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Il Canto non deve cessare, esso allevia le sofferenze altrui e le proprie

Ultimo Aggiornamento: 03/06/2015 20:06
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30/05/2015 16:18
 
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1/1 ROLE DI CURE PER EILWOOD Pg: Ascalyn - Eilwood {OK}

Riassunto: Serata dalle pesanti nuvole quella che sta trascorrendo a Raad, Eilwood che non sopporta più il dolore al fianco e tanto meno il silenzio di Rahel nella sua mente, offeso per non aver potuto uscire durante lo scontro, si dirige verso l’Hospitalis per cercare le cure da Lady Ascalyn. Quest’ultima dal canto suo è intenta ad occuparsi dei suoi pazienti nella sala delle degenze all’interno del luogo di cura. Eilwood quindi viene annunciato dalle Guardie all’esterno dei portoni ed Ascalyn chiede di scortarlo sino li, nel momento in cui l’impuro entra la mezzosangue sta cantando per far calmare un paziente febbricitante. Ovviamente Ascalyn presa in fallo si blocca ed innalza la sua solita corazza di puro gelo, ma l’Eilwood che si presenta è l’Eilwood umano, privo dell’infulenza di Rahel, una persona che sembra essere diversa da quella che la ragazza ha conosciuto sin ora. I due iniziano quindi a parlare, Eilwood le rivela di essere un mezzosangue come lei, ma di una razza diversa che chiamano Impuri, ma non solo…egli la incoraggia a cantare nonostante Asaclyn si abbatta e si “insulti” da sola, fin quando…dopo qualche attimo di silenzio, durante le cure al grosso livido formatosi sul fianco dell’uomo, la sua voce torna a farsi udire in quel canto melodioso. In tutto questo parlano anche della missione del ragno e poi in fine, quando le cure sono terminate Ascalyn lo invita a prendere un infuso in sala comune al piano superiore dell’Hospitalis. Ignara ovviamente la povera mezz’elfa che nella mente di Eilwood si è svegliato di nuovo il suo inseparabile compagno demoniaco Rahel.

Commento: Bella role, mi mancava giocare le cure a qualcuno, ma nel mentre parlare di altro e mi mancava questo lato dolce e tenero di Ascalyn, il suo lato canterino e premuroso verso le persone malate. Che dire quando muovo questa pg mi va da sola…ed Eilwood me l’ha fatta arrossire per ben due volte! Non vale vecchio marpione! U.u
Grazie comunque al player, bravissimo come sempre! Alla prossima e speriamo non di cure!!

Annotazioni:

- Prima ed unica role di cure per l’Impuro è stata effettuata, ora mancano le due di riposo se non vado errata
- Ascalyn sa che lui è un Impuro, ma non sa che nella sua mente ci sono due anime, di cui una demoniaca

Il Fatto:

Eilwood [Esterno]: Lenti i passi di colui che verso l’Hospitalis si dirige, molto più lenti di quel che è il suo solito, però con quella contusione presa un paio di giorni addietro, anche il minimo movimento un attimo più fluido gli da dolore. Perciò quella sera ha deciso di seguire il consiglio della mezz’elfa e di recarsi, seppur controvoglia, a farsi curare. Non è solo fisico il dolore che prova, la serata nella foresta l’ha lasciato spossato anche mentalmente… Erano passati anni dall’ultima volta che aveva avuto uno scontro di Volontà con il suo Oscuro Alter Ego, che ora si è chiuso nel silenzio. L’Umano non è abituato a questo e sembra quasi sentirsi spaesato. [+Rahel, per gli Inferi! È mai possibile che non ti sia ancora passata? E tutto perché ti ho impedito di mutilare quel tizio… Avremo altre occasioni.+] Comunica l’Umano senza ricevere risposta. Piano si avvicina all’ingresso della struttura e lì si ferma, indeciso sul da farsi: entrare o aspettare che almeno la situazione tra i due lati della sua mente si risolva?

