Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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Un misero umano che le fa un simile affronto {OK}

Ultimo Aggiornamento: 03/06/2015 20:12
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31/05/2015 02:50
 
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Frederik - Dorihen
Frederik - Dorihen
L'uomo cammina nel bosco approfittando della sera serena e della luna quasi piena i passi lo portano al laghetto dove incontra la mutaforma. Lei annoiata è sicura si offre nuda al mercenario, il quale seppur tentato guidato dalla sua diffidenza e dal senso di pericolo che lei sembra emanare la rifiuta. Dorihen si infuria per il rifiuto ma calamandosi quasi subito non si da per vinta e decide di trasformare la tentazione in una vendetta, continua con i suoi modi a cercare di attirarlo a se e forse trascinarlo definitivamente nelle tenebre.

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Dorihen [Laghetto]: {Luna argentea quasi piena, i lupi lanciano i loro richiami in quella foresta baciata dai raggi di quell’astro ancora non del tutto alto nel cielo, una notte che fa spavento o bellezza per chi sa apprezzarla ed amarla; chi come lei è sua figlia, chi come lei la ama come si amerebbe un amante. Perché seppur le sue piume nere come quel mantello che nel cielo si estende, sono state ritirare sotto la chiara e fragile pelle umana…lei alle tenebre resta pur sempre legata da un filo indissolubile quale è il suo animo corrotto dal tempo ma soprattutto dal potere che nelle sue vene scorre. Si è appena trasformata, dopo aver cacciato e mangiato a sazietà anche da una carcassa lasciata da un lupo, il suo stomaco in forma umana è sazio tanto quanto lo era quello del Corvo imperiale, la sua vera essenza…perché quel corpo umano è un semplice involucro nulla più, un involucro bello e attraente e lei lo sa…lo sa bene e non fa nulla per nasconderlo esageratamente, generosa con le scollature degli abiti o gli spacchi delle gonne. Ma quest’oggi è diverso, la sua nudità non è dipesa dal suo essere provocatoria o da voler mostrare la sua bellezza, no …semplicemente invece di rivestirsi come suo solito, si era concessa un bagno in una piccola oasi nel folto della foresta…una radura ove sorge un laghetto contornato da alcuni massi. Immersa fino al collo nell’acqua fresca, osserva le stelle nel cielo, godendosi ogni attimo di quella solitudine, gli abiti sono poggiati su una delle tante pietre, ben piegati e con gli stivaletti poggiati sull’erba sottostante. La noia di quegli ultimi giorni la stava facendo innervosire, tanto che poco tempo trascorreva a Raad, preferendo la solitudine della foresta e la sua forma animale rispetto ai convenevoli umani e la civiltà. }

Frederik [Radura Bordo Laghett]: La luna guida i passi dell'uomo attraverso le tenebre che abbracciano la foresta, anche se solo umano i passi si muovono sicuri ormai conosce quel bosco, i rumori dei predatori a caccia ogni tanto rompono il silenzio ma no vi bada, nulla che tema. Un ululato lontano accompagna ora i suoi passi sorride forse pensando alla lupa che non vede da qualche tempo, sicuro che prima o poi i loro passi si incroceranno ancora. Questa notte forse più di altre il suo animo e tetro, vecchi ricordi graffiano agli angoli della memoria cercando di riemergere ed ha bisogno di rimanere solo con se stesso, avrebbe potuto parlare con la prescelta in fondo si fida, ma non ha voluto disturbarla ad un orario così tardo. Quindi ora vaga senza meta in quella foresta lugno sentieri conosciuti, nella zona del laghetto dove già molte volte è stato, una macchia scura che si muove sotto gli alberi. Indossa abiti neri, pantaloni e camicia, altri stivali e guanti di pelle alle manim il mantello buttato sulle spalle ed il cappello sulla testa. E' armato la lunga magnifica con la sua elsa decorata in oro spunta sulla spalla sinistra appesa alla schiena e la sorella più corta al fianco destro, un pugnale nascosto nello stivale sinistro riposa celato alla vista. Il suo passo lo porterebbe quindi a sbucare sulla radura del laghetto, con passo sicuro non tenta di celarsi forse nella sua arroganza non teme gli orrori che possono celarsi nel buio.

