle, esse stesse nonostante siano scurite dal processo di essiccazione hanno un colore particolare, come se in origine non fossero state esattamente verdi come una qualunque altra pianta. Gli occhi del drago brillano di curiosità, senza timore di indagare nell'ignoto, lasciando che la sua luce dorata fino a prima trattenuta adesso traspaia. Si muove un po' si avvicina all'incensiere. La sensazione di benessere e pace si fa più forte mano a mano che si fa più vicino alla fonte dell'odore, sebbene rimanga comunque una sensazione poco intensa, facilmente ignorabile se lo si desiderasse e ancora più facile da escludere dalla propria mente per qualcuno abituato a concentrarsi. Qualcosa poi rotola all'improvviso fuori dall'incensiere. Un pacchettino o un foglio piegato talmente piccolo da poter essere nascosto all'interno di un oggetto di quelle dimensioni, sporco dei residui delle erbe in cui era rimasto immerso per chissà quanto tempo.‫ [GDR PLAY - VAI LAEDO]

    22:51 Laedo [Terrazza - F.drago]: Si potrebbe anche supporre che i corpi luminosi e di maggior grandezza non dovrebbero necessariamente venir serviti dai minori e più opachi, perchè bisogna considerare che grande e luminoso non implica eccellenza: la terra, che a paragone del cielo è così piccola e povera di luce, può contenere solida bontà in maggiore abbondanza del sole che risplende desolato, la cui virtù non agisce sopra di sè, ma sulla terra feconda; una volta qui ricevuti, i suoi raggi altrimenti inattivi acquistano vigore. E tuttavia quei luminari splendidi non servono alla terra, ma servono a coloro che la abitano. La luce continua a insistere negli occhi dell'Antico sempre più forte rispetto a pochi momenti prima ottenebrando in parte le pupille; sebbene immisurabile, quella luminescenza è un attributo della sua onnipotenza, che potrebbe aggiungere alle sostanze corporee, come l'oggetto presente innanzi a se, un valore quasi spirituale. Un pacchettino viene sbalzato fuori dall'urto ed il muso del drago si solleva appena di scatto come colto da sorpresa per poi riadagiarsi sopra all'incensiere di pietra rovesciato. Il suo respiro così ravvicinato alle foglie dovrebbe pulire, dai residui leggeri, il pacchettino appena fuoriuscito. Pare forse un foglio, non ne è assolutamente sicuro così prova, a suo modo ad aprirlo. I polmoni incamerano aria fino al loro massimo per poi rilasciare tutto il fiato trattenuto, fuoriuscendo dalle narici e finendo dritto su ciò che si è appena rivelato alla vista. Con un pò di fortuna dovrebbe volare in aria e riadagiarsi al suolo.

    Gli occhi del drago brillano sempre di più, come se il sole stesse sorgendo dietro quelle pupille. Quella luce inizia ad inondare l'incensiere davanti a lui, mischiandosi con la luminescenza delle erbe le quali ora appaiono avere un colore più vicino al bronzo. La fuoriuscita del biglietto viene accolta con sorpresa dalla creatura millenaria, ma solo per un momento perchè poi il desiderio di conoscenza torna ad avere la meglio. Sotto il soffio delle narici di Laedo i residui di foglie cominciano ad allontanarsi, sospinte via e poi con un secondo soffio più intenso anche il foglio prende il volo. Si solleva di circa mezzo metro, dispiegandosi tutto. Volteggia nell'aria per qualche momento, prima di andare a posarsi di nuovo al suolo con una certa lentezza, aperto e dal giusto lato. Dal foglio cadono diversi granelli di sabbia, quasi a volerne indicare l'origine. Da questo proviene un altro odore, meno particolare di quello dell'incenso, che Laedo riconoscerà facilmente, con la sua sapienza antica, come una cera speciale utilizzata da alcuni abili alchimisti per proteggere dal fuoco i propri documenti. Il foglio si posa a terra leggermente storto rispetto agli occhi del drago, ma comunque leggibile senza doversi spostare troppo. Sembra una lettera scritta rapidamente, ben leggibile per il drago. [GDR PLAY - VAI LAEDO]