Ascalyn [Sala Degenze] Cammina al centro della sala degenze, come al solito quel luogo è silenzioso ed ovattato…sembra come se le sue orecchie ed il suo capo fossero immersi in una bolla d’acqua, ma è naturale quel tipo di sensazione in un luogo ove la sofferenza e la malattia fa da padrona. Vari letti sono disposti lungo le pareti, intervallati da alcuni caminetti che rendono caldo il luogo, quasi soffocante per certi versi vista la temperatura esterna…ma li sotto quelle lenzuola vi erano malati di febbri, ferite gravi procurate dagli altri, bruciature causate da incendi o traumi da impatto per il crollo di capanne o abitazioni. Gli occhi verdi scivolano su quei rigonfiamenti di stoffe, attorno ai quali di tanto in tanto qualche guaritore del turno notturno si aggira per cambiare bendaggi o pezze imbevute d’acqua fredda, quella è la sua vita, la sua casa…è li che trascorre le sue giornate, lei vede la sofferenza altrui la conosce come conosce le sue stesse tasche, ma ormai non è più come le prime volte…l’animo si è indurito ed è diventato più gelido di un ghiacciaio del nord, quando giungevano feriti gravi in preda alle urla di dolore…lei non aveva più reazioni, tre anni di guerra in cui vedi ogni cosa, ogni orrore, ti temprano e ti fanno divenire forte per forza di cose. Niente armi con lei quella sera, in quel giro di supervisione, indossa una semplice camicia leggera di colore nero le cui maniche sono arrotolate sino ai gomiti e i primi tre bottoncini vicino al collo, sono lasciati aperti per permettere alla pelle di respirare; le gambe sono avvolte nei soliti pantaloni neri di pelle che finiscono in un paio di bassi stivaletti che si arrampicano dai piedi sino a metà polpaccio. Non sa dell’arrivo di Eilwood, ma le guardie all’esterno ovvero due Custodi del ramo gemello a quello dei Guaritori, due Guardiani…lo noteranno sicuramente.

Eilwood [Esterno/ingresso]: Assorto nei suoi pensieri alza lo sguardo, notando due figure che sembrano essere di guardia alla struttura. Non sembrano avere intenzioni ostili, né tantomento le ha lui, considerato che è disarmato quest'oggi ed indossa una semplice veste scarlatta, elegante... Ancora il Demone non risponde me egli si fa forza ed accenna un sorriso. [Avrei bisogno di dama Ascalyn, se non è troppo impegnata.] Afferma con voce debole, al che una delle due figure gli fa cenno di seguirlo, senza proferir verbo e lo conduce nell'atrio, allontanandosi poi, forse in direzione del luogo in cui la mezz'elfa si trova. [+Rahel, ti prego, riprenditi! Questa volta è andata così, la prossima volta potrai sfogare la tua ira.+] Tenta di comunicare di nuovo, l'Umano, ma neppure stavolta riceve risposta... ed ora, nel silenzio più assoluto sia interno che esterno alla sua figura... attende...

Ascalyn [Sala Degenze]: Mentre si avvicina ad uno dei letti dove ha sentito un malato mugugnare di dolore, la porta della sala degenze si apre e una guardia si ferma all’ingresso prima di individuarla e dirigersi verso di lei, che è intenta a poggiare le mandritta sulla fronte del malato bollente. All’udire la notizia che l’uomo le porta si volta verso di lui e annuisce “Fatelo entrare e portatelo immediatamente qui” ordina e il confratello Guardiano esce lasciandola nuovamente sola con il paziente, al quale inizia a rinfrescare la fronte con una pezzuola bagnata. I capelli scuri ed ondulati non le danno fastidio e non le ricadono sugli occhi, essi sono stretti in una spessa coda alta che lascia libere di essere viste le sue orecchie mezzo appuntite e quei lineamenti fini e delicati, quegli occhi appena un poco allungati verso l’esterno…simbolo del sangue elfico che è in lei, ma sporcati dal sangue umano. Le mani trafficano e si agitano tra il catino e la fronte del povero malato, mentre dalle sue labbra esce una strana nenia dolce e morbida come una piuma, una nenia che le cantava sempre sua madre quando stava male. E’ cosi che attende l’arrivo di colui che due giorni prima aveva invitato o meglio obbligato a raggiungerla li.

Eilwood [Ingresso/sala Degenz]: Torna la guardia in quell'atrio silenzioso, indicandogli il luogo dove andare e scortandolo in modo ch'egli non si perda... e come potrebbe non farlo quando si sente perso e solo per la prima volta? L'incedere è incerto e doloroso, ma con un profondo respiro si fa forza, almeno mentalmente, per affrontare quello che verrà senza nessuno a consigliarlo, nel bene e nel male. Giunge alla fine in quella che sembra ai suoi occhi scarlatti un'enorme camerata, ivi sono collocati svariati letti e su questi molte persone sono adagiate. Ed eccola lì, la mezza, che canta mentre si prende cura con una delicatezza che in lei non aveva ancora visto, di un malato.[Queste sono le cose che dovrebbero essere documentate, altro che le battaglie] Si annuncia così, con un tono calmo e profondo, ma questa volta senza alcun sarcasmo. Oh, l'avrebbe messo se non si trovasse nelle condizioni in cui appunto si trova. Attende dunque una sua risposta mentre sembra quasi che vi sia uno sbuffo nella sua mente, ma nulla più...