Dorihen [Laghetto]: {Si immerge completamente chiudendo gli occhi, resta per qualche attimo li sotto il pelo dell’acqua, i rumori attutiti e il fruscio familiare l’avvolgono per diversi attimi e poi quando non ce la fa più riemerge prendendo aria dalla bocca. L’acqua le scivola lungo il viso in ampi rivoletti, mentre i lunghi capelli neri pesano oltre il capo tirati completamente in dietro dal liquido trasparente. In quello sciabordare e rumore qualcosa però attira la sua attenzione: mentre tira fuori le braccia per andare a togliersi qualche ciocca scura dal viso, nota una figura avvicinarsi al laghetto, la vede abbastanza bene perché grazie alla luna i suoi occhi abituati al buio ma non solo…diversi da quelli umani…fendono il buio e nota benissimo che si tratta di un uomo, un uomo che ha gia visto forse…lei difficilmente dimentica chi solletica almeno in parte le sue attenzioni. Un sorriso dalla vena beffarda spunta su quelle labbra carnose protese appena in avanti, quella strana forma a cuore che le rende particolari, mentre ruota nell’acqua per portarsi nella direzione in cui l’altro sta arrivando, dista appena un metro dalla riva, non di più, ma non dice niente si limita solo a lasciare che lo sguardo nocciola si punti su Frederik.}

Frederik [Bordo Laghetto]: Giunge infine a quel piccolo specchio d'acqua, non è una creatura della foresta ma prima del viaggio nel freddo nord è stato molte volte in quel luogo tranquillo. Muove appena un passo verso il laghettoo che qualcosa smuove le acque ed emerge, d'istinto senza pensare reagirebbe, la dritta, piegato il gomito scivolerebbe oltre la spalla sinistra, le dita guantate andrebbero a sfiorare l'elsa ed a chiudersi intorno, con un gesto fluido e rapido la mano stretta tirarebbe verso l'altro la spada facendola scivolare fuori dal fodero stretto alla schiena per poi andare in avanti così che l'arma venga posizionata davanti a lui pronto a difenderlo od attaccare. Scorge però ora una testa emergere con fluenti capelli, la luna riflette sull'acqua ma è comunque troppo scuro per permettergli di riconoscere subito la donna che già ha conosciuto. Studia quella figura e non dice nulla gli occhi verdi puntati in quelli nocciola in attesa che il cervello decida se quella donna è un pericolo da eliminare o solo un fortuito incontro dovuto al caso.

Dorihen [Laghetto]: {Resta li ferma nell’acqua ad osservare l’altro, il mento sfiora la superficie cristallina e baciata dai bianchi raggi della Luna. Non fa nessun movimento ora galleggia nella frescura silenziosa come un predatore, è l’istinto animale che c’è in lei a farla muovere cosi, sembra più una pantera in agguato tra l’erba alta che un corvo appollaiato su di un ramo, pronto a lanciarsi in picchiata sul roditore sottostante. Quell’uomo è una preda, una preda per la donna che è nascosta sotto l’acqua, la lingua passa ad umettare le labbra e raccogliere in quel gesto qualche goccia d’acqua del lago insapore se non per un retro gusto di pesce e melma…il sorriso di quella bocca diviene un sorriso ferino, famelico quasi e le perle chiare che sono i suoi denti spuntano da sotto le linee morbide delle labbra. Il Corvo comanda, in quella selvaggia posizione, sembra aver dimenticato il suo essere civile…ma non le importa, non quando si annoia come quella sera. All’improvviso il suono dell’arma estratta la fa raggelare, l’istinto animale le sensazioni che il suo compagno di vita…la sua metà della stessa anima…le grida forte di scappare <//istinto animale +2>. Il Corvo è cosi in pieno possesso del suo corpo che potrebbe persino iniziare a mutare in quel momento, li in mezzo alle acque del laghetto, ma il raziocinio esce appena in tempo per evitare ciò…tanto che il corpo ha un fremito e una smorfia di dolore, distorce quei lineamenti aggraziati e dolci. Dalle labbra esce ora il respiro che si fa più veloce e va ad increspare l’acqua mentre il capo si china appena in avanti e lo sguardo si posa sul liquido ondeggiante; cerca di riprendere il controllo di se stessa mentre il capo lentamente torna sul mercenario. La voce esce melodiosa e morbida come sempre} Ora ser… ve la prendete con le giovani fanciulle che si stanno concedendo un bagno? {prende di nuovo aria} Il vostro umore è sempre cosi pessimo…ed è un vero peccato…

