Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

Regni d'Oriente

La Sfida del Tempo (OK)§

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    Ascalyn
    Post: 315
    Città: ROMA
    Età: 33
    Sesso: Femminile
    00 25/08/2011 05:23
    PG: Zethras Master Descrittivo: Ascalyn
    Luogo: Vie del villaggio di Castel Granito

    Riassunto: Come al solito Zethras passeggia per le vie della cittadina che da molto tempo ormai lo ospita e dove ormai risiede e considera la sua casa. E' notte fonda e dalle finestre gli schiamazzi causati dai suoi passi non tardano ad arrivare, come non tardano gli incontri bizzarri. All'inizio un cane randagio sembra averlo riconosciuto e scappa via terrorizzato, poco dopo un uomo completamente ubriaco inizia a parlargli fino a crollare a terra russando sonoramente. Zethras da buon cavaliere, anche se vistosamente scocciato, si carica l'uomo in spalla e inizia ad avviarsi verso la locanda del Leone D'Oro. Qualcosa però inizia a farsi presente nell'aria attorno a lui, un vento strano e un odore penetrante di gelsomino lo seguono e lo sospingono proprio verso la locanda, assieme a sensazioni di disagio e di paura che fanno tremare anche un giovane cosi coraggioso come lui. Arrivato in fine a destinazione qualcosa accade, qualcosa di magico spaventoso e strano...attorno a lui il vento si alza e il profumo si fa sempre piu forte e inizia a farsi largo tra le tenebre una risata maligna e stridula di donna, man mano poi che la risata si avvicina e aumenta di volume anche le tenebre si fanno piu fitte fino a inglobare e a nascondere ogni cosa alla vista e all'udito del giovane ragazzo che sembra essere sempre piu spaventato. Nelle tenebre quindi compare una donna molto anziana, ricurva e piena di rughe che si tiene ad un bastone, ella inizia a rimproverarlo, usando addirittura un piccolo trucchetto quando lui si fa troppo arrogante, egli infatti avvertirà una sesazione alla lingua che non lo fa parlare bene...ma essa dura veramente poco. Quindi la strega inizia a proporgli una sfida contro il Tempo, dicendogli che esso l'aveva scelto ritenendolo un degno sfidante, Zethras anche se scettico accetta comunque la cosa e cosi iniziano le farie tappe del percorso. La donna inizia a porgli degli enigmi che il cavaliere dopo averci riflettuto risolve in modo impeccabile, ad ogni sua risposta giusta il corpo della donna inizia a subire dei cambiamenti, sembra riprendere giovinezza tanto che dopo aver risposto esattamente all'ultimo indovinello ella torna completamente normale mostrandosi per la sua vera natura ovvero una donna di trenta inverni. Zethras si infuria minacciandola di ucciderla perchè l'aveva usato per i suoi scopi, quindi la donna sorridendo amabilmente di gratitudine gli racconta la sua storia e cosa le era capitato, gli racconta della maledizione che l'aveva colpita e gli fa un regalo, rimettendo a lui la scelta del suo destino ora finalmente libera dal suo Padrone il Tempo. Zethras decide di lasciarla in vita e cosi lei lo fa tornare alla sua vita. Zethras quindi si sveglierà in una stanza della Locanda con un cucciolo di lupo vicino e una pergamena nella mano destra.

    Commento: Mia prima Quest!!!! spero di non aver fatto errori ma sono qui per imparare quindi ditemi pure se ho sbagliato negli esiti.. ma spero di no...ho cercado di essere piu possibile un descrittivo e solo quello. So che potevo donare oggetti...e ho quindi pensato ad un animale da compagnia per Zeth che ha saputo rispondere bene agli indovinelli e mi ha seguito nella mia folle quest lunghissima a causa delle varie ore tarde in cui abbiamo giocato e quindi stoppata e ripresa piu volte...però che dire mi sono divertita un casino a masterare la strega del gelsomino (di cui presto posto la scheda nei png master) e mi sono divertita a fare proprio questa quest...spero che sia stato altrettanto piacevole per il player di Zethras ^^

    Annotazioni:
    -Richiedo a Clio di fare la scheda per il cucciolo di lupo da dare come oggetto da role a Zethras, è un lupacchiotto nero questa è l'immagine: img651.imageshack.us/img651/893/tundra20wolf2042083.jpg

    Il Fatto:

    Zethras: [Vicoli Della Città] (dopo la sbornia della sera prima ha dormito per tutto il giorno. Insomma, sarà pure abituato a bere ma questo non significa affatto che l'alcol non lo senta pure lui. Insomma, già dopo il sesto boccale iniziava ad essere allegro, appena un pò su di giri. Dopo il decimo già iniziavano a vedersi i primi sintomi di idiozia conclamata. Detto in parole povere si è svegliato in uno dei letti della locanda, probabilmente qualche poveraccio ha avuto il coraggio di scarrozzarselo su per le scale e quindi lasciarlo in una delle stanze a dormire. E, ovviamente, si è pure svegliato con un mal di testa d'inferno, che non ha fatto che peggiorare il suo umore, già non troppo alto di suo. Gran bella giornata insomma, trascorsa tra un riposo e l'altro, nel tentativo di recuperare le forze che l'alcol gli ha impietosamente tolto. Se non altro l'incavolatura della sera precedente gli è passata ed ora ha in testa altre cose, se non altro. Girovaga quindi per la città, a passo svelto e pesante. Il rimbombo dei suoi passi si fa sentire tutto intorno a lui, anche a causa delle mura delle case che non fanno altro che riflettere i suoi. Poveri abitanti di Castel Granito, svegliati nel cuore della notte da un barbaro che definire incavolato è dire poco. Ma poi a lui cosa importa? Proprio niente. Anche lui è sveglio e non va di certo a lagnarsi come una donnicciola. Semplicemente accetta la cosa. E così eccolo, un figuro di due metri d'altezza, lunghi capelli neri che scendono ribelli ed ispidi giù fino ai pettorali. Occhi scuri come la notte che scrutano ed osservano ogni cosa su cui si posano. Il possente fisico del cavaliere è coperto unicamente da un paio di calzoni neri, stretti in vita da una cintura di cuoio alla quale, sul fianco sinistro, è assicurato il fodero dove è riposta Oighear. I piedi calzano un paio di stivaletti di cuoio semplici mentre ai polsi porta due bracciali di cuoio che coprono gli avambracci per interi. Reclina di lato la testa, facendo scrocchiare le ossa del)>
    01:33 Zethras: [Vicoli Della Città] ( collo, guardandosi poi intorno come a volersi sincerare che non vi sia nessuno nei paraggi. Insomma, non ha proprio voglia di incontrare nessuno stasera, vuole starsene per i cavoli suoi, ecco tutto)

    ATTENDERE RESPONSO


    E una notte tranquilla è quella che da un bel po di ore è calata sulla terra ove gli esseri mortali e non muovono i propri passi mescolati tra loro. Ma questa notte la nostra storia si svolge nel capoluogo del Principato di Zanna Dorata, abitato principalmente dalla razza umana. Una cittadina ormai addormentata da diverso tempo quella di Castel Granito, ma sembra che qualcuno ancora ha il coraggio di girare per quei vicoli debolmente illuminati dalle fiaccole appese ai muri delle case, ubriachi per la maggior parte che con l’otre di vino tra le dita cantano e ondeggiano senza riuscire a mantenere il proprio equilibrio a causa del troppo alcool ingerito, un cane randagio magro e ossuto si aggira ad un paio di metri da quello che sembra un gigante dai capelli neri e dal passo pesante. Il cane rizza le orecchie e alza la testa, conosce quell’uomo l’ha visto e cosi sgranando i suoi occhioni neri acquosi corre via guaendo come se lo avessero picchiato. I passi sono talmente pesanti che in alcune case con le finestre sbarrate dalle imposte di legno, iniziano ad accendersi delle candele {Ehiiii la giuuu in strada!! Ti pare questa l’ora di far rumore!!!!???} una voce irata di un contadino o di un artigiano abitate della cittadina, raggiunge la strada e altre lo seguono in coro acclamando e acconsentendo a tale protesta aggiungendo i propri commenti. Ma torniamo sul nostro protagonista, un giovane alto di bell’aspetto dall’aria cupa e perennemente imbronciata, egli cammina per il vicolo indifferente…ma ora un ubriaco gli passa vicino e sorridendo sornione alza la mano {scialute ammicco co…ihc…come buscia?} e scoppia in una fragorosa risata fino a finire contro un barile fuori alla porta di una bottega e cadere con il posteriore a terra ma incurante di tutto continua a ridere, forse al cavaliere ricorderà la brutta sbronza della sera prima..chi sa.... [GDR START TURNI: Zethras]


    Zethras: [Vicoli Della Città] (E figuriamoci se a lui importa qualcosa della gente che gli lancia contro anatemi ed improperi di varia natura. Anzi, non potrebbe fregargliene di meno detto in tutta sincerità. Tant'è che già alla prima voce che si affaccia sulla strada l'istinto del cavaliere è fare un gestaccio in direzione dei poveri cittadini, un gesto universalmente noto al giorno d'oggi) se sono sveglio io non vedo perchè gli altri devono dormire (mormora tra se in risposta alle urla della gente, con un tono basso, forse troppo per essere udito anche dalle persone che gli urlano contro. Quando il suo sguardo incontra il cane, ossuto e smunto, si china verso di lui, tendendogli la mano, ma questo a quanto pare lo ha riconosciuto, tant'è che fugge via come se avesse visto un fantasma) ma che gli avrò mai fatto a quel poveraccio? (dice tra se osservando la reazione scomposta del povero cane, scuotendo poi la testa e rialzandosi fino ad assumere una postura eretta, riprendendo poi il proprio cammino perfettamente incurante di ciò che gli succede intorno o del rumore che sta provocando. Ed ecco che, quando ormai era riuscito a dimenticare gli improperi lanciatigli dalla gente, come se ci avesse fatto davvero caso, un uomo palesemente ubriaco incrocia la sua strada. Non gli risponde, non immediatamente almeno. Lo lascia fare, ascoltando il suo saluto ed inarcando un sopracciglio) non so poprio come dirtelo ma.....EEEEEEEHHHHHHHHHHH???? (va bene, non ha capito un accidente di quello che ha detto il povero ubriacone) Non ditemi che ero anch'io così....(borbotta tra se passandosi una mano sul viso, osservando poi il tizio barcollare fino a cadere col sedere per terra. Andiamo bene, nemmeno si regge in piedi questo) Ti serve aiuto? (chiede avvicinandosi di qualche passo al povero sfortunato, senza fare nient'altro per il momento. Rimane semplicemente in attesa di una risposta, ben consapevole del fatto che con ottime probabilità non capirà un accidente di quello che gli verrà detto)


    ATTENDERE RESPONSO


    Nessuno infatti nelle case ha visto e sentito niente, tanto che le candele vengono quasi subito spente e gli abitanti delle case soprastanti al vicolo tornano a dormire. L’ubriacone ora sembra l’unico presente in quella stradina selciata oltre a Zethras, un ubriacone che sembra completamente sopraffatto dal troppo rum o dalla troppa birra o da chi sa qualche altra forma d’alcool ingerita in quantità assurde. Quando sente la voce del cavaliere lo guarda con sguardo vacuo e lucido d’alcool, anche le pupille dell’uomo sono dilatate e lo vede sfocato cosi sgrana gli occhi {urcaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa mia moglie…ihc…non ci crederà mai …ihc…un sgigante a casctel granito…wooooow non sciappevo nemmeno che escistessciero …} dice in tono biascicante e quando egli gli chiede se ha bisogno di aiuto l’uomo scuote la testa e cerca di raddrizzarsi ma con scarsi risultati perché torna con il sedere a terra. Ridacchia divertito fino a poggiarsi con la schiena contro il muro della bottega quindi chiude gli occhi e di nuovo scuote la testa {no ammico…io scitò bene…sciai? Ora mi metto qui e dormo…sce vuoi…ighc…puoi farmi cooompagnia sci ..sci…} dice con un sorrisino divertito sulle labbra mentre le sue braccia vengono incrociate al petto e si accomoda un po meglio contro la parete in pietra dell’edificio. Nel mentre in cielo brillano le stelle nel manto nero delle tenebre, brillano come tante fiaccole tremolanti sparse per un telo di velluto nero, la luna brilla argentea piena e perfettamente rotonda ancora, ma nell’aria inizia ad alzarsi una leggera brezza costante, come se un Dio dispettoso fosse in vena di scherzare e soffiasse dall’inizio di quel vicolo verso la sua fine, è un vento strano però, una delicata brezza che trasporta con se un lievissimo aroma di gelsomino…chi sa cosa sarà…[GDR PLAY TURNI: Zethras]