Ascalyn [Sala Degenze]: Continua a cantare e tamponare quella fronte imperlata di sudore, mentre addirittura una carezza viene mossa su quel volto d’uomo accaldato e pallido. Vede gli occhi muoversi sotto le palpebre calate e ode benissimo i denti dell’uomo picchiare gli uni contro gli altri, la nenia quindi si interrompe e la mezzosangue alza gli occhi e il viso verso uno degli altri confratelli e lo richiama con un cenno della mano, è una giovane donna quella che le si avvicina “sta per entrare un altro paziente…occupatene tu…ha la febbre alta…dagli il solito decotto per la febbre…dovrebbe aiutarlo..”, quindi mentre la donna va a preparare quello che da lei è stato detto…Ascalyn riprende a tamponare la fronte del malato e riprendendo a cantare, come se in quel modo potesse calmare gli spasmi muscolari dovuti dal malessere. E’ in quel momento che il suono della porta che si apre e i passi lenti di Eilwood fanno il loro ingresso nella scena di quel luogo silenzioso e calmo, suoni accompagnati dalla voce calda e profonda dell’impuro che la fa interrompere di cantare e arrossire, ma per poco perché quando si volta verso di lui il volto è la solita maschera di marmo impassibile [//lucidità liv3]. “non capisco a cosa vi riferite ser…cosa dovreste documentare? La quantità di malati presenti nella sala degenze di un luogo di cura?”vago il tono, fa finta di non capire tenendo celato quel suo imbarazzo nell’essere stata colta in flagrante mentre cantava ed era gentile con un paziente..come suo solito d’altronde. Quindi si stacca dall’uomo lasciando la pezzuola poggiata sulla fronte e con passo sicuro, marziale quasi, si dirige verso Eilwood…la postura ed i movimenti di Ascalyn danno a vedere che li lei comanda in assenza del suo Maestro, che quello è un luogo ove si sente a suo agio ed in perfetta sintonia con se stessa, perché li sente veramente di essere utile a qualcuno e il suo sentirsi un mostro passa in secondo piano. Quello è il luogo ove la Bestia chiamata Orgoglio, se ne sta chiusa nella gabbia di ferro in cui la segrega, impossibilitata ad uscire “come va il fianco? Sono lieta di vedere che almeno voi avete seguito ciò che vi ho detto…quel barbaro grande e grosso probabilmente morirà nella foresta per un infezione…” scuote il capo “se solo sapessi dove fosse andato a finire…lo costringerei a farsi curare…è mio dovere farlo…ho giurato di servire questa gilda in questo modo…setacciare l’intera foresta di Raad è decisamente poco produttivo…” sospira, quindi gli fa cenno di seguirla verso uno dei letti vuoti li vicino. E’ tornata il Giglio Nero che lui conosceva, fredda e schietta.

Eilwood [Sala Degenze]: Sembra averla colta in fragrante, ma la donna fa subito passare quell'attimo di gentilezza e torna a rivolgersi a lui con un tono già usato. Alla domanda lo sguardo si fa serio.[Ho preso una gran bella botta, devo ammetterlo, e il dolore continua a farsi sentire, per quanto riguarda il barbaro, potrei dire che non mi interessa, ma in verità spero proprio che si ravveda e che venga anch'egli a farsi rimettere in sesto, il taglio che gli ho procurato non è profondo, da quel che ho potuto vedere, però non sapendo quali sono le origini delle mie lame, non posso sapere se in realtà il taglio sia stato solo superficiale.] Ammette, Parla sempre per mezze verità, ma forse non essendoci il demone a consigliarlo, può aprirsi di più verso il suo lato buono e compassionevole, tipico di ogni anima umana. Un nuovo sbuffo nella mente, sembra quasi che il Demone voglia far capire che nonostante tutto lui è ancora lì. [Però avreste potuto continuare a cantare, il canto allevia il dolore delle persone che qui da voi si rifugiano, e non preoccupatevi, non ho intenzione di rivelare al mondo questa parte di voi, non ne avrei il motivo, no?] Afferma, accennando un sorriso, non un ghigno come suo solito... Sì, decisamente, l'assenza del Demone potrebbe gioviargli almeno per un po'.... Anche se rimane una serpe in seno, quella sera non utilizzerà la parlantina per manipolare le persone, o, almeno, per ora non lo farà. Osserva negli occhi la donna, l'Impuro, mentre parla, e per una volta a volto scoperto, così che la sua natura sia manifestata.