23:29 Frederik [Bordo Laghetto]: Osserva per un attimo quel volto fissarlo dall'acqua, non mostra alcuna preoccupazione solo uno sguardo gelido che studia quella donna, poco vede delle emozioni che attraversano la creatura, anche con la luna comunque è notte ed i suoi occhi sono solo umani. L'osserva pare solo una donna ma non è certo normale trovare una donna intenta a far il bagno in piena notte in mezzo alla foresta, l'idea che non sia solo una normale donna lo sfiora, una mutaforma? o qualche altro tipo di creaturo oppure solo una folle umana. Certo che una volta che la spada è stretta in pugno per qualche secondo l'istinto è quello di affondar la lama, un affondo ed ogni problema celato in quell'incontro sarebbe svenuto solo un altra vittima. L'arma immobile davanti a se la punta rivolta verso la luna, verso l'alto. Ma all'udir la voce un ricordo sembra voler emergere nella sua testa ma non riesce ben ad identificarlo, in fondo solo una volta ha veduto la donna ed era in un contesto assai diverso. Quel piccolo ricordo e le parole della donna, lo portano però ad abbassar la lama, ancora stretta in pugno, ma la lama è piegata verso il basso e la cima passa a puntar verso terra. Ma l'uomo non è comunque conciliante, in fondo l'emersione dalle acque lo ha colto di sorpresa anche se lo ha ben mascherato ma comunque non gli è piaciuto. Dice quindi sprezzante < si vi avessi voluta morta vi assicuro che lo sareste già > la studia ancora per un secondo < e comunque le giovani faciulle farebbero meglio a farsi il bagno a casa, sempre che voi siate effettivamente una giovane fanciulla indifesa o forse vogliate solo apparire così > ha abbassato la lama ma è pungente ed un po acido, pare ancora diffidente. Ascolta l'ultimo dire < che ne sapete voi del mio umore, ci conosciamo forse? >