    Zethras: [Vicoli Della Città] (Gigante? Beh, certo, con i suoi due metri d'altezza di sicuro non può essere scambiato per un nano, questo è poco ma sicuro. Ed ora che ci pensa al suo paese veniva spesso definito "Il Gigante" per via della sua altezza smisurata, perfino per quelli più alti. Scuote la testa ed un mezzo sorriso si dipinge sul viso del barbaro che, incrociate le braccia al petto e socchiusi gli occhi, si va ad appoggiare al muro direttamente di fronte a quello dove si trova l'ubriacone) I giganti non esistono amico mio (dice con tono di noncuranza, quasi con un sospiro, osservando il fare dell'ubriacone che a quanto pare è decisamente perso, andato, finito, kaput. Per come la vede il cavaliere è già un miracolo puro e semplice che ancora si regga in piedi. Beh, oddio, reggersi in piedi è un bel parolone soprattutto considerando che in questo momento è completamente arrabattato contro il muro, quasi incapace di muoversi. Ma quel quasi viene del tutto eliminato dai pensieri del cavaliere quando vede l'uomo crollare di nuovo a terra dopo l'ennesimo fallimentare tentativo di rialzarsi) Amico tu non stai bene. E di certo non puoi rimanere qui a dormire (fa quindi per staccarsi dal muro con un colpo di reni, già dirigendosi verso l'ubriaco e chinandosi su di lui con la mano destra aperta, con l'intenzione di tirarlo su di peso, caricarselo in spalle e portarlo fino alla locanda. Dopotutto lui è un cavaliere, il suo compito è quello di proteggere gli abitanti del regno. E, purtroppo, anche cose come queste rientrano in tale compito, pare) Vieni, ti porto alla locanda (borbotta alzando gli occhi al cielo, fino a che qualcosa non cattura la sua attenzione) mmmhhhh strano (mormora tra se, notando la strana direzione presa dal vento) Qualcosa non mi quadra amico mio (sorride appena all'ubriacone, poco prima che un leggero odore di gelsomino inizi a pizzicare le sue narici. Un odore dolce e delicato, al quale di certo un barbaro come lui non può essere abituato. Volge appena lo sguardo verso)>

    Zethras: [Vicoli Della Città] (la direzione dalla quale spira il vento, allungando poi la mano verso la cintola dell'ubriacone, tentando di afferrarla) come ti chiami, a proposito? (gli chiede prima di provare a sollevarlo. Le ginocchia quindi si distenderebbero completamente fino a far riassumere una posizione eretta al cavaliere. Il busto tornerebbe a piegarsi all'indietro, assumendo una posizione eretta e naturale e quindi il braccio destro si piegherebbe e si solleverebbe quel tanto che basta per avere il corpo dell'ubriaco sopra la propria spalla, dove, in caso di successo, verrebbe adagiato.) Si parte (mormora verso l'uomo, incamminandosi verso Il Leone Dorato)

    ATTENDERE RESPONSO


    L’ubriaco ormai non ascolta piu il giovane cavaliere, perché sopraffatto dall’alcool è sprofondato nel sonno, anzi alle domande del giovane in risposta arriva solo il russare alquanto sonoro dell’uomo ubriaco. Quindi Zethras potrà prenderselo in spalla tranquillamente senza subire alcuna protesta da parte dell’altro troppo impegnato a sognare chi sa cosa, magari sua moglie o i suoi figli o peggio magari altre donne… ma da un uomo cosi cosa ci si vuole aspettare? Di certo non è la prima e ne l’ultima volta che beve a quel modo, anzi chi sa cosa dirà la povera Hylma sua moglie quando non lo vedrà tornare a casa? Comunque questa è un'altra storia. Il barbaro ora continua a proseguire per il vicolo, di certo sente sulle spalle il peso dell’uomo che non si puo definire di certo esile e ossuto, ma tutt’altro, quindi sarà un po affaticato nel muoversi mentre incede verso la Locanda del villaggio che si trova a solo 5 metri da lui, tanto che nel silenzio e nella quiete notturna si puo sentire il cigolare dell’insegna di legno tenuta legata con due ganci ad un asta di metallo fissa al muro poco sopra l’ingresso del locale. Ma qualcosa nell’aria sembra cambiare ancora una volta: la brezza aumenta tanto che ora inizierebbe a far agitare i capelli di Zethras e a solleticargli di piu la pelle tanto da fargli sentire qualche brivido. L’aria non è fredda, ma è colma di qualcosa, sensazioni di inquietudine, di paura forse, qualcosa che fa presagire che di li a poco quello che accadrà forse non sarà niente di buono e piacevole...o forse no….fatto sta che le sensazioni aumenteranno nel cavaliere man mano che egli si avvicinerà alla Locanda, lo stesso farà il vento come a volerlo sospingere proprio li…come un essere invisibile che guida i viandanti verso un luogo oscuro…Il profumo di Gelsomino diventerà piu intenso man mano che si avvicinerà alla locanda. [GDR PLAY TURNI: Zethras]


    Zethras: [Vicoli Della Città] Uff...amico ti puzza il fiato lo sai? (si, come se lui avesse avuto un alito migliore la sera precedente, quando ha quasi raso al suolo le scorte di birra della locanda) E, lasciatelo dire, credo che tu abbia pure mangiato troppo stasera a cena (o forse è soltanto tutto il peso degli alcolici che ha ingurgitato a renderlo così pesante? Poco male, in fondo a lui non importa granchè. Nemmeno sa perchè sta aiutando questo poveraccio, di norma non gli importa granchè della gente, così come alla gente importa di lui del resto. L'unica persona che fa eccezione in questo contesto è Eshlyn ed è proprio per quella promessa fatta per ben due volte di fronte a lei, forse, che sta aiutando quel poveretto. Se lo vedesse sarebbe fiera di lui, ne è sicuro. Barcolla un poco sotto il peso di certo non esile dell'ubriaco, dopotutto è si un forzuto ma è pur sempre un essere umano, ha anche lui i suoi limiti. E' come per il dolore: lo sopporta ma non vuol dire che non lo sente, insomma. E mentre cammina viene nuovamente sorpreso dalla brezza di poco prima, che stavolta però sembra farsi più intensa e vivace, al punto che il gigante sente distintamente i capelli scompigliarsi e danzare intorno alla sua testa. Che brivido lo scuote, brividi leggeri che però il barbaro cerca di reprimere, dopotutto non può certo permettere che un venticello così gli impedisca di proseguire. L'unica cosa che fa lievemente preoccupare il barbaro è quel miscuglio di sensazioni che sente in quella brezza, un miscuglio di sensazioni decisamente poco piacevoli che lo inquietano un poco, facendogli volgere lo sguardo in maniera continua da una parte all'altra, come se si aspettasse qualcosa da un momento all'altro. Ed a giudicare da ciò che percepisce di sicuro non deve trattarsi di nulla di buono. Un altro particolare gli fa inarcare un sopracciglio con uno sguardo anche un pò malizioso a dire il vero: man mano che prosegue verso la locanda quell'odore di gelsomino sentito fino a poco fa pare intensificarsi)>

    Zethras: [Vicoli Della Città] Ma come, c'è una festa in locanda e nessuno mi ha avvertito? (mormora tra se con un ghigno sardonico, mentre ormai si trova dinnanzi alla porta della locanda, come se il vento che spira nel vicolo avesso voluto guidarlo fin li)

    ATTENDERE RESPONSO


    L’ubriaco non puo di certo sentire gli improperi di lui, ma anzi risponde con un risolino e mormora un {mamma…fammi dormire un altro poco…voglio dormire mamma!} e si porta da solo il pollice della mancina alla bocca iniziando a succhiarlo come un bimbo piccolo nella culla. Chi sa cosa sta sognando beatamente quell’uomo? Dal suo dire sembra la mamma. Zethras vacilla un poco sotto il peso dell’uomo, ma in fondo il suo fisico massiccio e ben allenato gli consente comunque di procedere in avanti e raggiungere cosi la locanda. La brezza a quel punto diventa vento, intenso e costante, che muove anche la polvere sul selciato della strada, qualche imposta non ben fissata sbatte da qualche parte e l’eco del rumore si propaga fino a li, l’insegna cigola pesantemente tanto da far venire la pelle d’oca e rizzare i peli sulla nuca di chiunque ascolta quel rumore sinistro. La luce delle fiaccole ondeggia spaventosamente sotto quel vento, per qualche attimo ardono di piu emettendo un sonoro e aggressivo sibilo, ma poi tornano a diminuire d’intensità fino a che dopo attimi che al povero cavaliere sembreranno infiniti e intrisi sempre di piu di quelle sensazioni anormali, in cui la paura sembra quella dominare l’inquietudine, le fiaccole si spengono e lasciano il giovane immerso nel buio. Ma quel buio è innaturale, lo si comprende facilmente dal fatto che oltre ad essere denso e impenetrabile, se Zethras alzerà gli occhi potrà notare benissimo che le stelle e la luna d’argento non sono piu visibili. Silenzio assoluto se non fosse per il vento che ancora non cessa, e mormora lamentoso tra le finestre e le porte, l’insegna che si agita sulla testa di lui e una voce, flebile, agghiacciante che farebbe tremare ogni bambino addormentato nel proprio letto. Una voce di donna…acuta ma raschiante, simile a quella di una strega maligna, come maligna è la risata che aleggia nell’aria, bassa e poco udibile. Il profumo del Gelsomino è sempre piu intenso ma non riesce ancora a comprendere >>


    il barbaro, da che direzione arrivi, sembra ovunque attorno a lui, sembra circondato da quell’odore dolce e forte. [GDR PLAY TURNI: Zethras]


    Zethras: [Vicoli Della Città] (Oh no, ha anche iniziato a chiamare la mamma adesso. Ma che accidenti si è bevuto questo imbecille) Amico non mi dire che.......(attacca a dire volgendo uno sguardo alquanto preoccupato verso l'ubriacone che porta in spalla per fare solo in quel momento un'agghiacciante scoperta).......lo stai facendo davvero (alza gli occhi al cielo bel vedere il tizio succhiarsi il pollice nemmeno fosse un neonato. Beh, se vuole dormire ora potrà farlo in un letto perchè sta per scaricarcelo sopra. Si appresta quindi ad aprire la porta a modo suo, con un sonoro calcio, quando ecco che accade qualcosa. La leggera brezza diviene un vento forte e costante. La polvere viene sollevata violentemente e sbattuta in faccia al barbaro che quasi istintivamente lascia cadere a terra l'ubriacone senza preoccuparsi delle conseguenze. Entrambe le mani vengono portate al volto per proteggerlo e solo dopo pochi istanti trova la forza di togliere quella protezione, così da aprire la visuale su quello che gli sta accadendo intorno. Le fiaccole sembrano ardere con maggiore forza adesso, e quel sibilo sinistro non fa che aumentare l'inquietudine del ragazzo che, unitamente alla sensazione di paura percepita poco prima, ancora presente in lui e nell'ambiente circostante, ora sente anche una pelle d'oca spaventosa coglierlo alla sprovvista, come se qualcosa in tutto questo fosse assolutamente terrificante. Ed in effetti è proprio così. E se le fiaccole infine si spengono, sprofondando il giovane nel buio, lo stesso non si può dire della paura, che continua a tormentarlo impietosa ed implacabile. Proprio lui...che ha paura...Se non fosse così spaventato probabilmente riderebbe di gusto adesso) Ma che accidenti succede? (ringhia tra se cercando di assumere un tono di rabbia per dominare la paura ma qualcos'altro sembra catturare la sua attenzione. Il buio in cui è sprofondato) Qualcosa non mi torna...ehi amico non è che per caso...(ma si rende conto quasi immediatamente di quanto sia inutile parlare)>