Ascalyn [Sala Degenze]: Raggiunge uno dei letti li vicino ma nel tragitto blocca una degli inservienti dell’Hospitalis e le chiede di portarle il carellino con tuti i medicamenti, aveva visto con i suoi occhi cosa era avvenuto e voleva trovarsi pronta a tutto, unguenti per lividi o erbe per medicare le ferite. Comunque arrestando il passo si volta verso l’uomo che finalmente è a viso scoperto, lineamenti per nulla sgradevoli, capelli scuri come i suoi ma lisci…ma soprattutto occhi rossi come le fiamme dell’inferno. Aveva avuto poco a che fare con creature simili all’Impuro, quindi non riesce a comprenderne la razza per cui domanda “siete un draconico per caso?” pura curiosità la sua, una curiosità femminile o forse c’è dell’altro sotto? Non le importa di essere indiscreta, in fondo Eilwood può risponderle o meno, a lei non importa di esser giudicata invadente…quello che non sopporta è essere disprezzata. Comunque presta attenzione al dire dell’adepto, ascolta quella voce calda uscire dalle sue labbra e annuisce “era buio e per quanto i miei occhi non sono come quelli umani, non sono riuscita a vedere l’entità del taglio…per questo vorrei poterlo controllare con i miei occhi…anche un piccolo taglio se si infetta può portare a gravi conseguenze…e un guerriero anche se barbaro, questo dovrebbe saperlo…” dice, il tono è neutrale e freddo, come se in lei l’amorevole guaritrice sia scomparsa del tutto e sia tornato il freddo soldato racchiuso in un cassetto della sua anima. Fa cenno con la mano destra ad Eilwood di sedersi “Comunque ser fatemi vedere la vostra ferita…ho visto la lama colpirvi di piatto, quindi non dovrebbe esserci un talgio…ma non si sa mai…toglietevi pure la casacca” seria e sicura, sono quasi ordini quelli che da, fin quando lui non torna a parlare del canto da lei intonato poco prima e le labbra si assottigliano in due linee dritte “non credo voi abbiate bisogno di qualcuno che canti per voi no? O meglio non avete bisogno del canto di qualcuno come me…” le linee dritte si piegano in un mezzo sorriso, veloce che come appare scompare immediatamente “più tosto…la mia voce doveva farsi udire di più durante la battaglia…dovevo aiutarvi…probabilmente non vi sareste ferito…e nemmeno lui…” conclude in attesa che l’altro faccia quanto detto.

Eilwood [Sala Degenze]: Parla, la donna, e all'Impuro sembra essere colta da qualche rimorso. Sorride e siede quando lei glielo indica, dopodiché attende e la osserva... orecchie e punta ma non troppo accentuate, ecco il dettaglio che li rende in qualche modo simili, entrambi sono a metà tra due entità. [No, non sono un draconico, sono qualcuno che, come voi, è a metà... discendenza mista, come la vostra, eppure solo il genitore meno longevo è tra noi comune. Alcuni ci chiamano mezzi, altri ci chiamano abomini, la maggior parte ci chiama Impuri, ma non penso che questo cambi qualcosa, l'anatomia dovrebbe essere la stessa, no? Ma a parte questi dettagli, non datevi colpa se non vi siete fatta sentire e se non siete intervenuta. Considerando gli elementi con cui eravate, avreste rischiato grosso, non dico che non siate in grado di difendervi, eh, ma personalmente c'è stato un momento in cui anche io ho temuto che accadesse qualcosa di peggiore, e non mi sto riferendo al barbaro e a quella sua spada dalle proporzioni sbagliate.] Parla, quasi a ruota libera, trattenendosi solo per evitare di rivelare troppi dettagli su se stesso e su quel che è avvenuto in lui. La compagnia dell'Oscuro Alter Ego fa sì che quel vuoto sia per lui molto strano e lo porta a chiedersi come facciano le altre persone. [Ciò detto, non vi sono tagli, però l'impatto lo continuo a sentire, secondo voi di cosa si tratta?] Chiede aprendo e levando la veste per mostrare il petto ed il fianco alla Custode, rimanendo quindi a torso nudo, con la muscolatura delineata in vista. [Ultimo, ma non per importanza, la questione del canto, non ho detto che dovete cantare per me, sto dicendo che se vi sentite a vostro agio, siete più che in diritto di continuare, alleviate il dolore anche così.] Termina di parlare e nel profondo della sua mente sembra udirsi una risolina di scherno. [+Certo che hai un bel modo di comportarti con te stesso.+] Dice tra se e se l'anima Umana, dal momento che il Demone ancora non da segni di risposta.