Dorihen [Laghetto]: {Si riprende pian piano da quella frenata terribile che aveva dato al suo corpo, quella mancata trasformazione, una cosa naturale istintiva se è l’istinto della sua parte animale a guidarla, il corvo davanti ai pericoli scappa non è un predatore aggressivo, cattura solo roditori e piccole creature…il corvo per la sua essenza è un animale spazzino quindi se il pericolo si fa maggiore lui scappa non attacca di certo. Quella spada ancora non viene rinfoderata, nemmeno quando lei parla e si rende quindi riconoscibile all’uomo… questa cosa la infastidisce terribilmente, sia perché il tono usato dall’altro cosi acido e arrogante non le piace affatto…lei abituata ad essere trattata con rispetto e con timore, lei è l’Aset della Mano Nera! Sia perché odia quando gli uomini non l’apprezzano, è terribilmente vanitosa come forse poche donne lo sono in tutta Raad…lei ama sentirsi lodare, ama i complimenti ed il tono sferzante altrui non si addice certo a quei tipi di parole.} Non credo ser Frederik…{dice chiamandolo come la sua sorellina le aveva detto, se la figura aveva acceso dei dubbi, la voce profonda dell’uomo dall’accento tipico del nord della regione degli umani, li aveva dissipati tutti; quelle prime parole escono dure e tremendamente gelide, mentre il fuoco dell’Ars ora arde dentro di lei, come osa quell’umano minacciarla? Comunque continua} Non credo avreste avuto la meglio…ricordate sono una donna particolare, ho molte risorse dalla mia parte… {riporta con quelle parole ai ricordi, cerca di trattenersi e di non lasciarsi sfuggire nemmeno una piccolissima traccia di magia, non può farsi scoprire per delle inezie} Le fanciulle possono fare quello che più aggrada loro…anche fare il bagno in un lago di notte in mezzo ad una foresta…che divertimento c’è nel farsi il bagno in casa…sono affari loro se vogliono cacciarsi nei guai, non di certo vostri Lord..{ altra freccia che scocca, altra informazione ricevuta da Nahyra. Si è innervosita la mutaforma, è stizzita dal comportamento altrui e alle ultime parole fa una smorfia, quindi si avvicina senza problemi alla riva e quando ormai ha raggiunto un punto ove non le è piu possibile nuotare…si alza in piedi. Non sembra importarle di essere senza vestiti innanzi ad uno sconosciuto, le era capitato gia un'altra volta…ma non solo, lei non è umana, lei non ha senso del pudore…gli animali girano nudi in fondo, le piume o il pelo servono solo a proteggere la pelle sottostante dal freddo ed a mantenere la temperatura corporea costante. L’aria della sera le fa venire la pelle d’oca, ma non se ne cura perché i suoi passi puntano dritti verso il mercenario} Ora mi riconoscete? O forse devo ricordarvi la locanda di Raad e i vostri complimenti?{acido il tono della donna, è diversa dall’Arpia che lui conosce, totalmente diversa}

Frederik [Bordo Laghetto]: Rimane li ad osservarla e ode dire il suo nome ma ancora fatica a riconoscere la donna, non ne vede bene il viso ma ora gli pare che sia già conosciuta < sapete il mio nome, questo non significa nulla mio malgrado molti lo sanno a Raad > direbbe pensieroso, tentando di ricordare, ma il contesto così differente lo pone in difficoltà e non ama molto essere messo in difficoltà. Ma visto che non è un assassino o meglio cerca di non esserlo non può affrontare quella donna con la spada, quindi lentamente va ad alzarla per farla scivolare sopra la spalla e poi piegando il gomito la inclina verso terra e la va a rinfoderare. Ode le parole della donna, sorride < non ho bisogno di una spada > dice soltanto < non so quali siano le vostre capacità ma il segreto e non dare il tempo alla vittima di capire di esserlo > sorride leggermente maligno. Prende tempo solo un modo di distrarre l'astante per riprendersi da quel piccolo svantaggio. Scrollerebbe quindi le spalle < oh certo le fanciulle possono fare ciò che vogliono, qualcuna poi ogni tanto non torna a casa ma in fondo non è un problema mio > aggiungerebbe. Starebbe per proseguire ma la donna, si alza in piedi innanzi a lui mostrando le curve femminili senza alcun pudore, come fosse la cosa più normale del mondo. L'uomo è stupito più che turbato, ma non si fida e seppur quel corpo femminile non lo disgusti di certo, fa un passo indietro sulla difensiva studiandola ancora. L'ultimo dire di lei però strappa il velo dei ricordi nella mente dell'uomo < voi? ci siamo incontrati in locanda, e ricordo che non vi dissi il mio nome > indietreggia ancora lentamente di un passo < chi ve lo ha rivelato? > diffidente come sempre distoglie gli occhi e fa vagare i verdi occhi sulla radura come se temesse la presenza di qualcun altro, di una minaccia per poi tornare su quelli noccioli della donna che nuda avanza ora verso di lui < cosa volete? > direbbe con tono meno sicuro per la situazione fuori dagli schemi in cui si trova.