    Zethras: [Vicoli Della Città] (a quel poveraccio. In primo luogo perchè ancora dorme beato li per terra e secondariamente perchè....non lo vede! Un buio impenetrabile e denso ha ricorperto completamente la zona, pare) Sapevo che non dovevo esagerare, me lo diceva sempre mia madre "poi diventi cieco" mi diceva, ma noooo! Io non ci ho voluto credere (sdrammatizza in un modo che non gli appartiene nemmeno, le sta provando tutte per non lasciarsi sopraffare dalla paura costante. Prova ad alzare gli occhi al cielo ma lo spettacolo è sempre lo stesso: buio pesto) gli dei hanno proprio uno strano senso dell'umorismo (borbotta tra se, solo per venire interrotto di li a poco da una voce di donna, che prorompe in una risata all'apparenza malvagia e sicuramente sinistra) CHI SEI?????? FATTI VEDERE SGUALDRINA! (urla il barbaro, sentendosi prendere in giro da quella risata, come se in qualche modo avesse attribuito a quella donna, chiunque essa sia, la causa di tutto questo. Non che ci volesse molto a capirlo comunque: Prima accade tutto questo e poi questa si mette a ridere? Si, decisamente centra qualcosa)

    ATTENDERE RESPONSO


    E il povero ubriacone viene scaricato dalle spalle del giovane e finisce a terra dando una sonora e dolorosa testata sul selciato, ma non è di certo morto, è solo addormentato tanto che il suo russare si fa udire sempre forte e regolare. Ma poi…anche lo scenario cambia…quando Zethras inizia a guardarsi a torno spaventato, quando sente che sta per accadere qualcosa…qualcosa ebbene accade. Il buio si fa sempre piu opprimente e il silenzio piu assordante se cosi si puo definire la totale assenza di suono tanto che al giovane potrà sembrare di esser diventato cieco e sordo all’improvviso. L’odore di gelsomino si fa sempre piu forte e ora…proviene da un punto…proprio davanti al cavaliere, ma niente ancora si vede all’orizzonte nessun movimento nessun rumore se non quella risata che quando egli grida si fa piu acuta. Sembra la risata di un’anziana donna, maligna, cattiva…e non di scherno…sembra la risata di una pazza o forse di una sadica …nessuno puo saperlo. La risata continua per qualche attimo in cui il vento smette di essere costante, ma segue il ritmo di quella risata gracchiante e spaventosa. La temperatura sembra calare all’improvviso attorno al giovane, tanto che una leggera condensa inizia a fuoriuscire dalle labbra di lui come nelle notti gelide invernali... ma quel freddo però inizia ad avvolgere anche l’animo del cavaliere, inizia a farlo sentire sempre piu inquieto e spaventato, tanto che le sue battute non serviranno a nulla. Poi la risata di colpo cessa e dopo qualche minuto…ecco che una voce si fa strada nel buio, una voce anziana e malefica come la risata che di certo non risponde alla richiesta d’egli, ma intona una nenia {piccoli uomini mortal…che la lingua lunga han…non san mai quando tacere e rispetto non san avere…} un'altra breve risata, poi la nenia simile ad una filastrocca riprende {grande e grosso lui è…ma paura avrà di me…} la risata si fa ancora piu forte e poi tutto torna silenzioso. Nessun rumore attorno a lui, sembra che la locanda>>


    e il vicolo, compreso l’ubriacone siano scomparsi e Zethras sia finito in un sogno…o forse in un incubo…[GDR PLAY TURNI: Zethras]


    Zethras: [Vicoli Della Città] (gli occhi del gigante si sgranano, un pò per la sorpresa ed un pò per la paura. Quasi non riesce a racapezzarsi in quello che gli sta succedendo. Come accidenti è possibile che gli accada una cosa del genere? Proprio lui, impavido guerriero delle terre del nord, il lupo dei ghiacci fiero ed implacabile, terrorizzato come un maledetto moccioso. E la situazione non migliora anzi, peggiora a vista d'occhio quando il buio ed il silenzio si fanno assoluti. Inizia a tremare il cavaliere, senza più sapere che pesci prendere, ormai è completamente sconvolto) WWWWWWAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH!!!! (urla a squarciagola, portandosi entrambe le mani alle tempie, come se cercasse una conferma che tutto questo non è reale, che è solo un sogno dal quale si sveglierà presto. Non può accadere proprio a lui, non può, dannazione!) Ancora vi prendete gioco di me, dei maledetti? (impreca, ringhia come una bestia ferita ed infuriata, lottando contro il senso crescente di paura costante, lottando per rimanere presente a se stesso, per non lasciarsi trasportare dalla paura ma, invece, per accettarla e trarne forza. La paura è una compagnia costante, ma accettarla rende più forti. Sono queste le parole che continua a ripetersi mentalmente, parole che gli furono insegnate dal padre per introdurlo all'arte della guerra. Ed eccola, di nuovo quella maledetta risata, che altro non fa che accrescere il senso di paura provato dal barbaro. Gli pizzica le orecchie come un veleno, gli manda in palla i sensi. Perfino il vento sembra volerlo schernire e spaventare, soffiando in accordo con il ritmo delle risa della donna anziana, o presunta tale. No, così non va affatto bene, proprio per niente) c-c-che diavolo s-s-succede? (inizia a tremare per il freddo, proprio lui che al freddo ci è abituato, questo è proprio il colmo. Oltre a questo il senso di inquietudine non sembra attenuarsi minimamente ma sembra al contrario aumentare, al pari del freddo costante. Non riceve alcuna risposta dalle sue urla ma)>

    Zethras: [Vicoli Della Città] al contrario, solo altre risa, maligne e ferali, che non fanno presagire nulla di buono. Al contrario, invece. L'odore di gelsomino sembra intensificarsi sempre di più e se non altro adesso viene da un'unica direzione, così che il barbaro può se non altro intuire dove si trovi la donna. Si perchè ormai l'ha capito da solo che quell'odore è collegato a lei, in qualche modo. Quindi quanto più sarà vicino e tanto più lo sarà anche la donna, buono a sapersi) Paura....io???? (ringhia indispettito alle parole della donna, quando sente quella cantilena che non fa altro che irritarlo oltre misura) bada a come parli, sgualrdina, non ho di certo paura di una donna (di lei forse no, ma di quello che ella sta causando decisamente si, ha paura. Ma questo non vuol forse dire indirettamente che ha paura anche di lei? Forse, fatto sta che è sempre più spaesato. Ogni cosa sembra svanire e dalla realtà in cui si trovava fino a poco fa adesso sembra di essere in un sogno, un sogno orribile dal quale spera di svegliarsi presto. Già non ne può più)

    ATTENDERE RESPONSO

    E zethras grida in preda al terrore, forse causato maggiormente dalla perdita di due importanti sensi come l’udito e la vista o forse è colpa di quel freddo intenso che sembra mangiarsi le ossa del gigante, o forse è colpa di quel vento che ora di nuovo si fa costante, o forse ancora è colpa delle risate maligne dell’anziana che ancora non smettono. Ma all’improvviso tutto si quieta, il vento cessa di colpo e anche le risate terminano, il freddo però resta ad attanagliare il giovane come restano tutte le sensazioni sgradevoli e negative di paura e brutti presagi che ancora scuotono il suo animo; tutto tace come prima di una tempesta, tutto è calmo e piatto…ma è una calma che puo mettere solo piu ansia, perché è una calma ricca di attesa, pungente che puo solo far venire la pelle d’oca a chi la vive. Dopo attimi che sembrano ore ecco che si odono dei passi, regolari ma struscianti, accompagnati da un terzo suono però…schietto e continuo come quello di un bastone che picchia contro il selciato…tuk tuk tuk…e i passi struscianti di un anziana donna che lo seguono. La risata ora sembra piu vicina a Zethras e una luce tenue e lattiginosa appare a due metri da lui, una luce che sa fortemente di quel gelsomino che non ha mai smesso di sentirsi nell’aria, quel profumo sembrerà provenire proprio dal centro di quella luce strana che per la prima volta illumina quel buio fitto e denso. {sciocco ragazzino mortale…} dice la voce di donna anziana in tono di rimprovero quasi adirato {tu devi temermi…perché io sono colei che tutto cela e tutto sa…un indovina, una maga…} fa una lunga pausa {UNA STREGA!!!} la voce grida acuta e scoppia in una risata raccapricciante, che gelerebbe chiunque anche con 40° all’ombra. Ma nonostante egli la senta benissimo
    innanzi a se, non si avvede ancora della donna[GDR PLAY TURNI: Zethras]


    Zethras: [Vicoli Della Città] (questa calma non gli piace per niente, detesta questi momenti, soprattutto se capitano in una situazione come quella in cui si trova lui. Ha trascorso troppo tempo sui campi di battaglia per non riconoscere quella agghiacciante sensazione. E' come se ogni cosa si fermasse di colpo ed in modo innaturale, per poi esplodere violentemente di li a poco. Sono attimi di ansia, ogni volta che una battaglia sta per iniziare. Il cavaliere ricorda benissimo quelle sensazioni perchè le ha già vissute sulla propria pelle innumerevoli volte. Ma nonostante questo, sebbene vi sia avvezzo, non vuol dire che non ne risenta. Perfino uno come lui può avere paura, dopotutto e questa stramaledettissima donna, chiunque essa sia, glielo sta facendo dimostrare in più di una maniera. Maledetta lei) E' tutto quello che hai, sgualdrina? (ringhia al vuoto, sentendo solo il rimbombo della propria voce nel vuoto nero e profondo nel quale si trova. No, qualcos'altro lo sente. Oltre al freddo ovviamente che, sebbene vi sia abituato, continua a martoriarlo come se fosse una bestia feroce che tenta di divorarlo con artigli di acciaio. Ed è solo quando il barbaro tenta di concentrarsi maggiormente su ciò che sente che riesce a percepire un rumore di passi strascicati, accompagnati, anzi seguiti ritmicamente, da un suono simile a quello di un bastone. Dunque finalmente la sgualdrina ha deciso di farsi avanti. Si gira quasi di scatto, sondando il buio intorno a lui con sguardo febbrile ed impaziente, come se non attendesse altro che vedere in faccia la donna per poterle piantare la spada in gola e cuocerla al girarrosto) ma cos...? (non riesce a dire altro quando vede una luce apparire ad uno sputo da lui, una luce che porta con se quello stesso sentore di gelsomino sentito poco fa. Ma ancora non vede la donna, che accidenti significa? Inarca un sopracciglio nel sentire il tono adirato della donna che, di nuovo gli rivolge la parola) Temerti.......? (fa una lunga pausa, fingendo quasi di non aver)>

    Zethras: [Vicoli Della Città] (capito ma, poco dopo, scoppia in una fragorosa risata, una risata carica di scherno e compatimento per quella donna che avanza simili pretese) Io non temo nessuno, sia esso uomo, donna, mago, stregone o essere divino (dice in tono sprezzante sebbene i peli del suo corpo siano drizzati per lo spavento. Ma cerca di non darlo a vedere: mai mostrare la propria debolezza al nemico altrimenti verrà usata contro di te) Beh di certo non pensavo fossi una meretrice. A giudicare dalla voce direi che sei parecchio vecchia, probabilmente nemmeno un cane pagherebbe per giacere con una come te (inarca di nuovo un sopracciglio mentre quel verbo sprezzante gli esce dalle labbra. La sua voce però si blocca nell'istante in cui ode quella risata agghiacciante, che gli fa letteralmente gelare il sangue nelle vene, al punto che il suo cuore salta un battito per lo spavento) maledetta adescatrice di cani e maiali, esci allo scoperto anzichè rintanarti nelle tenebre ed affrontami a viso aperto! (urla infine verso la donna, non riuscendo ancora a vederla, nonostante ne senta la voce estremamente vicina. Gira su se stesso, lo sguardo si volge in tutte le direzioni ma ancora non la vede. Che diavoleria è mai questa?)