Ascalyn [Sala Degenze]: Lo vede sedersi mentre l’inserviente torna con il carrellino cigolante “Resta qui cara…ho bisogno del tuo aiuto per le erbe” strano il tono con cui si rivolge alla donna che le si è avvicinata, sembra un tono confidenziale di chi lavora a stretto contatto giorno dopo giorno, cordiale e gentile diverso da quello usato fin ora con l’impuro. Comunque quando lui parla lei assottiglia lo sguardo in un espressione pensierosa, gli impuri, non erano come lei, c’era qualcosa a riguardo nella zona delle ambasciate, uno strano palazzo fatto metà di un modo e metà di un altro, ma non sa cosa o meglio chi ci vive al suo interno…molti pochi figuri ha visto aggirarsi da quelle parti mentre con quei suoi vestiti da donna, fastidiosi come non mai, anche lei si spostava per i vicoli che vanno a formare le ambasciate delle Razze di Oldaine. “comprendo…non se ne vedono più di figli dei draghi in giro…sembrano essersi volatilizzati, quando ancora la guerra non ci aveva rinchiuso in questa gabbia di mura, il nostro Hospitalis si trovava nel Durk Yull, ne vedevo tanti di figli dei draghi…alcuni spocchiosi, altri ammirevoli e altri ancora…” ma si blocca scuotendo il capo “comunque…abbiamo una cosa in comune ser…” sorriso amaro “la parola abominio è stata utilizzata anche con me…e non solo…le persone sanno essere fantasiose quando si tratta di insulti…ma io preferisco definirmi uno strano scherzo della natura nato da un amore proibito…” per utilizzare i termini più poetici possibili e lo si sente dal tono palesemente di scherno verso se stessa. Ma l’attenzione torna ora sulla cosa che le preme di più la ferita altrui, quando egli si spoglia rimanendo a torso nudo, gli occhi verdi della mezz’elfa si posano sul fianco colpito, una larga chiazza violaceo rossastra si estende per un palmo di larghezza ed invade il suo costato. Le mani andrebbero delicatamente a fare un poco di pressione, per sentire se le costole sottostanti siano o meno incrinate o peggio “Farà male…” afferma avvisandolo del dolore che potrebbe avvertire, sicuramente per la pressione sull’ecchimosi. Se avrà tastato il fianco, avrà sicuramente sentito che nessun’osso è fuori posto, quindi alza lo sguardo su Eilwood, sono decisamente vicini e può vederne benissimo le iridi dalle sfumature del rosso più acceso “E’ solo un bruttissimo livido ser Eilwood, dovrò mettervi un unguento per far ritirare il sangue pesto…non farà troppo male, ma dovrò fasciarvi e dovrete restare a riposo…niente sforzi o combattimenti con barbari alti due metri…” [//Pronto soccorso liv 3] per la prima volta il volto si illumina di un sorriso sincero e normale. Quindi si tirerebbe su per avvicinarsi al carrellino e indicare all’inserviente tutto il necessario “sei fiori di Alchemilla, un fiore di Bardana , foglie di una pianta di Achillea, cinque foglie di piantagine ed una foglia di Aloe, fanne un impasto per favore…ricordati..una volta messa la Bardana continua a mescolare altrimenti non servirà più a nulla” [//sapere dell’erborista liv1] quante volte aveva usato quell’unguento sui lividi, ma ora le tornano in mente dei lividi particolari e che presto scaccia dalla mente. Si fa seria e attenta alle penultime parole di lui e aggrotta la fronte “avrei potuto evitare molte cose…il taglio di quell’uomo per esempio e questo orribile livido…mi bastava cercare aiuto in ciò che ci circondava…lo avrei trovato…e sarebbe stato utile…è stato un gesto da vigliacca quello di farmi da parte e lasciar combattere voi da solo…anche perché non so a cosa vi riferite riguardo al qualcosa di piu pericoloso…” ammette, quindi all’ultima affermazione riguardo il canto le esce una risata lieve “io non canto perché mi sento a mio agio…io canto per provare a calmare coloro che soffrono, a volte li aiuta…pensano meno al dolore…ma non ho una bella voce…” fa spallucce.