Dorihen [Laghetto]: {Le braccia restano lungo i fianchi mentre arresta i suoi passi quando ormai le piante dei piedi affondano tra la morbida erba, resta li in quella posizione frontale all’uomo…come Madre Natura l’ha fatta…senza sembrare turbata dagli occhi altrui che si posano sul suo corpo, alle prime parole di lui accenna un sorriso per un breve altro} Sciocchi uomini che dicono il proprio nome a chiunque…sapete un nome può essere pericoloso se detto alle persone sbagliate…{una lieve risatina, mentre torna silente ad ascoltarlo, l’espressione si fa annoiata udendo quel blaterare su come uccidere una persona, uno sciocco umano che viene a fare a lei la morale, lei che sa benissimo come si caccia, un leggero sbuffo mentre le braccia si alzano e le mani fanno a raccogliere i capelli scuri, quindi piega il capo un poco verso destra e attorciglia le ciocche per strizzarle dall’acqua che cade a terra in rivoli scroscianti; quindi li adagia sul petto tirando su il capo e osservando l’altro negli occhi verdi. Quindi sospira e scuote il capo} le mie capacità non devono interessarvi…e per quanto riguarda le fanciulle che poi non tornano a casa…non è il mio caso…e non è un mio problema…francamente non mi interessa nulla di quelle sciocche {il tono lascia trapelare ogni stilla di noia racchiusa nel suo essere, quella conversazione la sta facendo spazientire, voleva cacciare qualcuno o qualcosa, non parlare e filosofeggiare. Finalmente lui la riconosce e gli occhi dell’Aset vengono rivolti al cielo} Finalmente! Stavo iniziando a temere che la vostra mente non fosse cosi brillante come avevo creduto quella sera in locanda…{un sorrisino maligno sulle sue labbra, lui era stato acido con lei e ora lei si prendeva la giusta vendetta. Fa spallucce riguardo il nome dell’uomo} Lo avete detto voi…a Raad in molti sanno il vostro nome…bastano un po di domande fatte nel modo giusto ad un po di persone…ed ecco che le informazioni si trovano Lord Frederik…{pronuncia il suo nome molto lentamente e con un tono vellutato, basso, e con uno sguardo ammiccante. Quindi all’ultima domanda scoppia a ridere, una risata cristallina e divertita} Cosa voglio io? Cosa volete voi caso mai! Io ero qui a godermi i raggi lunari sulla mia pelle, ad inspirare il profumo della notte primaverile, ma soprattutto a godermi un bagno in beata solitudine…e voi siete piombato cosi all’improvviso in questa radura…direi che quella offesa o comunque irritata dovrei essere io non trovate?{stranamente le sue ultime parole suonano alquanto minacciose e per un attimo sul suo volto spunta un espressione adirata, ma dura pochissimo perché il sorriso beffardo torna a fare da padrone} Ma forse potreste proporre voi qualcosa…ipotizzare cosa potrei volere da voi Lord…oppure farvi perdonare in qualche modo per il vostro atteggiamento...