    ATTENDERE RESPONSO


    Il freddo continua ad attanagliare Zethras che nel mentre inizia ad imprecare contro la donna, che in risposta continua a ridere e ad avvicinarsi, i passi sembrano arrivare proprio dalla luce che ora inizia a mutare e a ondeggiare, prendendo forme umane. La luce si curva in avanti e si inizia a formare un corpo con testa, gambe, braccia mani e un bastone, si manipola la luce come un lavoratore di ceramiche modella un vaso. La risata ora viene da un punto preciso della luce che ormai ha raggiunto il giovane e lo dista solo di un metro. Il profumo di gelsomino si sente a volte piu forte a volte piu tenue, come il profumo di una donna che viene trasportato alle narici di chi ha intorno, dalla brezza primaverile. Si muove la luce, si muove come un’anziana donna muoverebbe i propri passi, ondeggiante ricurva e tremolante. Pian piano la luce inizia a prendere fattezze ancora piu umane e un corpo gobbo e magro tutto ossa inizia a comparire, la donna anziana è completamente vestita di nero, una veste semplice dai lembi della gonna sdruciti, uno scialle consumato dagli anni e dal tempo ormai diventato quasi grigio per il prolungato uso, avvolge le spalle ricurve e appesantite dagli anni, il viso è lasciato scoperto, ma il capo e i capelli sono coperti da un fazzoletto legato con un fiocco sotto la gola. Il viso che ora osserva Zethras è un volto severo e anziano, ricoperto completamente di rughe, naso adunco e anche qualche neo ripugnante sul volto. Ma gli occhi della donna verdi con sfumature marroni, hanno una vitalità che puo sembrare quella di una trentenne. La donna ora si ferma e restando ricurva poggiata al bastone a causa delle ginocchia tremolanti, guarda il cavaliere in volto {sciocco ragazzino…non si trattano cosi gli anziani lo sai? Ci vuole rispetto per loro…ma i giovani non ne hanno…eh…si …io lo so…e tu mi sembri proprio uno di quei tipi che si credono superiore a tutti…solo perché ancora sono nel fiore della gioventù} fa un sogghigno con quella bocca>>


    sdentata {ma prima o poi anche tu ragazzo diventerai come me…rugoso e brutto!} una risata maligna esce dalle labbra di lei. Fulmina di nuovo con uno sguardo gelido che farà sicuramente rizzare i peli sulla nuca al giovane, lo stomaco si stringerà nella morsa della paura, ma qualcosa accadrà nella sua bocca, la lingua inizierà a prudergli fastidiosamente, illusione? Chi sa…forse magia…{chi la lingua lunga ha…mille castighi patirà…} dice la vecchia ridacchiando, come qualcuno che la sa molto lunga. Zethras se parlerà puo comunque farlo ma con qualche difficoltà di pronuncia, come se la sua lingua fosse gonfia. [// link della strega che si trova davanti zeth: moltoautobiografica.files.wordpress.com/2010/10/streghe-di-benev... ][GDR PLAY TURNI: Zethras].


    Zethras: [Vicoli Della Città] finalmente hai deciso di mostrarti a me, vecchia sgualdrina (ghigna con tono di ostentata superiorità, nell'istante in cui nota che la luce inizia a plasmarsi fino ad assumere sembianze umanoidi. Rimane quasi paralizzato ad osservare quello spettacolo a dir poco assurdo, almeno per uno come lui che non ha mai creduto a nient'altro che alla spada ed alle armi, uno che ha sempre ritenuto qualsiasi forma di magia ed incantesimo poco più che un'inutile spreco di tempo ed energie. Gli occhi sono sbarrati nell'osservare quello spettacolo e, per un istante, è anche tentato di mettere mano alla spada e cercare di combattere quella creatura, qualsiasi cosa essa sia. Tant'è che alza pure la mano dirigendola verso l'impugnatura di Oighear ma, nell'istante in cui sta per sfoderare, qualcosa lo blocca. Scuote la testa violentemente per scacciare il pensiero che gli era balzato nella testa. Dannazione non può colpire così a sangue freddo. E' vero, quella creatura lo ha spaventato finora, gliene sta combinando di cotte e di crude ma non può colpirla così. E' un cavaliere, dannazione, a meno che la donna non si dimostri un pericolo non la può attaccare. Ma la tentazione è tanta, al punto che la mano del barbaro ancora indugia sull'impugnatrura della spada, rimanendo li ferma per tutto il tempo in cui la donna si trasforma. E di nuovo quella risata, che ora sembra essere tremendamente vicina, troppo per i gusti del barbaro che sente l'impulso sempre più irrefrenabile di sfoderare Oighear. I muscoli del braccio si tendono fino allo spasimo, gonfiandosi al massimo che è loro concesso, testimoni della lotta interiore che sta affrontando il cavaliere: sguainare ed uccidere la donna o attendere che essa si riveli un pericolo? Fortunatamente decide per la seconda opzione, non senza sofferenze però, diciamolo. Per tutto il tempo non fa che sentire ancora quel profumo di gelsomino che ora, però, non proviene più da davanti ma da punti sempre diversi, come se la donna si stesse spostando) >

    Zethras: [Vicoli Della Città] (Tutto questo non fa che sconcertare ancora di più il giovane che, colto alla sprovvista non sa più che pesci prendere, molto semplicemente. Ed infine quella mutazione sembra avere termine, lasciando che dinnanzi a lui si palesi il corpo di un'anziana donna, sorretta da un bastone. Inarca un sopracciglio il barbaro, nel notare come, dopotutto, la sua intuizione fosse giusta) Avevo visto bene allora, sei solo una vecchia rugosa (qualcosa, però, smorza la strafottenza nel tono di voce del giovane. Se il corpo della strega dimostra una fragilità quasi assoluta lo stesso non si può dire dei suoi occhi, che sprizzano letteralmente vitalità e forza, nemmeno si trovasse davanti una donna della sua stessa età) ti sbagli, vecchia. Io non diventerò vecchio e brutto come te. Anche perchè in primo luogo se ci divento mi suicido e poi...uno come me non può invecchiare. Io morirò nel fiore dei miei anni, ucciso dalla spada di un nemico, su un campo di battaglia, fiero ed orgoglioso come un guerriero deve essere. Io morirò combattendo (ma c'è qualcosa in completo disaccordo con le parole del barbaro: la presa sulla spada viene allentata fino ad essere lasciata del tutto. E questo non è dovuto solo al fatto che non intende attaccare la donna, per ora. No, c'è di più. Lo sguardo con cui lei lo fulmina gli fa letteralmente accapponare la pelle. Un pò per lo schifo nel notare quanto sia brutta, un pò anche perchè quello sguardo lo terrorizza nel vero senso del termine, facendogli ricordare sensazioni che sembrava aver dimenticato. Ma ancora una volta ecco che il suo autocontrollo prende il sopravvento, spingendolo a non mostrare nulla di ciò che sente) Ancora con queste assurde cantilene? (chiede inarcando un sopracciglio) perchè non la pianti e non mi dici...(si interrompe quasi istantaneamente quando sente di avere qualche difficoltà nel parlare, come se la sua lingua si fosse gonfiata quasi di colpo. Parlare riesce a parlare ma la sensazione che ne ricava è bella che strana) >

    Zethras: [Vicoli Della Città] che mi hai fatto, maledetta sgualdrina? (ringhia verso la vecchia, guardandola quasi come se potesse ucciderla con il solo sguardo)

    ATTENDERE RESPONSO

    Ascolta la vecchia il suo dire e lo fulmina con lo stesso sguardo di prima ad ogni suo insulto, gli occhi verdi si posano sulla spada di lui e poi di nuovo sul viso, uno sguardo freddo e penetrante, come se la donna potesse leggergli nell’anima. Quindi sulle labbra sorge un sorriso, sorriso che si amplifica man mano che Zethras va avanti con il suo dire, quindi scuote la testa la vecchina battendo per tre volte il bastone a terra {Se fossi in te ragazzino non lo direi cosi ad alta voce…chi rispetto degli anziani non avrà…una fine pessima farà…} ridacchia malefica. Qualcosa nell’aria attorno a Zethras si muove, come un tremito continuo, un tremolio che fa venire i brividi e accapponare la pelle. Paura inquietudine e brutti presentimenti e forse ha ragione perché quello che la vecchia gli ha appena detto non sembra essere una delle tante filastrocche, sembra essere una minaccia, un pericolo reale e incombente perché quello sguardo giovane e vitale per niente spento dall’età, emana una serietà quasi glaciale tanto che non si puo dire che quella donna mente. Quindi sospira l’anziana e guarda di nuovo Zethras {mostri tu coraggio come ogni giovane fa, pensa di saperne sempre piu di un anziano ma cosi non è …gli anziani sanno sempre piu di voi ricordalo, essi sono saggi, essi hanno vissuto le esperienze che ora voi vivete, essi sono i vostri occhi nel passato…} continua a guardarlo tornando silente e poi con un sorriso beffardo aggiunge {oseresti tu sfidare dunque il tempo? Saresti cosi tanto coraggioso da vedere chi dei due ha il sopravvento?} lo guarda interrogativa, ma poi l’indice della mancina libera dal bastone si alza, ricurvo rugoso e piegato dagli anni {sappi però tu giovane gigante…con il tempo non si scherza perché non si sa mai cosa ti aspetta…rifletti bene senza fretta…altrimenti sarà disdetta…} si schiarisce un po la voce {io uomo ti ho avvisato…ora a te sta decidere il tuo fato} termina cosi le sue filastrocche che ora non sono piu divertenti, ma >>


    ma sembrano l’inizio di una vera e propria sfida, contro qualcuno, contro qualcosa…cosa farà a questo punto Zethras? Sfiderà il tempo correndo i rischi che comporta…o si tirerà in dietro…a te la mostra eroe della storia…[GDR PLAY TURNI: Zethras]


    Zethras: [Vicoli Della Città] (di nuovo quello sguardo agghiacciante, sguardo che però, stavolta, il giovane sembra sostenere. La guarda fissa negli occhi come a farle capire che si ha paura ma che non teme le conseguenze delle proprie azioni o delle proprie parole. Lo sguardo è cupo e fiero, uno sguardo che solo uno come lui, uno che sfiderebbe perfino gli dei senza paura, può avere. Ma nonostante questo sente ancora quel senso di paura, un'ansia inspiegabile che lo sta portando, dopotutto, a dare ascolto alle parole della vecchia. Vuole vedere fin dove la strega è in grado di spingersi ma sembra che per il momento sia inoffensiva. Anche se, deve ammetterlo, dopo quell'ultima filastrocca pronunciata dalla donna, il barbaro ha iniziato a percepire un reale senso di pericolo, come se, insomma, non fosse solo fumo ma ci fosse anche dell'arrosto in quelle parole) A quanto pare fai sul serio, vecchia (il tono spavaldo è scomparso, si è fatto più serio. Si è tranquillizato almeno un poco, nell'istante in cui ha capito che ciò davanti a cui lo sta mettendo davanti la strega è qualcosa di reale e pericoloso, che potrebbe condurlo a fare una fine assai brutta) Hai la mia attenzione (e a questo punto la strega potrebbe pure dire, a buon titolo: era ora!) Vediamo fin dove vuoi arrivare (il resto del discorso lo ascolta con una certa attenzione, soprattutto quando la donna parla di sfidare il tempo, gli effetti che potrebbe avere su di lui.Scuote appena la testa, quasi fosse contrariato. Non lo è, non completamente almeno) Tu non capisci...(inizia a dire in tono pacato, sebbene nel suo animo permanga quel costante senso di paura. E non c'è solo quello, ancora trova difficoltà a parlare, ma cerca di esprimersi come meglio può) Io non ho paura di sfidare nessuno. Uomo, donna, stregone, guerriero o dio. Te l'ho già detto prima, non temo nulla di tutto questo. Ma questi sono avversari che, in un modo o nell'altro si possono affrontare, perchè hanno una forma, hanno un aspetto concreto. Perfino gli dei, con)>

    Zethras: [Vicoli Della Città] (tutte le loro statue sparse per il mondo hanno una raffigurazione terrena e per quanto sembri impossibile io sono convinto che esista un modo per avere ragione anche di quel branco di schifosi, ma...(ferma appena il proprio dire, il tono di voce è glaciale e secco, nessuna emozione traspare dalle sue parole. Le braccia si incrociano sul petto e lo sguardo va a ricambiare quello della donna, fissandosi nel suo. Si erige dinnanzi a lei ben eretto, in tutta la sua statura e quindi, solenne ed orgoglioso, proferisce la propria risposta) Dammi una spada, una qualunque, e mi getterò contro qualsiasi nemico, perfino contro gli dei, senza provare il minimo timore. Ma questo perchè posso vedere questi nemici, posso farmi un'idea di loro, posso odiare la loro immagine. Del tempo cosa posso vedere? Nulla. Certo, possiamo misurare il suo scorrere, possiamo farci un'idea di cosa sia realmente ma è un avversario che supera perfino gli stessi dei, perchè assai più crudele e sadico. Non possiamo fermare il tempo, non possiamo impedirgli di scorrere. Nessuno può farlo, nemmeno gli dei stessi. Quindi la mia risposta è semplicemente un forse. Perchè io potrei anche sfidare il tempo, certo, ma sarebbe l'unica di tutte le mie battaglie che saprei di perdere in partenza. Per questo poco prima ti ho detto che se non morirò per mano di un nemico ma mi ritroverò ridotto come te allora mi suiciderò io stesso. Perchè quello sarebbe l'unico vero modo di combattere: morire. In nessun'altro modo si può sfidare il tempo (continua quindi a guardarla negli occhi, attendendo una risposta al proprio discorso)