    23:24 Laedo [Terrazza/cielo - F.d]: Il collo allunga nuovamente verso il desiderio esaudito dalla fortuna..una lettera a caratteri leggibili, in lingua barbarica si presenta innanzi agli occhi del drago che necessita di chiuderli per qualche istante. Navarre.. libri.. simboli delle lettere..cultura delle altre razze..sì è in grado di leggerle. In riferimento alla memoria del suo essere antropomorfo risale a quella conoscenza ottenuta tramite lo studio svolto nelle Corti draconiche. Gli occhi scorrono sulle righe e l'espressione del drago si rende, suo malgrado, via via più pensierosa e..triste. L'angolatura esterna degli occhi si abbassa rendendo il suo sguardo ricco di dispiacere mentre la luminosità dei suoi occhi cala lentamente. 'Laggiù dove sorge la luna e tramonta il sole' pensa nella sua mente mentre leva il muso verso il cielo: quali sono le cose che predominano in questo mondo? Il cielo che si leva sulla terra o la terra che traccia il suo cammino? Che sia il sole a dare inizio a oriente al suo fiammeggiante viaggio, oppure sia la terra che avanza da occidente il corso silenzioso, procedendo con libera andatura, e sul docile asse si muova continuando a vorticare nel sonno, così che nel passaggio sostiene il volo dei draghi nell'aria levigata, delicamente..No..chiude gli occhi per poi riaprirli..deve evitare di incitare i pensieri verso argomenti nascosti e al momento in secondo piano. Ora deve lasciare che il destino disponga del suo futuro. Lo sguardo torna alla lettera e le fauci si spalancano appena prima di pronunciare, quasi a fatica, il nome: " Shorai ". Nella sua mente alcune immagini: la mezzo sangue, una veste e tra le pieghe il viso di una fanciullina.. coraggiosa e sfacciata.. la rammenta nitidamente. Rilegge ancora una volta la lettera per conservarla per sempre nella propria memoria. Infine si avvia di quattro passi verso il bordo della terrazza prima di flettersi sulle quattro zampe e lanciarsi di sotto nel vuoto. Il vento, nel giro di alcuni metri, dovrebbe produrre l'attrito desiderato affinchè il drago possa aprire le ali e venire supportato dalle correnti che lo involano verso la direzione desiderata. Batte vigorosamente le membranose ali per prendere quota e involarsi verso il posto in cui sorge la luna e tramonta il sole, ma prima deve fare una tappa..Raad. Deve trovare Shorai. Deve assolutamente trovarla! "//Exit"

    Il drago legge quelle parole a suo giudizio barbariche, scritte in un modo da umani con le lettere dei semplici mortali. Sono parole che narrano una fiaba, apparentemente una di quelle che le madri raccontano ai propri bambini per addormentarli la sera. Ma per Laedo non sono soltanto questo ed è per questo che sfreccia via nella notte, gettandosi da una di quelle rupi per poi prendere il volo nella notte, veloce come una freccia in direzione di Raad. Sembra avere un nuovo scopo l'Antico, una pista da seguire mentre il mistero degli incensi sembra aver svelato una piccola nuova parte di sè. Il nome di Shorai è stato nominato di nuovo, come se non si trattasse solo di un'orfana senza futuro. Ma il resto è ancora da rivelarsi... [GDR END]
    [Modificato da Nixi92 05/05/2014 23:47]
  • OFFLINE
    -Galian-
    Post: 277
    Sesso: Maschile
    00 12/05/2014 22:05
    GDR APPROVATO

    laedo = 18 pe


    ANNOTAZIONI:

    - Laedo scopre che l'incenso è fatto da rare erbe luminose e al momento misteriose.

    - Laedo trova la seguente per Shorai (png) da parte di suo padre:

    Alla mia bambina Shorai,
    non dimenticare mai la storia che tua madre ti raccontava sempre, custodiscila nel tuo cuore. E un giorno ricorderai chi siamo davvero...

    Con affetto, Taamir

    "Lontano, laggiù dove sorge la luna e dove tramonta il sole, esisteva una principessa dall'animo nobile e puro come pochi vi sono mai stati al mondo. Era così luminosa nell'animo e nell'aspetto che principi da tutto il mondo venivano a chiederla in moglie. Ma suo padre non era altrettanto buono e nobile come lei, così scelse per la figlia il pretendente più potente e ricco affinchè il loro regno ne traesse vantaggio. Però quel principe era cattivo e dal cuore freddo come la neve che cade nel lontano nord, dove le montagne sono sempre bianche. La principessa non poteva amarlo, lei aveva l'amore nel cuore a differenza sua, così una notte scappò tra le dune del deserto. Viaggiò per molti giorni, fino a quando le sue poche riserve di acqua non terminarono. Ma quando si rese conto che presto avrebbe raggiunto la sua defunta madre, decise di fare una cosa meravigliosa. Il suo cuore era pieno di amore e così decise di donarlo tutto alla terra. Pianse a lungo lacrime d'argento, ma non di dolore, ma di pura gioia e benevolenza. Le lacrime bagnarono la sabbia e dal deserto arido e crudele cominciarono a nascere piante e fiori. Quando il pianto finì, la principessa non c'era più perchè era diventata essa stessa il cuore dell'oasi. E ancora oggi si dice che l'oasi esista, che le sue piante brillino d'argento e la luce avvolga chi vi entra. Ma ricorda, bambina mia, solo i cuori puri possono trovare l'oasi..."


    PUNTEGGI AGGIORNATI



    -Galian erede di Gandar-
    centauro di Plutone
    Supremo Custode della natura