Frederik [Bordo Laghetto]: Sospira contrariato, non ama essere così conosciuto, ma non ha potuto farne a meno essendosi accompagnato a personaggi che ricoprono cariche importanti in città, ma sicuramente la donna lo ha pizzicato in un punto doloroso, non dice altro, si stringe solo nelle spalle come per dire che non può fare nulla < di grazia perchè avete avuto bisogno di raccogliere informazioni su di me, sono solo un povero mercenario nulla di interessante > direbbe per prendere ancora tempo è studiare la situazione. < si ora mi ricordo perfettamente di voi ma qui fuori in piena notte non vi ho riconosciuta, un errore mio > direbbe come un affermazione non certo un modo di scusarsi. L'ascolta ancora e non dice nulla, la situazione gli sta sfuggendo di mano e quella donna è pazza od ha qualche asso nella manica, se perlomeno avesse le maniche penserebbe. Ma cerca di non farsi distrarre da quel corpo e rimanere lucido e concentrato, non si fida di certo di quella donna e di certo non intende abbassar la guardia con lei. Fa un leggero passo indietro e deglutisce alla vista di quel corpo da tempo non tocca una donna ma lui è fredda logica la sua mente quando fiuta il pericolo è un insieme di ingranaggi quasi meccanico, l'istino si affievolisce in un angolo e pericolo è ciò che legge in quella donna, pericolo o follia. < Cosa vorrei io? > pare dire più a se stesso incerto che alla donna con gli occhi che vagano sulla radura staccandosi da lei tornano poi a puntarsi negli occhi nocciola quasi di scatto come se avesse raccolto un pensiero < quello che voglio io non siete voi a potermelo concedere > direbbe deciso. La guarda ancora < siete dannatamente bella e probabilmente pericolosa > dice ora tornando a ragionare con la mente libera < amate giocare con gli altri e siete molto sicura di voi > , ragiona ad alta voce ma poi tornando su di lei < mi chiedo chi siate ancora una volta e comunque, quello che voi volete per me è insignificante > dice ora con sprezzo < sapete chi sono bene non vi darà alcun vantaggio su di me e non è certo il vostro corpo che mi farà cadere in ginocchio davanti di voi > dice sicuro < se vi ho disturbata scusatemi, potete tornare al vostro bagno, non avete nulla che mi interessi > dice cercando di essere credibile.

Dorihen [Laghetto]: {Lo osserva ancora con attenzione, non abbassa lo sguardo, cerca di sondare con attenzione le sue espressioni, di studiare le titubanze quegli sguardi lanciati al suo corpo, quello sfuggire, quell’essere a disagio e quel passo in dietro. Alla prima domanda fa spallucce} Forse perché volevo caprie chi era quell’uomo al quale ho offerto da bere? O forse perchè sono cosi terribilmente annoiata!{lo sguardo ora sembra sinceramente triste ed imbronciato, ma negli occhi c’è una scintilla vivida di furbizia e malignità, quell’oscurità che lui aveva già visto. Lascia correre sull’errore di non averla riconosciuta, si concentra sul suo comportamento, sul linguaggio del corpo del mercenario e poi quella domanda retorica, quello sguardo che scappa per tornare di scatto su di lei, quindi le parole che susseguono…sono parole di rifiuto, quel mercenario che rifiuta lei! Un misero umano che le fa un simile affronto, potrebbe concentrarsi e raccogliere il potere misto al suo sangue già sporco di suo dal suo essere a metà, ma non lo fa…si limita a sogghignare melliflua…lascia andare la rabbia perché ha un modo migliore di vendicarsi. Ha visto giusto lei è bella si, ma tremendamente pericolosa anche…lei a differenza di altre donne che sanno di essere belle, usa anche la mente…una mente sveglia che coglie ogni tratto dei discorsi degli uomini che ha davanti e che ha scelto come prede…perché Frederik sta giocando con una vedova nera oltre che con un Corvo e questo lo sa benissimo perché si è posto subito sulla difensiva, lo sente Dorhien in quella voce che diventa sprezzante e altezzosa dopo quella descrizione dettagliata e giusta…peccato che non conosca i veri particolari} Chi sono io non deve interessarvi…e non sapete nemmeno cosa voglio io da voi…non potete darmi i vostri soldi? O forse…{si avvicina ora, passo lento ondeggiante, un piede davanti all’altro, aggraziata come una nobile cortigiana, ma pericolosa come una fiera dal manto nero come le Tenebre del suo cuore; cercherebbe di portarsi a pochi passi da lui e di sfiorargli con i polpastrelli freschi la guancia sinistra} O forse avete cosi tanta paura di me…che non volete concedermelo?{un sogghigno, come detto dal mercenario, lei gioca con le persone ed in quel momento lui è il suo giochino nuovo} Siete cosi sicuro che non posso darvi ciò che desiderate?{inarca le sopracciglia, la voce si è fatta calda, lenta, morbida, vellutata come il veleno più dolce ed irresistibile, con quella R particolare, graffiante}E’ un vero peccato...{continuerebbe la lieve carezza fino al collo dell’uomo, per poi scostarsi di scatto e riportare il braccio lungo i fianchi, un sospiro e un alzata di spalle}…ma chi siete poco mi interessa e se pensate che lo ritengo un vantaggio…beh…arrivati a questo punto vi sbagliate…perché non credo che lo sia…e per quanto riguarda il mettervi in ginocchio davanti a me{sorride, questa volta però il suo sorriso è tremendamente pericoloso} ho altri metodi per farlo se solo volessi…ma non mi interessa Lord Frederik, vedervi in ginocchio sarebbe un tale sprego..{fa schioccare la lingua contro il palato e scuote il capo} siete un uomo fatto d’ombra…l’ho visto alla locanda…{ruota su se stessa per cercare di avvicinarsi ai suoi vestiti} e ricordate Frederik…dalle Ombre e dalle Tenebre non si scappa cosi facilmente {una risata alquanto maligna esce da quelle labbra, mentre le ultime parole non si comprende bene se sono un affermazione od una minaccia}