    ATTENDERE RESPONSO


    La vecchia sembra ascoltare con attenzione le parole del cavaliere, ne ascolta tutto il discorso e sbuffa infine scuotendo la testa {Sei giovane…e molte cose non sai…il tempo si diverte… al tempo piace giocare con chi si dimostra un degno avversario…il suicidio a lui non piace...ma comunque egli qualcuno vuole sfidare…e te ha scelto come rivale…uomo forte duro e coraggioso…nessun sfidante puo renderlo piu orgoglioso… Puoi tirarti sempre in dietro e nulla ovviamente ti accadrà…} sorride la vecchina {ma non esser sicuro di perdere perché come gia ti ho detto dal tempo non si sa mai cosa ci si puo aspettare…e di sicuro faresti un buon affare…quindi se la tua decisione avrai finalmente preso iniziamo codesta sfida… rischi molto ma non la vita…} gli dice la vecchina guardandolo con attenzione. Una folata violenta di vento si alza agitando le vesti di lei e i capelli di Zethras che ora non avvertirà piu la fastidiosa sensazione alla bocca, anzi ora riuscirà a parlare bene. Era stata una punizione per aver parlato troppo quella che il giovane ha subito e forse gia se ne era reso conto da se, ma ora sembrava aver iniziato a ragionare e la vecchina lo aveva capito e quindi liberato dal fastidio…solo un illusione forse…chi sa….Il buio trema attorno al cavaliere, inizia a ritirarsi lentamente verso l’anziana signora come un velo che viene tolto da sopra una lanterna, e infatti ora attorno ai due appare un altro ambiente. Il buio pesto si era trasformato in bianco latte, bianca luce, bianche pareti, cielo e terreno uniti in un'unica stanza…niente luna niente stelle ancora, solo quel bianco quasi accecante. Quando gli occhi di lui si saranno abituati al cambio improvviso di luce avvenuto con quella strana folata di vento al gelsomino, la vecchina continuerà a parlare {è giusto ciò che tu dici…il tempo non ha sostanza…ma ama l’astuzia…quindi inizia cosi il cammino…e affrontalo da vicino!} la vecchina ora colpirà a terra per tre volte con il bastone e si schiarirà la voce>>


    proferendo {Un animale vi è a questo mondo… al mattino egli ha quattro zampe…al mezzo di ne possiede solo due…ma quando la sera cala sulle terre…egli di gambe ne può contare tre…tu sai dirmi chi codesta creatura è?} Forse zethras si chiederà perché mai il tempo ha scelto proprio lui, ma nessuno puo dire con certezza cosa il Tempo puo desiderare che accada, esso è variabile…esso è imprevedibile…ma sa per certo che Zethras non è tipo da tirarsi facilmente in dietro quando una sfida gli vien lanciata ….e quindi ora cosa farà Zethras…ha ancora la possibilità di andarsene e di rifiutarsi, ma potrebbe continuare e vedere ove questa sfida porterà. [GDR PLAY TURNI: Zethras]


    Zethras: [Spazio Ignoto] Il suicidio non piace nemmeno a me, vecchia: non temo la morte ma nemmeno mi getto tra le sue braccia (commenta duro alle parole della strega, osservandola con aria truce ed incrociando le braccia al petto) Come ti ho già detto io morirò ucciso dalla spada dei miei nemici, nessun'altra morte è fattibile per uno come me (inarca un sopracciglio quando la vecchia continua il suo discorso. Come accidenti può, il tempo, ritenere lui un degno avversario? Chiariamo, non si sottovaluta il barbaro. Lui di autostima ne ha, e nemmeno poca. Sfiderebbe perfino gli dei stessi se avesse l'occasione per farlo e probabilmente sarebbe capace di sputare loro in faccia se solo li avesse abbastanza vicini ed a portata. Ma ciò non toglie che si ritenga sorpreso dalle parole della vecchia. Lui gli dei li sfiderebbe apertamente ma dubita che gli stessi dei farebbero altrettanto con lui. Per quanto forte, caparbio e sicuro di se rimane pur sempre un uomo, con tutti i limiti che ne conseguono. Ed è risaputo che gli dei sono sempre così superbi da non considerare un misero essere umano alla loro altezza, qualunque cosa accada. Il che significa che non lo ritengono nemmeno degno di sfida, probabilmente. E per lui il tempo è alla stregua di un dio, quindi ancora qualche interrogativo rimane nella mente barbara e primitiva del cavaliere) Il tempo...ritiene me, un barbaro del nord, un degno sfidante? (chiede con un ghigno divertito per poi prorompere in una fragorosa risata. Una risata divertita e sincera, come non ne faceva da tempo. Ma oltre all'ilarità, nella sua voce, è ben udibile un certo tono di scherno ed arroganza, tipica dei giovani, di chi sfida chiunque senza pensieri, sicuro di se) E sia, dunque, accetto la tua sfida, vecchia. Voglio proprio vedere se ho così tanto da guadagnare, come tu affermi. Fai il tuo gioco (la guarda con un lampo di follia negli occhi, mentre lo scenario intorno a loro pare cambiare. Dalle tenebre totali ora sono passati al bianco assoluto. L'espressione sul)

    Zethras: [Spazio Ignoto] ( volto del barbaro si fa spaesata per qualche istante, si guarda intorno senza ben capire cosa accidenti stia succedendo. Ma ormai ha capito che quella vecchia è capace di simili prodigi, quindi non se ne preoccupa più di tanto. La guarda quindi e ne ascolta l'indovinello con stupore sempre crescente. Ora le cose si fanno assai dure, decisamente. Non è portato per gli indovinelli, lui. Il massimo che ci si può aspettare è un: "ho tre nemici, come li uccido con un colpo solo?". E basta. Però ora è in gioco, deve ragionare e cercare di capire cosa voglia dire quell'assurdo indovinello che la vecchia gli ha posto. Un essere che al mattino ha quattro gambe, al mezzo ne ha due ed alla sera ne ha tre. Che razza di bestia è? Ha viaggiato molto, ha visto e sentiro parlare delle peggio creature, quasi può dire di averle conosciute tutte. Ma mai ha udito di ciò che la vecchia gli propone. No. L'espressione del cavaliere si fa pensosa, inizia a spremere le meningi per cercare di trovare una soluzione all'enigma, anche se sembra essere difficile. Lo sguardo vaga quasi senza sosta nei dintorni fino a che, infine, non va a posarsi sulla strega. Ed è allora che lo coglie un pensiero, facendogli assumere un'espressione di sorpresa. Ma certo, come può non averci pensato prima? Che razza di idiota. Un ghigno si apre sul suo volto e di nuovo l'espressione sul suo viso rasenta la follia, prima che inizi a dare la risposta) Mi hai quasi giocato, vecchia, lo ammetto. Ma la risposta è semplice dopotutto: tale essere altro non è che l'essere umano. Al mattino, quando nasce, cammina a carponi come le bestie. Al mezzo, nel fiore dei suoi anni e nel massimo della sua prestanza fisica, cammina su due gambe, come faccio anche io. E alla sera, nella vecchiaia....(indica la vecchia con un cenno del capo) E' come te, cammina sorreggendosi al bastone, ritrovandosi così a tre zampe (non chiede nemmeno conferma del suo ragionamento, è sicuro della bontà del suo ragionamento, sebbene qualche dubbio)

    Zethras: [Spazio Ignoto] ( permanga in lui. Attende quindi una risposta, fissando la vecchia negli occhi)

    ATTENDERE RESPONSO
    Ascolta ancora il dire del cavaliere e gli occhi verdi si alzano di scatto piantandosi in quelli del giovane {vedo che non ti è bastata la punizione di prima stolto di un giovane…taci e non discutere cosa il tempo ha deciso per te...e fidati… il mio è solo un avvertimento… perché prima o poi questa tua arroganza ti farà fare una brutta fine} alza il dito indice ricurvo in segno d’ammonimento. Quindi quando lui accetta la sfida annuisce, ma l’espressione seria resta sul volto rugoso. Attende cosi osservando il giovane lo scorrere lento dei minuti di riflessione che egli si prende per rispondere, lo sguardo rimane sul viso di Zethras in attesa, nessun segno d’impazienza o di fretta è come se nulla potesse scalfire quella calma e quell’aria severa. Poi finalmente lui risponde all’indovinello e dopo qualche attimo di attesa la vecchina alza da terra il bastone e batte nuovamente tre volte con l’estremità inferiore, su quel bianco pavimento. Tok Tok Tok… e qualcosa nell’aria inizia a vibrare, formicolerà la pelle di Zethras, brividi fastidiosi scuoteranno il suo corpo giovane e nel fiore degli anni, ma non sarà l’unica cosa che egli avvertirà. Il vento ora si alza di nuovo e di nuovo quel profumo di gelsomino si fa intenso e quasi nauseante nell’aria attorno a loro due, ma niente attorno a lui sembra agitarsi, cosa che non si puo dire della vecchina le cui vesti vengono violentemente scosse da quell’aria che il cavaliere avverte soltanto sfiorargli la pelle. Qualcosa accade all’anziana donna, il suo viso e le sue mani inizieranno a perdere ogni ruga, la pelle tornerà rosea e liscia, morbida come quella di una giovane donna di non piu di trenta inverni…ma solo questo cambierà in lei, nient’altro… anche l’espressione resta immutata come se quel cambiamento non l’avesse scalfita minimamente, ne in positivo ne in negativo. {bene giovane…un indovinello hai risolto e il primo gradino hai salito, ma ora è giunto il tempo di affrontare il secondo…} continua ad andare avanti>>


    con quella che sembra una missione…{un nuovo enigma il tempo ti pone…prova anche sta volta a darmi la tua opinione…} batte di nuovo tre volte il bastone a terra e pronuncia {In un regno molto lontano un giovane bardo venne condannato, la morte per lui era certa perché abusato aveva di una servetta… Il re, sapendo che era menzogna perché egli stesso aveva la colpa e stimando comunque quel povero bardo, decise di alleviare l’ingiusta pena e il minimo che poté fare, fu far scegliere al malcapitato il modo in cui trapassare. La mattina dell'esecuzione, sul patibolo, il re allora chiese: "Di che morte hai deciso di perir?" E lasciando tutti a bocca aperta, il bardo la vita si tenne stretta...e tu mio giovane uomo, mi sai dir cosa rispose quel giovane bardo al re menzognero?} [GDR PLAY TURNI: Zethras]


    Zethras: [Spazio Ignoto] (all'ammonimento della vecchia non presta la minima attenzione, limitando a rivolgerle un cenno stizzito come unica risposta. La guarda impaziente di conoscere il responso della risposta che ha dato e proprio in quell'istante qualcosa sembra cambiare. Non solo in lui, che avverte di nuovo quell'intenso profumo di gelsomino, ancora più di prima, talmente intenso da causargli anche un conato di vomito che però lui reprime come meglio può, cercando di non darlo nemmeno a vedere. La cosa che lo sciocca di più è avvertire quella brezza intorno a se e quel formicolio fastidioso sulla pelle. Non tanto per la sensazione in se, quanto piuttosto perchè se per lui si tratta di una brezza di poco conto e di qualche brivido fastidioso, la reazione che sembra scuotere la vecchia sembra essere immensamente più violenta. Davanti agli occhi del barbaro, che assume un'espressione sempre più esterrefatta ad ogni istante che passa, la strega inizia a mutare in una donna che apparentemente si porta sulle spalle pochi più inverni dei venticinque che gravano su di lui) Vecchia, perchè non rimani sempre sotto queste spoglie? Attireresti senza dubbio più uomini e....(non fa in tempo a finire la propria frase che la strega riparte con il secondo indovinello, causando nel barbaro una reazione che potrebbe essere definita tranquillamente come insofferenza. Alza gli occhi al cielo, un chiaro cenno che sta ad indicare un pensiero del tipo "ma chi me l'ha fatto fare, accidenti a me". Ed in effetti è proprio questo che sta iniziando a chiedersi il baldo cavaliere. Ma ormai è in gioco, non gli resta altro che giocare. Ascolta con crescente impazienza il breve racconto della donna, già cercando di elaborare qualche soluzione man mano che l'indovinello procede. Stavolta la soluzione è meno ovvia ma, forse, può riuscire a cavarne qualcosa. In che modo una persona potrebbe scegliere la propria morte e rimanere in vita? Il concetto stesso sembrerebbe negare una simile possibilità eppure qualcosa)>