Eilwood [Sala Degenze]: Una lieve risata esce dalle sue labbra quando lei parla di amore proibito. [Beh, c'è di peggio che una nascita da amore proibito, dama Ascalyn, ad esempio, una nascita data dall'amore carnale a pagamento, tuttavia non sono le origini che dovrebbero fare di noi quel che siamo, ma le nostre azioni, le nostre paure, le nostre aspirazioni e le nostre passioni, oltre ovviamente a quello che facciamo di concreto. Non vi è una condotta errata o una condotta corretta nel corso delle nostre più o meno lunghe vite. E di sicuro il giudizio altrui basato sulle apparenze non rientra nelle cose importanti della vita.] Afferma serio mentre la donna gli esamina il livido.[Per quanto riguarda questa ferita, beh, sono abituato a sentire poco il dolore, quindi fate pure tutto il necessario.] Sorride dopo aver detto quelle parole, ma aspetta il dolore del trattamento che dovrebbe arrivare in forma lievemente più lieve rispetto ad altre persone [//Resistenza +1] Ascolta poi le ultime parole sul canto e su quel che si rammarica di non aver fatto. [Ci sono cose che non si possono evitare, dama Ascalyn, e ritengo che quello scontro fosse una di queste cose. E poi è stato meglio così, voi non vi siete ferita né vi siete esposta troppo, tenete quello che sapete fare per voi ed utilizzatelo quando ce ne sarà maggior bisogno. Abbiamo un compito da svolgere, abbiamo delle informazioni da scoprire e delle risposte da trovare al Bosco... Personalmente preferirei che queste cose che sapete fare le mostriate solo in quell'occasione, se sarà necessario.] Aggiunge serio, forse solo qualche giorno prima avrebbe richiesto informazioni, ma adesso, compagno solo della sua unica anima rimasta vigile, non sembra importargli, esattamente come non gli importa di insistere sulle informazioni sui draconici. [Voi vi sottovalutate troppo, avete una bella voce e di sicuro aiutate molte delle persone che sono qui, quindi adesso per cortesia finitela con il piangervi addosso, pensate al presente e non fatevi mai abbattere dalle persone e dagli eventi.] Conclude sorridendo

Ascalyn [Sala Degenze]: Osserva con occhi attento il lavoro dell’inserviente e la vede armeggiare con piantine, fiori e foglie, mortaio e profumi che iniziano ad invadere le narici di quel naso dall’olfatto più sensibile rispetto a quello umano [//sensi sviluppati veterano], ma non le dispiace affatto, solo quando apre la Bardana si arriccia il naso in una smorfia di disgusto…quell’odore era troppo forte per i suoi gusti. Quindi continua ad osservarla fin quando l’altro non torna a parlare e tutto ciò che dice la fa voltare lentamente, sul viso è disegnata un espressione strana un misto tra il basito ed il perplesso che Eilwood potrà leggere facilmente “Avete forse parlato con il mio Maestro?” una lieve risata le esce dalle labbra che si piegano in quel sorriso tranquillo. Oggi la mezz’elfa sembra essere loquace e la cosa potrebbe essere data anche dal comportamento un po’ diverso di Eilwood, meno fastidioso del solito anche se alla fin fine erano sempre riusciti a trovare un accordo favorevole ad entrambi. Quando poi lui torna al discorso riguardo ciò che non era stato fatto in foresta, arrossisce appena, ma quel rossore viene nascosto perché la mezzosangue si piega sul carrellino e svanisce nella penombra regalatale dai letti e dallo stesso mobilino con le rotelle di legno; fruga all’interno di quei cassettini, trovando finalmente le bende necessarie e poggiandole sul ripiano del carrello. Quando si rialza il rossore è completamente svanito e cosi torna a guardare l’impuro “beh avete ragione…sarà per un'altra volta…per cose più utili che dimostrare qualcosa a chi non vuole usare i suoi occhi per vedere” un sogghigno beffardo, poi continua “anche se l’orgoglio rivendica un pò la sua parte che non è stata ottenuta…” fa spallucce “si deve imparare a tenere a bada tale cosa…ed è stata anche un po colpa mia se siete finito qui con questo livido…ho perso la pazienza e non dovevo…” termina a riguardo prima di tornare sulla giovane li vicino. “Grazie” dice mentre lei le porge il mortaio, quindi prende un po di unguento e avvicinandosi al mezzo demone come prima, chinata in avanti, inizia a spandere delicatamente la mistura di erbe su tutta l’estensione del livido, cercando di non fargli troppo male…in fondo non c’è bisogno di forza, quell’unguento è decisamente colloso. Alle sue ultime parole il volto della mezzosangue avvampa completamente di rosso e l’imbarazzo sale, tanto che gli occhi ormai sono puntati completamente sul lavoro, ma oltre all’imbarazzo anche un guizzo d’orgoglio la fa parlare “io non mi piango a dosso!” solo questa esclamazione viene proferita in merito, ma dopo qualche attimo di completo silenzio, Eilwood sentirà di nuovo quella nenia che lo ha accolto…una nenia che proviene proprio dal Giglio Nero intento a lavorare.