Frederik: E a disagio l'uomo in quella situazione, ovviamente la donna è una tentazione terribile, e sopra tutto è li ora non una vaga promessa per il futuro. Guardare quel corpo fa quasi male ai suoi occhi per i pensieri impuri che solletica, vorre andarsene da quella radura fino a che è in tempo, ma non indietreggia quando la tentatrice si avvicina, non può mostrare disagio non può cedere, perchè se cedi una sola volta lo farai per il resto della vita. Lascia che le mani di lei sfiorino la sua guancia ma lascia che la sua maschera impassibile nasconda le emozioni che lo sfiorano. Ma lui comprende quel gioco lei è un essere subdolo tentatore abbandonarsi significherebbe imboccare una strada pericolosa molto pericolosa ed i suoi obbittivi vanno in un altra direzione. <no> direbbe < voi non potete > direbbe distogliendo lo sguardo < sarebbe così semplice e piacevole abbandonarsi a voi ma io non sono una marionetta che potete usare a vostro piacimento, e non c'è nulla che potete fare per cambiare questa cosa > torna a guardarla < potete essere potente e pericolosa, potete anche uccidermi, ma non potete cambiare questo fatto, io non mi piego a voi anche se mi tentate >. Ascolta l'altro dire < no non è così io sono sprofondato nelle tenebre per un lungo periodo ma... > dice ora esitante, ha toccato un tasto doloroso < io ne sono uscito io non sono più il macellaio, ho trovato qualcosa per cui combattere e non lascerò che le tenebre guidino ancora i miei passi > dice ora e mano mano che parla va irritandosi < non so cosa vi dia il diritto di dire cose del genere ma voi non mi conoscete e non ho alcun bisogno di voi >, la guarda con la rabbia crescente < se siete abituata agli smidollati che cadono ai vostri piedi correte da loro che sicuramente si danneranno l'anima per voi, io francamente me ne infischio > direbbe ora tornando a guardare il bordo radura da dove è venuto forse per andarsene.