    Zethras: [Spazio Ignoto] (ci deve essere o l'indovinello avrebbe senso. Per qualche istante nella testa del barbaro balena l'idea che la strega voglia giocarlo, arriva perfino a pensare che l'indovinello non abbia soluzione e che sia tutta una burla ai suoi danni. Inizia a camminare avanti ed indietro in quello spazio bianco, con un'espressione così meditabonda e concentrata che probabilmente chiunque lo conosce rimarrebbe di stucco nel vederlo così riflessivo. Mai il cavaliere ha dimostrato una simile capacità di ragionare, in nessuna occasione. Rifletti, deve pur esserci una soluzione logica, non può che essere così. Ha scelto il modo in cui sarebbe morto ma è rimasto in vita ugualmente. Come accidenti può...) Maledette le viscere del dannato inferno! (ringhia il gigante alzando gli occhi al cielo ed allargando le braccia. Sul suo viso campeggia un ghigno diabolico, che viene ora rivolto verso la strega) Te li sai scegliere bene, gli indovinelli, strega (dice guardandola di sbieco per poi dare la soluzione a quel secondo enigma) Il bardo scelse di morire di vecchiaia. Questo perchè il re fu stupido e gli chiese di scegliere il modo in cui sarebbe morto. Non gli ha chiesto come preferiva essere ucciso, ma bensì come preferiva morire. E dicendo che preferiva morire di vecchiaia si è salvato la vita, perchè il re non aveva altra scelta che lasciarlo andare e fare così in modo che il tempo, proprio colui che ora mi sta sfidando, decretasse a suo piacere il momento della morte del bardo (di nuovo, come prima, guarda negli occhi la strega, aspettando l'ennesimo responso a quell'indovinello. Nemmeno stavolta è sicuro, ma il ragionamento fila, almeno ai suoi occhi e quella gli sembra decisamente la risposta più logica ad un simile indovinello)

    ATTENDERE RESPONSO

    Il giovane torna a crucciarsi di nuovo, inizia a camminare avanti e indietro senza prestare piu attenzione alla vecchina che però dal canto suo non smette di osservare con espressione impassibile il ragazzo. Dopo lunghi minuti di attesa finalmente Zethras risponde rivolgendole un ghigno malefico, la donna non reagisce, serio il volto nessun sorriso, niente puo far capire al cavaliere se il suo ragionamento è giusto od errato…quindi la soluzione all’indovinello arriva e la donna come gia fatto in precedenza alza il bastone e colpisce tre volte a terra con l’estremità, segnando anche sta volta il termine della seconda prova. Questa volta però non accade niente di visibile,anzi a zethras sembrerà che nulla sia mutato attorno a lui a parte il leggero odore di gelsomino che ancora permane nell’aria, si accorgerà di qualcosa solo quando l’anziana donna parlerà di nuovo {E anche il secondo gradino è stato da te scalato, quindi il terzo è giunto il momento di affrontare….preparati per una nuova sfida giovane cavaliere e il tuo avversario non far aspettare…} la voce della vecchia infatti non sembra piu quella roca e stridula che fino a poco prima aveva, ma è giovane e chiara, come quella che ha una giovane donna, calda e morbida. Ma il corpo di lei resta curvo e sgraziato, ancora le dita sono contorte, le gambe ancora sono fragili ed ella deve ancora sorreggersi al bastone. Batte quindi altre tre volte il bastone quindi procede ancora con il terzo indovinello, non fa nemmeno caso all’insinuazione che egli fa sul suo aspetto, troppo impegnata a compiere ciò che deve. {All’esterno di una locanda vi è un cavallo, esso è attaccato ad una corda lunga cinque metri. Dietro il cavallo, a sei metri distante, c‘é una balla di fieno. Senza strappar la corda il cavallo mangia quel fieno…or dunque mio giovane sfidante mi sai dir il perchè?}[GDR PLAY TURNI:Zethras]

    [Modificato da Ascalyn 25/08/2011 05:29]
    [§ Il Giglio Nero - Ascalyn Syrus §]


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    Ascalyn
    Post: 315
    Città: ROMA
    Età: 33
    Sesso: Femminile
    00 25/08/2011 05:27
    (continua...)
    Zethras: [Spazio Ignoto] (sembra aver dato la risposta corretta, almeno così pare. Non ha subito conseguenze strane dopo aver risposto, non è avvenuto nessun cambiamento palese in lui ne in quello che lo circonda. Perfino le sensazioni che avvertiva poco fa sembrano non manifestarsi nuovamente, fatta eccezione per quel lieve odore di gelsomino che ancora permane nell'aria intorno a lui. Solo la strega sembra subire qualche cambiamento, che stavolta interessa la sua voce. Essa infatti appare alle orecchie del barbaro morbida ed aggraziata, come quella che una donna poco più grande di lui può avere. Si batte appena la mano sulla tempia, notando come la strega non abbia assunto l'aspetto di una giovane, come prima gli era sembrato di vedere, ma bensì ha solo perso le sue rughe. Solo la sua pelle sembra aver subito qualche cambiamento. Ed ora la voce. Sembra quasi che ad ogni risposta corretta la strega ringiovanisca, assumendo poco a poco forme ed aspetto di una donna giovane ed avvenente. Certo, è curioso di vedere che aspetto potrà assumere la donna una volta risposto correttamente a tutti gli indovinelli. Non tanto perchè pensa di poterne essere attratto, quanto piuttosto per il fatto che qualcosa gli dice che nel mutamento della strega vi è in qualche modo il motivo di tutta questa tiritera che gli sta facendo fare) Dimmi una cosa, donna (dice fiero e pacato, incrociando le braccia al petto) Ho notato che ad ogni risposta corretta che do tu ringiovanisci un pezzo per volta. Prima la tua pelle, ora la tua voce. Hai detto che questa è una sfida tra me ed il tempo, quindi immagino centri qualcosa con il tuo ringiovanimento. Non mi starai per caso usando per tornare giovane, vero? (la sua ultima domanda ha un che di minaccioso, come se volesse dirle che in caso di risposta affermativa alla donna, vecchia o giovane che sia, spetta una morte orrenda per sua mano. Ma per il momento decide di stare al suo gioco, vuole vedere fin dove vuole arrivare questa vecchia intrigante. Dopotutto una sfida)>

    Zethras: [Spazio Ignoto] (è pur sempre una sfida, sia essa combattuta con la spada o con le parole. Certo, lui preferirebbe avere una spada e qualche nemico da scannare, ma in mancanza dei buoi vanno bene anche gli asini, no?) Questa volta mi hai deluso, donna (ghigna beffardo, dopo aver sentito l'ennesimo rompicapo che la donna gli sottopone) Credevo che mi proponessi qualche enigma più complesso a dire il vero. Questo è fin troppo semplice per me, che sono così abituato a viaggiare e possiedo un cavallo (fa lo spavaldo, ma ancora non ha ben chiara la soluzione. Certo, sa di esservi vicino ma non ha la certezza di avere la risposta corretta. Forse è proprio per questo che esita a rispondere, prendendosi qualche istante per riflettere. Ed infine, con un ennesimo ghigno, una nuova risposta viene data alla strega. Il barbaro reclina di lato la testa, facendo scrocchiare le ossa del collo e quindi la guarda fisso negli occhi, mentre le sue labbra si muovono nel pronunciare la soluzione) Come ti dicevo è semplice: il cavallo può mangiare il fieno senza spezzare la corda semplicemente perchè la corda è legata a lui ma non è fissata da nessuna parte. Tu hai detto che il cavallo è legato ma non hai specificato se fosse assicurato a qualcosa, questo mi porta a dire che deve essere libero di muoversi e che quindi sia in grado di mangiare il fieno posto sei metri da lui, nonostante la corda sia lunga appena cinque metri (per l'ennesima volta guarda negli occhi la donna, aspettando una risposta, fin troppo sicuro, stavolta, di aver azzeccato la risposta giusta. Non si può ingannare uno come lui, no, almeno non su questo)

    ATTENDERE RESPONSO


    E ancora una volta attende con pazienza che il cavaliere risponda al terzo indovinello, nessun segno di turbamento nello sguardo freddo della donna che ora ha un aspetto bizzarro, il corpo cosi ricurvo d’anziana, ma con la pelle e la voce di una trentenne, tanto strana da sembrare uno scherzo della natura, un assurdo abominio, come se gli Dei si fossero divertiti a giocare agli esperimenti. Qualcosa inizia ad intuire forse il barbaro del nord, ma la vecchia lo guarda impassibile e con quella voce flautata ma sempre fredda favella {ogni cosa ha il suo tempo…} resta enigmatica la giovane-anziana donna mentre torna attenta alla nuova risposta che non tarda questa volta ad arrivare, semplice e ovvio sembra l’indovinello, ma non sta alla strega dire il suo parere, gia…lei è solo una serva …lei è solo una schiava del tempo ma come detto al cavaliere tutto ha un suo momento ed il momento delle spiegazioni ancora non è giunto…la missione deve essere ancora compiuta del tutto. Ascolta quindi il dire di lui e nessun segno d’assenso o di negazione viene rivolto, ma di nuovo dopo qualche attimo il bastone si alza e colpisce tre volte a terra concludendo anche la terza sfida. Attorno a Zethras si alza nuovamente quel vento dolcemente profumato e scuote di nuovo violentemente la donna che questa volta torna in una postura ben eretta, scompare la gobba sulla schiena, le gambe si drizzano e tornano a sorreggerla da sole senza bisogno di quel vecchio bastone. I muscoli si tendono sotto la pelle morbida e pallida di quella che ora ha le fattezze di una donna giovane ma dall’aspetto ancora trasandato e strano, non completamente ringiovanito. Infatti da sotto il fazzoletto nero che copre il capo della donna spuntano ciocche di capelli grigi e sbiaditi dal trascorrere del tempo, e anche le vesti ancora sono quelle che si addicono solo ad una vecchia megera e non ad una donna nel pieno delle forze. {Anche il terzo gradino è stato scalato ora è giunto il tempo dell’ultima sfida contro>>


    il mio Signore, il mio padrone, or dunque affettati e concentrati…è facile ma non banale ciò che io ti sto per raccontare} quindi torna a percuotere il terreno per le solite tre volte con il bastone e si appresta a proferire quello che sembra l’ultimo enigma{ Questa cosa ogni cosa divora, ciò che ha vita, la fauna, la flora…i re abbatte e così le città, rode il ferro, la calce già dura e dei monti fa una pianura}[GDR PLAY TURNI: Zethras].