Eilwood [Sala Degenze]: Chiude gli occhi scarlatti, l'Impuro mentr'ella è al lavoro, cantando, e la sua voce desta un pensiero, che verrà proferito solo quando ella avrà finito di occuparsi della sua ferita. Attende dunque la fine del trattamento, ad occhi chiuso, le labbra serrate come per attendere un dolore che non dovrebbe arrivare. [Vedete? non dovete sottovalutarvi. Tuttavia c'è un'altra cosa che mi interesserebbe sapere e comunicarvi: siete sicura che non dovremmo andare solamente noi due nel Bosco? Probabilmente sbaglio, ma secondo me sarebbe meglio non portarsi troppo seguito, al massimo una o due persone in più, e anche così correremmo il rischio di essere troppo numerosi.] Comunica, prima di rispondere alle parole da lei un attimo prima proferite. [Sicuramente l'orgoglio è qualcosa che reclama la sua parte, e la otterrete, solo un'altra volta.] Sorride ancora.[Non è stata colpa vostra, avrei dovuto fare io più attenzione. Ciò detto, ditemi, devo passare qui la notte per riprendermi e per essere tenuto sotto controllo?]Conclude, sempre sorridendo.

Ascalyn [Sala Degenze]: Continua a cantare in quelle note alte e basse, un suono dolce modulato…l’unica cosa che conosce in lingua elfica, la lingua di sua madre e di parte dei suoi antenati…l’unguento viene spalmato completamente tutto e tirato via interamente dal mortaio. Una volta finito le parole elfiche si bloccano e continua solo un suono muto che esce dalle labbra chiuse, mentre poggia il contenitore sul ripiano del mobiletto e si pulisce la mani in un catino pieno d’acqua. Quindi le asciuga su di un panno, prima di prendere le bende, solo in quel momento la nenia giunge al termine con un suono basso e lungo, nel mentre torna ad avvicinarsi ad Eilwood “alzate le braccia per piacere ser”. Attenderà che lui faccia come detto, poi andrebbe a tenere fermo con la sinistra un lembo delle fasce contro il petto caldo dell’Impuro e inizierebbe a srotolare con movimenti circolari delle braccia, da sinistra verso destra, la stoffa attorno alla circonferenza di quel corpo ben allenato, da guerriero…andrebbe a tirare un poco le bende, stando ben attenta a non esagerare in modo tale da permettere una facile respirazione e soprattutto una buona circolazione sanguigna. Sono parecchio vicini, il mezzo demone potrà sentire quel profumo che già una volta aveva avuto modo di avvertire, un profumo di foreste e di piante, un profumo di natura. Girerebbe ancora per un po, fin quando non gli poggerebbe le mani sulle braccia – se fossero alzate – per abbassarle appena un poco, quindi riprenderebbe a srotolare la benda in senso obliquo dalla spalla destra dell’uomo a quella sinistra, il tutto è fatto con movimenti circolari in diagonali attorno al busto, dal basso verso l’alto. Finito anche da questo lato, andrebbe a tagliare la fascia mordicchiando un lembo e strappando tutto il resto, quindi lo incastrerebbe sotto le altre molto bende in modo tale che non sfugga nei movimenti. Solo a quel punto andrebbe a rispondere ad ogni frase da lui detta, che era stata udita ma non aveva ricevuto ancora risposta “vi state forse affezionando a me e apprezzate la mia fastidiosa compagnia…o volete portarmi nel bosco dei misteri per poi lasciarmi in pasto agli Altri?” il tono sembra ironico, ma forse sotto sotto c’è un piccolo sospetto e punta di verità nella domanda che viene posta ad Eilwood. Poi continua “ Non so cosa ci converrebbe fare comunque, io preferirei essere almeno in tre o quattro persone, ma rischieremmo di mettere in pericolo troppa gente…non so cosa aspettarmi e questa insicurezza, questa incognita, mi impedisce di coinvolgere altri…” sospira “per quanto riguarda l’orgoglio…beh…so metterlo da parte…ho imparato a farlo…la vendetta non porta da nessuna parte…” fa spallucce, la vecchia ascalyn era stata messa da parte tanto tempo prima…il suo Maestro Galian le aveva fatto capire che la vendetta era inutile. Quindi alle ultime parole sorride di rimando “se volete restare qui per la notte, magari posso anche dividere con voi un buon infuso di erbe nella sala comune…altrimenti potete tornare alla vostra dimora...il mio lavoro è terminato non ho altro da fare” le braccia si portano conserte.