Dorihen [Laghetto]: {Sa cosa fa il suo corpo, non perde tempo ed energie a sondare l’aura di quel povero uomo finito nella sua tela, sente i suoi sguardi sul proprio corpo asciugato dalla brezza serale che si va a fare più frizzante ma che per lei non è un problema <//resistenza +1>, quindi afferra la sottoveste chiara e se la infila dal capo, quindi va a prendere l’abito rosso come il sangue e nero come le Tenebre, un colore ricorrente nel suo vestiario ma che ama profondamente, quindi se lo infila da sopra anch’esso e una volta sistemato, inizia a stringere i lacci del rigido corpetto, essi si incrociano sul davanti e non sono difficili quindi da legare. Le sue orecchie mezzo appuntite continuano ad ascoltare l’uomo e i suoi discorsi…quel no detto con cosi tanta decisione, e poi il resto delle prime affermazioni la fa ridere di gusto, le spalle tremolano a quei singulti divertiti, la risata esplode nel silenzio della notte di quella radura} Vi ritenete cosi importante per me? Pensate che io voglia uccidervi o che abbia tutta questa gran voglia di farvi cadere ai miei piedi? Quanto siete altezzoso e pieno di voi Lord…gia…Lord…voi siete un nobile ed i nobili si sentono sempre al centro delle attenzioni altrui…{ennesima risata, quindi si infila gli stivaletti ora e una volta fatto ruota e si volta completamente verso di lui, passo rapido il suo…gli va vicino, circa pochi centimetri li distanziano e l’uomo potrà vedere una sorta di scintillio violaceo in quegli occhi nocciola da cerbiatta, uno scintillio che per quanto ne sa il mercenario potrebbe essere solo un gioco di luci od un’illusione ottica} A me di voi non interessa nulla…sono felice che il mio corpo e la mia persona vi tenti, ma a quanto pare c’è qualcosa o qualcuno lontano da qui, che vi tenta maggiormente…povero voi Lord, se la bramate cosi tanto perché non ve la prendete e basta?{sogghigna insidiosa come una rosa nera irta di spine. Le ultime parole le giungono terribilmente adirate da parte dell’uomo, ma a lei non fa ne caldo e ne freddo, in tutta risposta Frederik otterrà una sonora risata}Siete uno stolto! Pensate di essere uscito dalle Tenebre…ma dalle Tenebre non si esce! Le Tenebre non sono fatte solo di macellai come vi siete appellato…esse sono molto di più…esse avvolgono il cuore, la mente…la ragione…non si può scappare da loro, le Tenebre sono subdole, affascinanti, attraenti, pericolose, quello che voi nominate è il Caos oscuro di quelle creature qui fuori…gli Altri…non l’Oscurità e le Ombre a cui io mi riferisco…}fa una pausa{ in oltre se la Luce è stata spenta, o quello che resta di lei è solo un piccolo barlume…non potrà mai ritornare un fuoco ardente e abbagliante! Ricordatevi le mie parole Lord Frederik…in fine…} sorride malvagia} a quanto pare avete fatto un errore, perché quelli che voi chiamate smidollati, sono molto più furbi di voi che pensate di sapere tutto…{enigmatica, prima di lasciar uscire l’ennesima risata e andarsene dall’altro lato della radura rispetto a quello in cui si stava dirigendo lui}

Frederik [Radura]: Sta già per allontanarsi nella direzione da cui è venuto che gli giungono le ultime parole, sbuffa ancora < state certa che avrò ciò che desidero > direbbe quindi < le cose preziose non si trovano a buon mercato in una radura > una frecciatina maligna viene ancora lanciata. L'ascolta e non gli piace ciò che sente < non voglio nemmeno capire di che state parlando, io affronterà gli altri e se poi dovrò affrontare le tenebre non mi tirerò indietro > dice ancora deciso < solo io decido dove mi porteranno i miei piedi. Nota certo lo strano gioco di luci ma poco e nulla comprende di magia per capirlo. Si avvia poi quindi fuori dalla radura <exit>
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03/06/2015 20:12
 
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Bravissimi! [SM=g2439334]
La cosa peggiore, di queste role, è la facilità con cui si sfocia in un'incredibile volgarità..siete veramente ottimi player! [SM=g2439301]

Dorihen: 12pe
Frederik: 12pe


Laedo, detto l'Antico,
Capostipite della Razza dei Draghi d'Oro
Supremo Sacerdote del Culto del Drago,
Signore dei Draghi dei Regni D'Oriente.
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“Che uomo è un uomo che non rende il mondo migliore”

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