    Zethras: [Spazio Ignoto] (tutto sembra ripetersi come prima, di nuovo quel lieve profumo di gelsomino, quel vento lieve che, al contrario di quanto fa con lui, scuote violentemente la donna facendole compiere un altro passo evolutivo per così dire. E' come se ad ogni scalino che egli risale, rispondendo agli indovinelli, anche lei salisse una scala invisibile, con ogni gradino corrispondente ad un suo parziale ringiovanimento. Ora il barbaro ne è sicuro: dalle sue risposte dipende il mutamento della donna ed ha come l'impressione che ella si stia servendo di lui per ringiovanire. Forse ha stipulato un patto con il tempo stesso: il ritorno alla giovinezza in cambio di una sfida contro qualcuno, una sfida ad indovinelli. E l'avversario prescelto sembra essere proprio lui ma se questa è la realtà dei fatti qualcosa lo porta a pensare che tutto ciò che ne ricaverà lui sarà semplicemente un pugno di mosche. Ma ormai siamo agli sgoccioli, non gli rimane che terminare quell'assurdo gioco, vedere qual'è il suo fine ultimo e capire quali effetti e conseguenze avrà su di lui) Se ti prendi gioco di me....(di nuovo la minaccia nemmeno troppo velatamente. Come si può pretendere che uno come lui, che non mostra rispetto nemmeno per gli dei, mostri deferenza per una vecchia rimbecillita? Tanto più che ora quella vecchia sta assumendo sempre di più le fattezze di una donna giovane) Ma sono troppo curioso di scoprire il tuo gioco, voglio vedere fin dove ti spingerai con le tue diavolerie, donna. (la mano sinistra si poggia quindi sull'impugnatura della spada, pronto ad estrarla ed a trucidare la strega nel caso presagisca un inganno da parte sua. E' parecchio suscettibile su queste cose ed ora ne sta dando la riprova) Bene, sentiamo il tuo ultimo indovinello (e sarà davvero l'ultimo se i dubbi di zethras si riveleranno corretti, perchè la vita della strega terminerà proprio li, in quel luogo. Di nuovo non ha altra scelta che ascoltare e ponderare l'indovinello che ella gli propone. Facile ma non banale)>

    Zethras: [Spazio Ignoto] ( lei. Eppure il barbaro non trova una soluzione logica, non subito almeno. Qualcosa di onnipotente sembra, in grado di appiattire perfino le montagne e corrodere il ferro e la pietra. Cosa può mai essere così potente da effettuare tali prodigi? Rimugina il cavaliere, riflette e pondera ogni possibile soluzione, fino a che, come un fulmine a ciel sereno, la soluzione non gli appare chiara, ovvia così come sembrava. Un'altra fragorosa risata prorompe dalle labbra del giovane guerriero, che reclina la testa all'indietro in modo quasi teatrale ed ostentato, dando a vedere di aver intuito la soluzione dell'enigma) donna, dovresti porli meglio i tuoi indovinelli. Questo indovinello ha un'unica risposta possibile, così come tutti gli altri. Ma tu stessa mi hai fornito indizi per risolverlo nell'arco della nostra sfida, dall'istante in cui ci siamo incontrati fino ad adesso. E l'ultimo indizio me l'hai dato non pronunciando il nome del tuo padrone, perchè proprio lui è la soluzione dell'enigma. Il tuo padrone è il tempo e sempre il tempo è la soluzione di tale enigma. Solo il tempo stesso è in grado di compiere i prodigi che tu mi hai elencato, solo lui può appiattire montagne, disfare ferro e pietra, distruggere re e città, divotare uomini, bestie e piante. Ogni cosa, con lo scorrere del tempo deperisce, marcisce e muore, perfino la più solida e forte. Anche io, con il passare del tempo, deperirò ed infine morirò, sebbene io desideri che la mia morte avvenga in battaglia. Quindi la mia risposta è: il tempo (e stavolta è proprio sicuro, non possono esserci altre soluzioni possibili. Certo, un dio potrebbe compiere simili prodigi, per quanto il barbaro li disprezzi deve comunque ammettere che si tratta di esseri onnipotenti. Ma questa è una sfida contro il tempo e quindi non può che essere esso stesso la soluzione all'ultimo enigma. Tramite il tempo la strega è avvizzita ed invecchiata, divenendo come il cavaliere la vide la prima volta. E proprio tramite una sfida contro)>

    Zethras: [Spazio Ignoto] (il tempo ella sta ringiovanendo. Quante altre possibili soluzioni esistono? Nessuna, a parere suo)

    ATTENDERE RESPONSO


    Attende di nuovo, blatera il giovane, la minaccia continuamente, ma lei impassibile stringe le dita ora lisce e affusolate attorno al bastone fin quando egli non decide di darle una risposta all’indovinello. Quindi una volta che anche l’ultima sfida è stata compiuta il bastone si alza un'altra volta ma resta per qualche attimo sospeso prima di cadere giu una prima volta, poi viene alzato una seconda e dopo qualche attimo ricade a percuotere la terra, di nuovo in fine si alza per cadere ancora con un ultimo tok che echeggia nell’aria attorno a loro. Il bianco trema attorno a loro, il vento ora si fa prepotente e non scuote violentemente solo i vestiti della donna, ma scuote anche quelli di Zethras, l’odore di gelsomino viene questa volta seguito dai petali dello stesso fiore, che come fiocchi di neve candidi volteggiano nell’aria attorno ai due…ma qualcosa di strano e magico accade, essi iniziano a vorticare e ad accumularsi attorno alla donna in un vortice simile ad un mulinello d’aria. I petali bianchi avvolgono la strega nascondendola completamente alla vista di Zethras, una luce dorata e forte inizia a brillare all’interno del vortice e un suono di mille campanellini si ode nell’aria mescolato al soffio del vento. Poi come tutto è iniziato ora termina… il vento si quieta e i petali si bloccano sospesi nell’aria come un muro cilindrico attorno alla donna, poi lentamente partendo dall’alto e poi proseguire verso il basso, si sgretolano atterrando ai piedi di quella che ora ha l’aria di una donna di trenta inverni, di bell’aspetto, una chioma bionda e morbida tenuta sciolta attorno ad un fisico snello non troppo alto e dalle curve morbide di donna. Anche gli abiti sono diversi, ora indossa una veste di fattura fine, con ricami e merletti il tutto di un bel colore porpora, dalla scollatura non molto vistosa si intravede un piccolo ciondolo d’oro a forma di clessidra tenuto al collo da una catenina dello stesso materiale. Sul viso si stende un leggero sorriso >>


    sereno e grato, anche il bastone prima ricurvo e nodoso ora è divenuto un legno liscio e solido con in cima incastonata una pietra dello stesso colore del vestito. Tutto sembra mutato in quella donna, tranne gli occhi che restano quelli che il cavaliere aveva gia visto. [//immagine della strega: www.thegossipers.com/wp-content/uploads/2011/05/beastly... {Mio giovane cavaliere tutte le sfide sono state superate da te con egregia maestria…e ora è giunto il momento delle spiegazioni e della ricompensa…} l’indice sinistro si alza {una cosa voglio dirti prima che tu possa estrarre la spada…} accenna alla mano di lui sull’elsa {non ti ho usato e ne ti ho voluto ingannare…quindi ti prego lasciami spiegare…} torna silente la donna…[GDR PLAY TURNI:Zethras]


    Zethras: [Spazio Ignoto] (Sgrana gli occhi il barbaro nel notare l'improvviso mutamento nell'ambiente circostante. Lo spazio intorno a loro sembra tremare ed un vento inarrestabile, talmente forte che costringe il cavaliere a portarsi il braccio destro dinnanzi agli occhi, incapace di tenerli aperti a causa del vento. La mano, come in una reazione istintiva, si serra ancora più saldamente sull'impugnatura della spada, come se presagisse qualcosa. Quando riesce a riaprire gli occhi, infine, ciò che vede lo lascia completamente sbigottito. Petali bianchi iniziano a manifestarsi, a seguito dell'odore di gelsomino che mai ha abbandonato i sensi del barbaro da quando tutto questo è iniziato. E quando i petali iniziano a vorticare intorno alla figura della donna come un mulinello, nascondendola alla vista del cavaliere, il suo sguardo si sgrana per la sorpresa, come se davvero non credesse a ciò che vede, convinto di trovarsi ancora in un sogno, ora più di prima. Ode il suono dei campanellini, si, ma non vi pone eccessiva attenzione, concentrato com'è nell'osservare il mutamento lento ed inesorabile che sembra avvenire nel corpo della donna. Poco a poco ella sembra ringiovanire ed acquistare vigore e giovinezza, apparendogli infine come una donna di appena trenta inverni. Ogni cosa di lei sembra essere mutata, a partire dall'aspetto fino ad arrivare al vestiario e perfino il bastone che la sorregge. Solo lo sguardo sembra non essere mutato, rimanendo lo stesso di poco prima. Per qualche istante il barbaro rimane completamente sbigottito da quella visione. Non è una donna particolarmente bella, almeno ai suoi occhi, ma ciò non toglie che possa essere stupito nel notare un simile mutamento in lei. Dopotutto l'aveva vista come una vecchia grinzosa e ben poco attraente fino a poco prima. Ciò che sta vedendo ha dell'incredibile ai suoi occhi. Un particolare balza agli occhi del cavaliere: la catenina con il ciondolo a forma di clessidra. Non gli ci vuole poco a riunire tutti i tasselli del mosaico)

    Zethras: [Spazio Ignoto] Mi hai usato! (ringhia furente verso di lei, rinsaldando la presa sull'impugnatura della spada, con una tale intensità che le nocche sbiancano visibilmente. Ma qualcosa nuovamente lo blocca, facendolo desistere dal suo intento omicida nei confronti della donna che si trova davanti. Forse è quel suo sorriso che esprime gratitudine, forse semplice curiosità di sapere cosa c'è dietro a tutto questo. Fatto sta che per quanto serri la presa sulla spada non giunge mai ad estrarla, limitandosi a guardare la donna con sguardo truce e cupo) Molto bene, donna, dammi le tue spiegazioni (ringhia guardandola con il veleno negli occhi, come se potesse ucciderla colo con lo sguardo) Parla (dice secco verso di lei, attendendo con impazienza la sua spiegazione e pregando per lei che la risposta lo soddisfi, pena la morte immediata)

    ATTENDERE RESPONSO


    Osserva le reazioni comprensibili del barbaro che sembra dapprima sorpreso e poi sempre piu stupito fino a diventare feroce nell’espressione e nello sguardo. Il sorriso sul volto di quella donna diventa amaro e il capo si china quasi in segno di scusa, comprende la reazione di lui, chiunque avrebbe reagito a quel modo. Quindi prende un bel respiro la strega, respiro che alza e abbassa lentamente il petto di lei che torna a guardarlo con quegli occhi verdi dalle sfumature marroni {bene…il mio nome è Jasmine McSteker…la strega del Gelsomino…e ciò te lo puo dire anche il mio stesso nome che significa proprio questo…sono ed ero un indovina e una strega… il mio lavoro era creare infusi con le erbe per far passare malanni, creare pozioni, veleni…e fare piccole magie…ma un giorno aime…} sospira {trovai un cofanetto, avevo solo trenta inverni…all’interno di questo cofanetto vi era questo ciondolo}indica il ciondolo al suo collo{e un libro con una clessidra disegnata sulla copertina di cuoio…lo aprii e iniziai a leggere, sulle sue pagine trovai un incantesimo …esso era il dono dell’eterna giovinezza…almeno cosi vi era scritto... ma la mia voglia di restare sempre giovane e bella…la paura di invecchiare…di diventare anziana e morire…non mi fecero esitare nemmeno un attimo …e cosi usai quell’incantesimo, feci il rito in modo impeccabile seguendo ogni cosa che vi era scritta sopra a quelle pergamene ingiallite…ma…esso mi si ritorse contro…} guarda zethras ora negli occhi in modo intenso e penetrante, tutta la tristezza del suo animo si poteva leggere li in quelle iridi ora lucide per le lacrime che i ricordi dolorosi avevano fatto affiorare{…invece di ringiovanire…invecchiai piu rapidamente del normale…e in termine di un mese mi ritrovai nella forma in cui mi hai visto, schiava e serva del padrone Tempo…Un sogno mi colse in una notte buia, un uomo mi venne incontro e mi disse che l’incantesimo era fallito perche solo i puri di cuore potevano compiere tale rituale senza >>


    cuore potevano compiere tale rituale senza incontrare rischi…infatti il rituale richiedeva la vita e quindi il sangue di un innocente sacrificato per la causa…e una persona veramente pura di cuore non lo avrebbe mai fatto, riuscendo cosi a superare quella che in realtà era una prova e non un incantesimo. Quindi quell’uomo mi disse che la punizione che mi sarebbe spettata era quella di vivere per sempre da vecchia e servire il padrone Tempo…fin quando non avrei trovato sul mio cammino un giovane coraggioso e tanto temerario da sfidare il mio stesso signore…e cosi quando ti ho visto…ho capito che eri la persona giusta…e mi sono avvicinata…ponendoti quegli indovinelli…che tu hai saputo gestire prontamente…segno che la mia scelta non è stata affatto sbagliata…} sospira e sorride {ora se vuoi potrai uccidermi non opporrò resistenza…sono passati secoli ormai da quando quel rito è stato compiuto, quindi ogni persona a me cara…il padrone Tempo se l’è portata via con se…sono sola a questo mondo…quindi non mi importa di morire…ho imparato la mia lezione e qualsiasi sarà la tua decisione mi renderai comunque libera…} ancora sorride ma poi socchiude gli occhi e colpisce a terra con il bastone una volta sola, la pietra su di esso si illumina ma ancora non accade nulla {quindi è giunto il momento della tua ricompensa…ti sono grata per avermi liberato dalla mia maledizione…e spero che il mio regalo sarà ben accetto da te giovane coraggioso…ricordati…qualsiasi decisione ora prenderai…non avrò rancore per te…e il mio spirito riposerà in pace…} quindi attende paziente la donna, ancora nessun segno del regalo che ella gli ha fatto …ma ogni cosa ha il suo tempo. [GDR PLAY TURNI:Zethras]