Eilwood [Sala Degenze]: Asseconda il fare della mezzosangue, senza fiatare, nonostante un lieve fastidio dato dallo stringere delle bende. Nulla di troppo grave, gli passerà con il passare dei minuti. Ascolta, dunque, le parole di lei e sogghigna. [Se avessi voluto vedervi morire, probabilmente avrei alzato la lama anche contro di voi, non credete? No, non è mia intenzione lasciarvi in pasto agli Altri, e non siete affatto fastidiosa, anzi...] Non conclude apposta la frase, la sua parte subdola non è mai morta né si è sopita, semplicemente la teneva a freno. [Per quanto riguarda l'infuso... lo accetterò volentieri e, nel mentre, potreste parlarmi di voi, così come io vi parlerò di me, sempre che ne avete voglia.] Aggiunge sempre con quel suo tono calmo e profondo, utilizzato per tutta la serata, ma forse un po' più profondo, in quell'occasione. Si vestirebbe, poi, aspettando che la mezza lo accompagni a prendere l'infuso. [Tempo fa avete parlato di birra, un giorno dovremmo trovarci anche per condividerne una] Conclude, senza variare il tono. [*E poi, cosa farai?*] Chiede improvvisamente il Demone, ridestatosi, o forse rimasto ad ascoltare tutto il tempo. [*Sì, lo so, ti sono mancato, arrivista che non sei altro!*] Continua ridendo dentro quel dialogo mentale che è finalmente ripreso. [+Bentrontato, Rahel, brutto idiota! Non osare mai più farmi prendere un colpo del genere! Comunque vuoi sapere cosa farò? Quello che ho sempre fatto, utilizzerò le informazioni in mio possesso al momento opportuno per trarne il massimo del guadagno.+] Risponde l'Umano, e attenderebbe che la mezz'elfa gli faccia strada, per posizionarsi dietro di lei, osservare i suoi movimenti, e far spuntare un ghigno sulle sue labbra.

Ascalyn [Sala Degenze]: Mentre lui si riveste, lei mette in ordine le ultime cose e lascia andare l’inserviente “vai pure cara…grazie dell’aiuto e riposati…si è fatto molto tardi…”premurosa verso quella donna, cosi mentre lei se ne va torna a prestare attenzione al dire di Eilwood e alla prima frase, non può certo negare la ragione dell’altro, se avesse voluto ucciderla lo avrebbe fatto molte volte, ma è sull’ultima parte del discorso che si lascia andare ad una risata bassa per non svegliare i degenti “se non mi trovate fastidiosa ma tutt’altro, potrei pensare che voi siete un folle…nessuno trova piacevole la mia compagnia…e nemmeno voi se non ricordo male…il nostro ultimo incontro in biblioteca non è stato dei più calmi e pacifici” inarca un sopracciglio ricordandogli quell’episodio, comunque lascia stare il discorso e alla sua seconda affermazione annuisce “quando volete…non rifiuto mai una birra…spero solo di non pentirmi…quest’oggi siete stato meno…irritante della scorsa volta…non so se è dipeso da voi o dalla ferita al vostro fianco…” una vena acida torna in lei, essa viene soffocata solo quando si sta occupando di traumi o malattie o tagli o peggio…ma chiudo quel capitolo del manoscritto della vita, lei torna ad essere la mezz’elfa gelida e pungente di sempre. Non sa che il Demone si è ridestato dal silenzio nella mente dell’impuro, quindi gli fa cenno di seguirla “parlare di me…non c’è molto da sapere su di me…perché sapete già tutto il necessario…” ammette, non le piace parlare del suo passato e non lo farà, non lo fa mai con nessuno…molto ma molto raramente apre i cassetti della memoria e ne estrae quei ricordi dolorosi. Quindi con il suo solito passo marziale, più da guerriera che da donna, lo conduce al piano superiore per degustare l’infuso promesso, senza accorgersi naturalmente degli sguardi quasi famelici del mezzo demone.
[§ Il Giglio Nero - Ascalyn Syrus §]


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Sesso: Maschile
03/06/2015 20:04
 
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Perfetto ragazzi! [SM=g2439305]
Molto bravi entrambi!

Punteggi aggiornati:

Ascalyn: 12 pe
Eilwood: 12 pe + recupero punti fisico (+10 pt fisico)

Per riabilitarsi completamente devono ancora seguire 2 role di recupero.

[Modificato da DEOARIS 03/06/2015 20:06]


Laedo, detto l'Antico,
Capostipite della Razza dei Draghi d'Oro
Supremo Sacerdote del Culto del Drago,
Signore dei Draghi dei Regni D'Oriente.
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“Che uomo è un uomo che non rende il mondo migliore”

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