    Zethras: [Spazio Ignoto] So cosa significa il tuo nome, Jasmine (dice secco alla spiegazione di lei, incrociando nuovamente le braccia sul petto possente, osservandola di sbieco) Quello è il dialetto della mia terra e quindi lo conosco molto bene. Direi che ti si addice perfettamente, visto quello che mi hai fatto passare (ovviamente si riferisce al profumo di gelsomino ed ai petali dello stesso fiore che ha sentito e visto durante tutto il tempo degli indovinelli. Ma non aggiunge altro, si limita ad ascoltare in silenzio la storia della donna, annuendo di tanto in tanto, per dare segno di capire ciò che gli viene spiegato. Alla fine della storia, per quanto essa sia triste, il barbaro non mostra alcun mutamento nel tono di voce o nell'espressione del viso, si limita a rivolgerle alcune parole, dure come il marmo e fredde come il ghiaccio delle sue terre) Sei stata una stupida (lapidario il verbo che le rivolge, incurante della tristezza che vede trasparire dai suoi occhi e dalla sua voce) Non bisogna temere la morte, ma nemmeno gettarsi sprezzanti tra le sue braccia. Bisogna saper accettarla come conseguenza di una vita intera, accettare la vecchiaia e tutto ciò che ne consegue (fa poi una breve pausa, abbozzando quello che potrebbe anche sembrare un sorriso, il primo realmente sincero dall'istante in cui tutto questo è cominciato) Ma non credo che serva che io ti dica tutto questo, sono sicuro che secoli di tortura e schiavitù ti hanno insegnato egregiamente la lezione. Non provo pietà per te, nemmeno un pò, ti meritavi ciò che ti è successo. Ma...(la pausa che si prende adesso è ben più lunga, come se stesse cercando le parole giuste da pronunciare. Non gli importa molto di ferirla, più semplicemente non sa come esprimere quel concetto) hai già sofferto a sufficienza, hai perso coloro che amavi e sei stata costretta a vivere in solitudine, schiava del tiranno che hai temuto, al punto da volerlo sfidare (si avvicina a lei di appena qualche passo, guardandola fissa negli occhi, con uno)>
    Zethras: [Spazio Ignoto] (sguardo penetrante e selvaggio, dal quale trasuda ogni goccia dell'anima barbara del cavaliere) Non ti darò la morte, non te la meriti. Non dopo quello che hai passato (per un istante dubita che la donna gli stia dicendo la verità ma decide di crederle, dopotutto. In fondo la storia è credibile, se confrontata con gli indizi avuti finora proprio da lei) L'unica ricompensa che voglio da te è la possibilità di andarmene da questo luogo e poter tornare dalla donna che amo. Non intendo chiederti nient'altro (Già, quasi se l'era scordata in tutto questo tempo, come ha potuto?) Credo che mi stia aspettando, è da molto che manco ormai e probabilmente starà pure iniziando a preoccuparsi (inarca appena un sopracciglio nel vedere, infine, la luce che inizia ad emanare dal bastone della donna, osservandola con aria vagamente spaesata) ma che....? (non ci sta capendo più niente)

    ATTENDERE RESPONSO


    Il barbaro sembra rimproverare la strega che ascolta con attenzione chinando il capo di tanto in tanto e annuendo, ma quando egli le dice che le dona la vita un sorriso compare sulle labbra della donna che lo guarda con gratitudine{hai ragione…ho compreso fin troppo bene cosa ho fatto…e non voglio di certo la tua pena o la tua comprensione…so di aver sbagliato e come tu hai detto ho ricevuto la mia giusta punizione…ho visto perire amici famigliari …persone che amavo…giorno dopo giorno…} sospira{…ma spero che ora nella mia nuova vita troverò la pace che ho cercato a lungo in questi anni…grazie mio giovane guerriero…} gli sorride gentile per poi annuire alle sue parole {certo…ora è tutto finito…e vedrai…la tua donna non si preoccuperà della tua assenza…perché vedrai…il tempo trascorso sarà meno di quello che pensi sia trascorso…} sorriso enigmatico quello della donna che batte di nuovo a terra il bastone che lascia illuminare la pietra incastonata in cima {e sia…grazie di tutto guerriero…} jasmine ora si avvina e gli lascia tra le dita della mano destra una pergamena arrotolata apparsa dal nulla, quando poi ella si allontanerà zethras avvertirà un leggero capogiro, il volto e l’intera figura della donna inizieranno a diventare sempre piu offuscati ed annebbiati fino a scomparire di nuovo in un buio pesto e fitto ove nessun odore sarà percepibile, e solo un suono quello della voce che riecheggia nella mente del barbaro come se fosse la voce di una persona in un sogno. A questo punto Zethras si sveglierà di soprassalto nel letto di una delle stanze al piano di sopra della Locanda del villaggio, nessuna traccia della donna e saranno passati solo pochi minuti dall’inizio di tutto. Potrebbe essere stato solo un sogno quello vissuto dal cavaliere, magari un incubo…ma qualcosa gli puo far capire che cosi non è... Un piccolo cucciolo di lupo dal fitto pelo nero è accoccolato ai piedi del barbaro sulle lenzuola del letto e ora lo guarda con le orecchie ben dritte e il capo >>


    inclinato da un lato [// immagine del lupo: img651.imageshack.us/img651/893/tundra20wolf2042083.jpg.] Nella mano destra del barbaro ancora sarà stretta la pergamena della strega ove vi sarà scritto il seguente messaggio “Spero che questo piccolo regalo allieti lo scorrere del Tempo …” enigmatico anche il messaggio o forse no visto che ora il piccolo lupacchiotto si è alzato e si sta avvicinando a lui. Cosi finisce la storia di Jasmine la strega del Gelsomino che osò sfidare il tempo, ma fu salvata e liberata da un eroe chiamato Zethras Gorgoth. [GDR END GRAZIE PER AVER PARTECIPATO!!! ^^]


    Zethras: [Uscita] (le parole della donna gli appaiono sincere, è sicuro che ella abbia capito di aver sbagliato. Non la rimprovererà oltre, dopotutto è sicuro che abbia davvero compreso la lezione che le è stata impartita) Ma cosa vuoi dire...? Ehi, aspetta, non....(non fa in tempo a terminare la frase che già la donna inizia ad allontanarsi, dopo avergli lasciato tra le mani una pergamena arrotolata, uscita da chissà dove. E man mano che la strega si allontana il barbaro avverte un chiaro senso di spossatezza farsi strada in lui, che lo porta poco a poco a perdere i sensi ed a crollare a terra, svenuto. Tutto si fa nero, buio come quando quell'epopea era iniziata ed infine il giovane si sveglia di soprassalto, notando come lo scenario intorno a lui sia cambiato per l'ennesima volta. Non è più in quello spazio nero ed infinito ma nella locanda, sdraiato nel letto. Scuote la testa, credendo che tutto sia stato un sogno) Devo smettere di bere...(dice a se stesso con aria di rimprovero, prima di notare con la coda dell'occhio una piccola figura nera e pelosa ai suoi piedi. Un cucciolo di lupo. Nel vederlo il cuore del barbaro ha un sussulto ed un sorriso si palesa sul suo volto. Se quello era il regalo della strega bisogna proprio dire che è un regalo azzeccato, per uno come lui. Ed è solo allora che nota la pergamena che ancora stringe in pugno. La legge con attenzione ed un altro sorriso campeggia sul suo volto) adesso però ti stai dando delle arie (ghigna con fare soddisfatto, evidentemente ha compreso che non è stato un sogno ma la pura realtà ciò che ha vissuto. Ed infine il lupacchiotto gli si avvicina e lui lo accoglie vicino a se, facendo si che gli salga sul petto, per poterlo accarezzare sul capo) Devo trovarti un nome...(mormora rivolto al cucciolo, ma adesso non è il momento di pensarci. E' troppo stanco per pensare ad una cosa simile e si limita così ad accarezzargli la testa lentamente, tenendo gli occhi fissi su di lui per tutto il tempo. Che razza di serata ha appena)>

    Zethras: [Uscita] (passato il cavaliere. Una cosa è certa: dopo tutto questo parlare di tempo non vorrà sentirne parlare per un bel pò. C'è da scommettere che per almeno qualche mese arriverà in ritardo agli appuntamenti. Sarebbe proprio una reazione perfetta per uno come lui)
    [§ Il Giglio Nero - Ascalyn Syrus §]


  • -Salazar-
    00 26/08/2011 00:02
    La prendo io, a breve vi dirò come è andata [SM=g27987]

  • -Salazar-
    00 26/08/2011 18:42
    Una bella giocata, ed un'idea veramente originale. Complimenti sia a Zethras per averti ben seguito, che sopratutto alla master che è stata veramente brava.
    Attenta però perchè c'è un episodio un pò limite per un master descrittivo. So che non c'era alcun pericolo nella quest, o cmq era molto ridotto, ma hai fatto alcuni responsi che potevano essere fatti solo da un master Fato. Niente di male però, è solo un piccolo errore in una quest veramente bella.


    GDR APPROVATO

    Zethras +18 Px + 2 Pi (soglia max) - 5 Pi (recuperabili in una role)
    Tot: 45/52 Pi. Verranno restituiti nella prossima role in modo che tu possa essere al massimo.



    Annotazioni:
    -Richiedo a Clio di fare la scheda per il cucciolo di lupo da dare come oggetto da role a Zethras, è un lupacchiotto nero questa è l'immagine: img651.imageshack.us/img651/893/tundra20wolf2042083.jpg


    OK, questo è per Clio che gentilmente dovrebbe aggiungere il lupo.

    Ascalyn, Potresti postare qui di seguito la pergamena di Zethras?


  • OFFLINE
    Ascalyn
    Post: 315
    Città: ROMA
    Età: 33
    Sesso: Femminile
    00 26/08/2011 22:01
    Grazie per i complimenti *_* e scusami [SM=g2439331] per le imprecisioni poi mi spiegherai cosa ho sbagliato che voglio sapere cosi almeno non rischio di fare lo stesso errore in futuro...comunque...ecco la pergamena che la Strega ha lasciato a Zeth...ah..per la scheda...la posto nella sezione apposita...poi se vuoi che hai tempo mi puoi dire per favore se va bene? ^^

    PERGAMENA DELLA STREGA:

    [IMG]http://i54.tinypic.com/wbp5xu.jpg[/IMG]

    [§ Il Giglio Nero - Ascalyn Syrus §]


  • Yvonne90
    00 28/08/2011 14:45
    Punti di Zethras aggiornati a 45 Pi. La soglia massima verrà raggiunta con la restituzione dei Pi mancanti alla prossima role.

    Scheda lupo creata, link inviato al player. Ho creato la scheda secondo caratteri comuni al tipo di animale non essendo state date linee guida particolari. Se dovesse mancare qualcosa o occorresse qualche modifica fatemi sapere.

    SCHEDA OGGETTI DA ROLE ZETHRAS




    Zethras +18 Px



    Io gli ho dato dei PE, gli dovevo dare dei pixel? [SM=g2439279]

    La Gestione.
  • -Salazar-
    00 29/08/2011 15:42
    Re:
    Yvonne90, 28/08/2011 14.45:



    Io gli ho dato dei PE, gli dovevo dare dei pixel? [SM=g2439279]

    La Gestione.



    Brrrrrr, che freddura [SM=g27995]